Rodari ha scritto: "Non si nasce con l'istinto della lettura, come si nasce con quello di mangiare e bere".
E, infatti, leggere non è una necessità primaria dell'individuo, eppure lo riconosciamo come un bisogno intellettuale, legato alla formazione del bambino e dell'adolescente.
Leggere, si dice, è alimento per lo spirito.
Sarà, forse, per questa ragione che l'atteggiamento degli educatori, insegnanti e genitori, è sempre lo stesso: costringere alla lettura, mettere con forza nelle mani dei loro bambini dei libri. Magari dei libri di testo, associando a scuola interrogazioni e voti.
Niente di più errato: leggere significa scoprire, conoscere, curiosare, amare, soffrire.
Significa vivere emozioni.
Ecco, allora, un libro per scoprire che con i libri si può anche giocare. E divertirsi. Un libro per conciliare la didattica ludica con l'animazione alla lettura. Un libro-miniera dal quale estrarre creativamente idee, sempre nuove e adatte ai diversi contesti, per "ri-animare" la lettura e trasformarla in un gioco.
Ri-animare la lettura significa risvegliare la curiosità per la parola scritta, per il racconto, viaggiare nel mondo della fantasia e allo stesso tempo utilizzare strumenti propri dell'animazione, intesa come anima in azione, idee in movimento che si generano nello scambio del gruppo.