Il culto del Sacro Cuore, la spiritualità e la devozione ad esso collegate hanno radici molto profonde e basi molto solide nella Sacra Scrittura e nella tradizione della Chiesa. Tuttavia l'esperienza spirituale di S. Margherita Maria e la missione, che ricevette dal Signore, hanno svolto un ruolo fondamentale per far conoscere il Cuore di Gesù alla grande massa dei fedeli e per configurarne la devozione nel modo in cui oggi la conosciamo.
Queste pagine testimoniano «la luce e la fiamma che si sprigionò dal cuore del Santo, per illuminare e infiammare anche altri cuori».
L'Autobiografia di s. Ignazio di Loyola, nota anche come Il racconto del pellegrino, è un testo fondamentale della spiritualità ignaziana, e una risorsa indispensabile per conoscere la personalità del fondatore della Compagnia di Gesù. S. Ignazio era un uomo umile e riservato, che non amava parlare di se stesso. Se raccontò la storia della sua esperienza personale, fu solo perché la richiesta insistente di alcuni giovani confratelli gli fece comprendere che gli ascoltatori e i futuri lettori, intuendo il significato universale di quanto era a lui accaduto, avrebbero potuto trovare aiuto e orientamento per il loro cammino umano e spirituale.
Questo piccolo libro è un grande classico della letteratura spirituale cristiana, eppure non è stato scritto per essere letto. Intende piuttosto offrire la possibilità di vivere una particolare esperienza spirituale, attraverso un insieme di indicazioni pratiche e spunti per la preghiera. Non si rivolge a un lettore, ma a "chi riceve gli esercizi", cioè a una persona che sta cercando Dio nella preghiera.
L'autobiografia di S. Ignazio di Loyola, nota anche come "Il racconto del pellegrino", è un testo fondamentale della spiritualità ignaziana, e una risorsa indispensabile per conoscere la personalità del fondatore della Compagnia di Gesù. S. Ignazio era un uomo umile e riservato, che non amava parlare di se stesso. Se raccontò la storia della sua esperienza personale, fu solo perché la richiesta insistente di alcuni giovani confratelli gli fece comprendere che gli ascoltatori e i futuri lettori, intuendo il significato universale di quanto era a lui accaduto, avrebbero potuto trovare aiuto e orientamento per il loro cammino umano e spirituale.
Come mai Giovanni Paolo II sentì il bisogno di canonizzare Claudio La Colombière il 31 maggio del 1992, ben 310 anni dopo la sua morte? Una prima risposta è che egli, come superiore della comunità dei gesuiti di Paray-le-Monial, in Francia, ebbe un ruolo decisivo, nel certificare l’autenticità delle esperienze mistiche di S. Margherita Maria Alacoque relative alla devozione al S. Cuore, la cui importanza ed attualità hanno un valore permanente indiscutibile. La seconda risposta la troverete nel leggere questo libretto che è come una boccata di aria fresca e pura in un mondo che soffre di inquinamento, non solo nell’atmosfera fisica, ma anche e soprattutto a livello di valori e di qualità di vita interiore personale e sociale. Riflettere sull’oblio di sé può sembrare anacronistico oggi. La lettura di queste pagine probabilmente ci farà scoprire il contrario.
Nonostante la vasta fama di santità che suor Margherita M. Alacoque aveva lasciato dopo la sua morte si arrivò alla sua beatificazione soltanto quasi due secoli dopo e dopo 230 anni alla canonizzazione. Le ragioni di questo enorme ritardo del processo vanno ricercate nell'accanita ostilità dei nemici della devozione al S. Cuore e di S. Margherita che fu accusata di essersi inventata tutto. L'importanza di questo documento sta nel fatto che, iscrivendo sr. Margherita M. Alacoque nell'albo dei santi, Benedetto XV mette fine alle infondate calunnie sul suo conto e, narrando la sua "meravigliosa storia", esalta la sua personalità e ce la propone come donna equilibrata ed eroica, di cui la Chiesa può giustamente gloriarsi. Insieme alla mirabile Santa Benedetto XV celebra anche la grande mistica, di cui accetta in pieno il messaggio: il culto al Cuore di Cristo, che ha come fondamento la Rilevazione pubblica (Bibbia e Tradizione Apostolica) e che porta l'inconfondibile impronta delle rivelazioni private fatte a S. Margherita M. Alacoque.
La spiritualità ignaziana come progetto di vita, calata nella concretezza dell’esistenza dei laici, attraverso l’esperienza degli Esercizi Spirituali e grazie all’incontro con un testimone privilegiato, P. Giovanni Magnani che ha dedicato tempo ed energie all’apostolato del laicato. L’obiettivo di queste pagine è quello di condividere il significato di tale incontro con Ignazio e, in questo momento in cui si è sempre più consapevoli del ruolo e della missione dei laici nella Chiesa e nel mondo, di contribuire ad avviare da parte di altri riflessioni che possano costituire un arricchimento per tutti.
Mario Stella, laureato in Filosofia, ha conseguito la Licenza in Filosofia presso la Pontificia Università S. Tommaso e il Baccalaureato in Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana. Svolge la sua attività professionale come ricercatore presso l’ISPESL.
Giorgia Salatiello, laureata in Filosofia, ha conseguito il Dottorato in Filosofia presso la Pontificia Università Gregoriana, dove insegna Filosofia della Religione presso la Facoltà di Filosofia.
Biografia essenziale ed priginale su Ignazio di Loyola.
Biografia, semplice ed essenziale, di San Francesco Saverio, grande esempio di santo missionario. Francesco Saverio inizio a Goa (India) nel 1542 la sua esaltante avventura evangelilzzatrice, percorrendo l'India, lo S ri Lanka, la Malesia, l'Indonesia, il Giappone e la Cina. Nelle numerose lettere inviate ai suoi confratelli e a varie comunita, si avverte una gioia nascosta e persistente, e molto attuale. Francesco Saverio nel suo approccio all'evangelizzazione e infatti capace di coinvolgere tutti, laici e religiosi.