«Risalendo a ritroso l’erta degli anni - confidava Giovanni Colombo verso il termine della sua vita -, ricordo che nel Natale del 1912, a dieci anni, mio padre mi regalò I Promessi Sposi. Da allora, quel libro fu il compagno prediletto nella mia vita. Da quel Natale, il Manzoni con il suo romanzo e con le sue poesie non mi abbandonò più». Nacque, così, una varietà di saggi di argomento manzoniano. Questo volume, arricchito da una introduzione di Inos Biffi, pubblica i più significativi. Alcuni sono dedicati agli Inni Sacri, che costituiscono «il noviziato del poeta in cerca ancora della forma più congeniale», che si compirà con il romanzo storico, «vertice dell’invenzione artistica»: taluni di essi sono ancora non poco aggrovigliati ma, commentati da Colombo e correlati all’intera opera del Manzoni, rivelano tutta la forza delle «convinzioni della fede che gli urgono dentro» e sono sulla via di sciogliersi e liberarsi in poesia, come avverrà nella Pentecoste. Altri saggi ritraggono il profilo di personaggi del mondo manzoniano - e a risaltare, per fine e commossa interpretazione, è quello della «santa di casa Manzoni», Enrichetta Blondel - o illustrano temi particolari, come quello della preghiera, negli scritti del «più grande poeta religioso della nostra letteratura». Indubbiamente, questa raccolta di studi manzoniani di Giovanni Colombo prende in considerazione soltanto alcuni aspetti della personalità del poeta e della sua opera: si tratta solo di saggi. Eppure, nel loro insieme, offrono una guida chiara e penetrante a tutto il mondo manzoniano: ne rivelano lo spirito, ne creano il gusto, facendo presentire tutta l’incomparabile ricchezza dell’«altissimo poeta religioso» e quindi sommamente umano.