Questo VI Rapporto sulla Dottrina sociale della Chiesa nel Mondo è dedicato alla donna. Tutte le più grandi rivoluzioni nel costume, nella legislazione, nelle politiche sociali ed economiche, sono passate dalla rivoluzione della donna. Vita, sessualità, procreazione, famiglia stanno mutando mediante un cambiamento nella concezione della donna, del suo ruolo sociale e, particolare, della visione del corpo femminile. Da un lato, nel mondo, persistono situazioni di forte arretratezza nella considerazione dei diritti della donna, dall'altro, nel mondo avanzato, le discussioni sulla parità di genere hanno ormai raggiunto la fase dell'indifferenza all'identità sessuata, dell'unisex o della post femminilità. La difficoltà a dare continuità alle generazioni, ad educare e a trasmettere i valori, compresa l'educazione religiosa, hanno a che fare con la rivoluzione della donna. Molte economie arcaiche si fondano sulla donna, molte società postmoderne hanno utilizzato la donna per andare oltre la donna. Se in alcuni Paesi poveri emerge il dramma dell'utero in affitto è anche perché in alcuni Paesi ricchi la procreazione e la famiglia sono stati stravolti.
A che punto è l'attuazione della dottrina sociale della Chiesa nel mmondo? Questo rapporto ne dà una rappresentazione completa.
Frutto della collaborazione di quattro importanti realta' internazionali (Osservatorio Internazionale Cardinale Van Thuƒn sulla Dottrina sociale della Chiesa; Centro de Pensamiento Social Cat¢lico dell'Universita' San Pablo di Arequipa - Peru'; Fundaci¢n Pablo VI di Madrid; Fondation de Service Politique di Parigi) la pubblicazione di questo Secondo Rapporto rappresenta un ulteriore e significativo passo avanti per una sistematica osservazione ragionata sulla Dottrina sociale della Chiesa nel mondo.Il Rapporto e' un documento di respiro internazionale, uno strumento necessario che prende in esame la produzione, la diffusione, la ricerca e la pratica concretizzazione della Dottrina sociale della Chiesa; compiendo una valutazione sul suo grado di accoglimento; aprendo un confronto che porti ad un fecondo e costruttivo superamento dei problemi.
La presenza dell'Islam in Europa ne fa già oggi un "problema politico", come dice il titolo del Rapporto ma, continuando le attuali tendenze demografiche e immigratorie, lo sarà sempre di più in futuro. Questo tema, in altre parole, non mancherà nell'agenda della comunità politica per i prossimi anni. Con la sua analisi dell'islam come problema politico, il volume invita ad una profonda riflessione sulla religione, le religioni, la vita politica e la pace, sostenendo, in fondo, che essa non può essere conseguita cancellando le identità delle religioni e, quindi, il loro rapporto con la verità della politica. Le religioni hanno una propria identità, una struttura dottrinale e di prassi che la politica non può e non deve annullare in un generico "supermercato delle religioni" considerate tutte uguali e quindi sostanzialmente indifferenti al potere politico. Piuttosto, il potere politico deve "guardare in faccia" le religioni per comprendere il loro impatto nella vita pubblica della comunità. Con saggi di: Stefano Fontana, Lorenza Formicola, Giulio Meotti, Centro Studi Livatino.
Questo volume rappresenta senz'altro un fatto nuovo, utile e necessario. Il RAPPORTO getta uno sguardo sul grande mare dell'impegno per una societa' piu' umana alla luce dei principi della Dottrina sociale della Chiesa. Il frutto e' uno straordinario affresco che evidenzia a livello mondiale la diffusione e la realizzazione pratica dei principi della Dottrina sociale della Chiesa.
Nel volume si affronta la questione delle migrazioni e delle immigrazioni, che emerge dalle cronache dai cinque continenti e viene specificatamente affrontata dai due saggi centrali di Ettore Gotti Tedeschi e Anna Bono. L'enorme problematica è approfondita con realismo cristiano, al di là del velo di ignoranza che la versione dominante impone, evitando retorica e luoghi comuni.