Il «datore di vita».
Icona di scuola greca. Il Cristo viene presentato come “Parola” (il Libro) incarnata che da al mondo la vita. Nell’aureola crociata il nome di Dio (Colui che è) dice la sua essenza e la posizione delle dita della mano benedicente affermano il suo appartenere alla Ss.Trinità (le tre dita aperte) e la presenza in Lui delle due nature, quella umana e quella divina (le due dita che si toccano). Nelle vesti il rosso della tunica simboleggia il sangue versato, la vita donata, mentre l’azzurro del manto riporta al colore del cielo e quindi alla realtà di Dio. La stola dorata, una cui parte si vede sulla spalla destra, testimonia la regalità di Cristo. Gli angeli, in alto, adorano il grande mistero.
Gli Arcangeli, come gli altri ordini angelici, servono Dio portando a compimento ciò che comanda. Per volontà dell’Onnipotente sono anche mediatori tra il Cielo e la Terra: essi difendono e salvano. Le ali,che li caratterizzano,indicano proprio il fatto che sono portatori di un messaggio, ambasciatori, annunciatori.
L’Arcangelo Gabriele è il più importante dei messaggeri di Dio e porta messaggi dal cielo agli uomini. Con la mano destra regge il bastone che ricorda, al tempo stesso, l’immagine del pellegrino, l’autorità del maestro, la figuri degli antichi “ostiari”.
Egli è l’Arcangelo dei grandi annunci (a Zaccaria, a Maria…): il disco che regge con la mano sinistra indica proprio il messaggio portato e la figura del Cristo nel disco indica il contenuto del messaggio. È presentato in un lussuoso abito di corte perché, come dice a Zaccaria nel Vangelo di Luca, egli è Gabriele e sta continuamente alla presenza di Dio. Infine, il nastro che cinge la testa e che si intravede tra i capelli indica che la sua mente e costantemente e totalmente orientata a Dio.
Gli Arcangeli, come gli altri ordini angelici, servono Dio portando a compimento ciò che comanda. Per volontà dell’Onnipotente sono anche mediatori tra il Cielo e la Terra: essi difendono e salvano. Le ali, che li caratterizzano, indicano proprio il fatto che sono portatori di un messaggio, ambasciatori, annunciatori.
L’Arcangelo Michele è il comandante delle schiere celesti, strenuo assertore e difensore della grandezza di Dio. Per questo motivo lo vediamo vestito da guerriero sempre pronto al combattimento (“E vi fu guerra in cielo: Michele con i suoi angeli ingaggiò battaglia con il dragone...” Ap 12,7).
La spada che impugna con la destra e che tiene levata al cielo è il simbolo del suo essere costantemente pronto ad opporsi al male ed essere inviato da Dio a protezione degli uomini. Infine, il nastro che cinge la testa e che si intravede tra i capelli indica che la sua mente e costantemente e totalmente orientata a Dio.
L’apostolo Paolo è ritratto, nella tradizione bizantina, senza spada (allusione al carattere “tagliente” della Parola), ma solo con un libro in mano: Paolo è il grande apostolo della predicazione della Parola.
Ciò che, al primo impatto, maggiormente colpisce nell’icona di San Pietro sono la fluente capigliatura e la folta barba, entrambe bianche. Sono simboli per comunicare che ci troviamo di fronte ad un anziano (presbitero), ad un saggio. Mentre con la mano destra benedice, la sinistra presenta un “rotolo”, simbolo delle Lettere da lui scritte. Sempre nella mano sinistra si intravedono due chiavi: sono le chiavi del Regno affidate al Principe degli Apostoli: «Ti darò le chiavi del Regno dei cieli, tutto ciò che avrai legato sulla terra resterà legato nei cieli e tutto ciò che avrai sciolto sulla terra resterà sciolto nei cieli» (Mt 16,19).Anche il mantello e la stola, con il loro colore oro, richiamano fortemente l’idea dell’autorità di Pietro (Primato) all’interno del collegio apostolico. San Pietro non guarda direttamente chi si pone di fronte all’icona, quasi a suggerire che egli non ne è il protagonista, lasciando così spazio alla contemplazione del rotolo della Parola.
«Colei che mostra la via». Altra tipologia classica delle icone mariane definita soprattutto dalla posizione di una mano della Vergine che indica il Cristo, unica Via dell’uomo per tornare al Padre.
Questa icona ricorda anche la Madonna della tenerezza (glicofilusa), ma in questo caso (vedi la scritta) si predilige la tipologia dell’odigitria. (Per ulteriori indicazioni confronta altre icone mariane).
Maria è la nuova Arca.
