Un brivido di fascinazione e di aspettativa, e insieme di enigma e di mistero, colpisce chiunque in Occidente abbia qualche dimestichezza col pensiero e con la Grecia arcaica appena sente nominare i Presocratici. I fondatori della filosofia! Gli iniziatori della scienza! I primi che hanno dato voce a quella meraviglia che, secondo Platone e Aristotele, determina l'«amore della sapienza»! Chi ancora la pensasse così, rimarrà perplesso davanti a questo volume, il primo di tre, che la Fondazione Valla dedica ai «sentieri di sapienza» nella Ionia, nella Magna Grecia e nell'Atene antiche. In compenso, proverà sorprese formidabili nel veder rivoluzionati paradigmi storico-interpretativi resistenti da secoli, se non da millenni, e nel sentir parlare di 'polymatheis', di 'philosophoi', di 'rhapsodoi', di influenze orientali e dell'Avesta - insomma nell'assistere a una nuova sistemazione dei tanti «sentieri di sapienza» che siamo abituati a considerare «presocratica». Con una attenzione straordinaria ai contesti nei quali tale sapienza ha preso forma, Laura Gemelli si pone domande fondamentali: ad esempio se esista «un punto preciso nella storia della Grecia arcaica in cui si possa fissare un'origine della filosofia». Oppure contesta la distinzione consacrata da tempi remoti tra 'mythos' e 'logos', colloca i protagonisti all'interno delle vicende politiche dell'Asia Minore, ne rivisita i rapporti con Omero ed Esiodo. E allo stesso tempo, con puntualità filologico-critica, ci presenta i personaggi e le opere che ci aspettiamo quando prendiamo in mano un volume intitolato Presocratici. Eccoli qua, i magnifici campioni di questo primo tomo: Talete, Anassimandro, Anassimene, Pitagora (e i pitagorici antichi), Senofane, Eraclito: ciascuno preceduto da un'introduzione essenziale e profonda, ciascuno tradotto con freschezza, ciascuno commentato con cura. I Milesii e la loro particolare ottica di esplorazione della natura e del cosmo; Pitagora e il suo carisma in cui si inquadra anche l'attenzione al numero; Senofane che critica, da concorrente dei rapsodi, le divinità omeriche; Eraclito l'«oscuro», infine, che per primo proclama: «Ho ricercato/interrogato me stesso». Non è, questa, la semplice versione italiana di una precedente edizione tedesca: è un libro nuovo, molto più ampio, una vera e propria editio maior, che la Fondazione Valla presenta con orgoglio.