Il mito come luogo dove si incontrano le spinte più segrete della psiche individuale e le pressioni più inquietanti dell'esistenza sociale. Questa breve definizione non rende giustizia ai cinque capitoli del libro che si apre con un saggio sulla "mantide religiosa" e sulle fantasie che questo insetto ha suscitato nelle varie epoche e culture, prosegue trattando del "mimetismo animale" e si conclude con un saggio su "Parigi, mito moderno", cui occorre far risalire tutto un filone di studi, fino a Giovanni Macchia.
Ebraismo, cristianesimo e islam affermano di avere in Abramo lo stesso padre: ma i miliardi di loro seguaci in genere lo ignorano. Questo volume si propone di ricordarlo affiancando passi della Bibbia ebraica, del Nuovo Testamento e del Corano, alla ricerca di quanto le tre religioni dicono sugli stessi temi nel loro testo di fondazione, cioè nel loro momento iniziale, prima che teologi e chiese ne trasformassero lo spirito originario. Il libro non dà giudizi e non intende rispondere alla domanda che sembra implicita in un confronto di tal genere: quale sia la religione migliore, la più giusta, la più profonda.