Il «datore di vita».
Icona di scuola greca. Il Cristo viene presentato come “Parola” (il Libro) incarnata che da al mondo la vita. Nell’aureola crociata il nome di Dio (Colui che è) dice la sua essenza e la posizione delle dita della mano benedicente affermano il suo appartenere alla Ss.Trinità (le tre dita aperte) e la presenza in Lui delle due nature, quella umana e quella divina (le due dita che si toccano). Nelle vesti il rosso della tunica simboleggia il sangue versato, la vita donata, mentre l’azzurro del manto riporta al colore del cielo e quindi alla realtà di Dio. La stola dorata, una cui parte si vede sulla spalla destra, testimonia la regalità di Cristo. Gli angeli, in alto, adorano il grande mistero.
Gli Arcangeli, come gli altri ordini angelici, servono Dio portando a compimento ciò che comanda. Per volontà dell’Onnipotente sono anche mediatori tra il Cielo e la Terra: essi difendono e salvano. Le ali, che li caratterizzano, indicano proprio il fatto che sono portatori di un messaggio, ambasciatori, annunciatori.
L’Arcangelo Gabriele è il più importante dei messaggeri di Dio e porta messaggi dal cielo agli uomini. Con la mano destra regge il bastone che ricorda, al tempo stesso, l’immagine del pellegrino, l’autorità del maestro, la figuri degli antichi “ostiari”.
Egli è l’Arcangelo dei grandi annunci(a Zaccaria, a Maria...): il disco che regge con la mano sinistra indica proprio il messaggio portato e la figura del Cristo nel disco indica il contenuto del messaggio. È presentato in un lussuoso abito di corte perché, come dice a Zaccaria nel Vangelo di Luca, egli è Gabriele e sta continuamente alla presenza di Dio. Infine, il nastro che cinge la testa e che si intravede tra i capelli indica che la sua mente e costantemente e totalmente orientata a Dio.
Gli Arcangeli, come gli altri ordini angelici, servono Dio portando a compimento ciò che comanda. Per volontà dell’Onnipotente sono anche mediatori tra il Cielo e la Terra: essi difendono e salvano. Le ali, che li caratterizzano, indicano proprio il fatto che sono portatori di un messaggio, ambasciatori, annunciatori.
L’Arcangelo Michele è il comandante delle schiere celesti, strenuo assertore e difensore della grandezza di Dio. Per questo motivo lo vediamo vestito da guerriero sempre pronto al combattimento (“E vi fu guerra in cielo: Michele con i suoi angeli ingaggiò battaglia con il dragone...” Ap 12,7).
La spada che impugna con la destra e che tiene levata al cielo è il simbolo del suo essere costantemente pronto ad opporsi al male ed essere inviato da Dio a protezione degli uomini. Infine, il nastro che cinge la testa e che si intravede tra i capelli indica che la sua mente e costantemente e totalmente orientata a Dio.
L’apostolo Paolo è ritratto, nella tradizione bizantina, senza spada (allusione al carattere “tagliente” della Parola), ma solo con un libro in mano: Paolo è il grande apostolo della predicazione della Parola.
Ciò che, al primo impatto, maggiormente colpisce nell’icona di San Pietro sono la fluente capigliatura e la folta barba, entrambe bianche. Sono simboli per comunicare che ci troviamo di fronte ad un anziano (presbitero), ad un saggio. Mentre con la mano destra benedice, la sinistra presenta un “rotolo”, simbolo delle Lettere da lui scritte. Sempre nella mano sinistra si intravedono due chiavi: sono le chiavi del Regno affidate al Principe degli Apostoli: «Ti darò le chiavi del Regno dei cieli, tutto ciò che avrai legato sulla terra resterà legato nei cieli e tutto ciò che avrai sciolto sulla terra resterà sciolto nei cieli» (Mt 16,19).Anche il mantello e la stola, con il loro colore oro, richiamano fortemente l’idea dell’autorità di Pietro (Primato) all’interno del collegio apostolico. San Pietro non guarda direttamente chi si pone di fronte all’icona, quasi a suggerire che egli non ne è il protagonista, lasciando così spazio alla contemplazione del rotolo della Parola.
«Colei che mostra la via». Altra tipologia classica delle icone mariane definita soprattutto dalla posizione di una mano della Vergine che indica il Cristo, unica Via dell’uomo per tornare al Padre.
Questa icona ricorda anche la Madonna della tenerezza (glicofilusa), ma in questo caso (vedi la scritta) si predilige la tipologia dell’odigitria. (Per ulteriori indicazioni confronta altre icone mariane).
Maria è la nuova Arca.