"Nella 'dittatura del relativismo' e nella 'globalizzazione dell'indifferenza' - per riprendere le espressioni di Benedetto XVI e di Francesco - i confini tra verità e menzogna, tra bene e male si confondono. La sfida per la gerarchia e per tutti i membri della Chiesa consiste nel resistere a queste infezioni mondane e nella cura delle malattie spirituali del nostro tempo." (Card. Garhard L. Müller) "Quale tratto comune caratterizza il pontificato di Benedetto XVI e quello di Francesco? La radice teologica, e dunque anche pastorale, di entrambi è, e non poteva non essere, cristologica. Ma i due Sommi Pontefici la specificano con originalità personale, come risulta dai saggi riuniti in questo volume dal Cardinale prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede." (Dalla Prefazione di Cesare Cavalleri)
La grandezza del magistero di Benedetto XVI è di aver riproposto il cristianesimo come logos, fonte di verità e di comprensione della realtà, così da divenire punto di incontro e di dialogo tra le differenti culture e religioni e luogo in cui ogni uomo è ricompreso nelle sue originarie esigenze fondamentali. Ciò richiede di allargare i confini della razionalità alla luce dell'amore, che è la radice stessa del sapere e della ricerca della verità, e implica un modo nuovo di concepire l?Università e la produzione della cultura. Perciò, Joseph Ratzinger, per vocazione illuminato teologo e professore universitario, sceglie come interlocutore privilegiato di un nuovo umanesimo il mondo della cultura, dell'Università delle scienze, esercitando il suo personale carisma di pastorale dell'intelligenza al servizio del compito della nuova evangelizzazione. Il presente testo offre un antologia dei discorsi più significativi dedicati a questo tema, introdotti e commentati da un articolato saggio del filosofo Giampaolo Cottini, che ricostruisce i passaggi dell'insegnamento di Benedetto XVI offrendone una chiave di lettura unitaria, fruibile anche da lettori non specializzati ma convinti che "fede e cultura sono grandezze indissolubilmente connesse, manifestazione di quel desiderium naturale videndi Deum che è presente in ogni uomo" (Benedetto XVI, Discorso all'Università Cattolica, 21 maggio 2011).
Gli scritti qui raccolti, apparsi in questa collana nel 1996, discutono questioni decisive non solo per la vita della Chiesa, ma per il destino stesso dell'odierna civiltà , vulnerata nelle sue pretese ideologiche e percorsa da inquietanti pulsioni di morte: sono le questioni della verità e libertà dell'uomo nell'epoca della tecnica, delle insidie alla persona e alla vita nascente, della specificità dell'ethos cristiano nel pluralismo delle culture e dei costumi. Innanzi alla figura del mondo che si va delineando, il sapere teologico è sollecitato alla comprensione dei mutamenti e delle possibilità emergenti, così da esprimere una nuova sintesi di fede e ragione, nella consapevolezza che la Rivelazione ha la capacità di soddisfare in pienezza le esigenze e i bisogni della soggettività umana nel suo cammino storico. La fede possiede infatti un'intrinseca ragionevolezza, perché essa crede che «in principio era il Logos» e che dunque senso e fini della creazione non contraddicono le aspirazioni dell'uomo al bene né gli sono di ostacolo all'espansione della sua libertà . E' l'errore del moderno, il tempo dei dualismi antropologici e delle morali provvisorie, i cui effetti si dispiegano rovinosi fino al presente. Ancorate alla ferma parola della fede, così come essa si dà nella Tradizione vivente della Chiesa, queste riflessioni dell'allora cardinale Ratzinger sono insieme diagnosi e terapia della crisi etica contemporanea e, rilette oggi, assumono il valore profetico di un programma di pontificato (pp. 160).