"La religiosità?" Qualcosa di essenzialmente dinamico, che mette al centro non l'individuo religioso, ma la storia delle relazioni fra gli uomini e con le cose. "L'amicizia?" Una riapertura della visione negativa dell'esistenza per tornare al cuore dell'uomo. "La teologia della liberazione?" Era il sillabario della fede per i contadini dell'America Latina che veniva ad essere il centro vitale del cristianesimo. Non si occupava dei dogmi ma scopriva una delle colonne portanti del regno, la giustizia. "Charles de Foucauld?" Un faro e un interlocutore vivo che aiuta a incarnare la testimonianza di una fratellanza universale, senza barriere né pregiudizi, per amorizzare il mondo. "La Chiesa?" Per me sono le favelas dell'America Latina dove ogni tipo di sofferenza che sull'umanità è presente e la Chiesa in questi luoghi non può essere la maestra infallibile di verità ma deve mostrare quello sguardo materno che si posa tenerissimo su tutte queste miserie che spesso vengono sopportate con molto coraggio. "I giovani?" Sono una forza se uniti e (con loro) tutte le novità possono essere un terreno che muove il mondo."
Un forte invito all'impegno primario dei cristiani: mettere pace nelle relazioni umane. Alimentare la speranza in un mondo più umano, più attento ai piccoli della Terra, più giusto, più amorevole. Questa la consegna dell'autore alle nuove generazioni, in un linguaggio semplice e diretto, comprensibile da tutti.
"Non sono tanto pessimista, Gaudy. Passi in avanti ne abbiamo fatti, ma resta molto cammino davanti a noi. Chi è il cristiano? È uno che, a poco a poco, frequentando il Cristo, arriva ad avere i suoi stessi sentimenti, a pensarla come Lui, a vedere la vita come Lui la vede, a vivere la sua stessa passione. E Gesù non volle restare sul trono, si fece ultimo per vivere la vita e la storia degli ultimi... Sono sicuro, Gaudy, che la gioventù raggiungerà il Cristo soltanto attraverso l'impegno di trasformare il mondo. Avanti, amici, non fermatevi! Non avete finito di sfogliare il libro della storia."
La storia dell'uomo ritorna alla vita che comincia dalla scoperta di essere stato salvato dall'amore. Un'esperienza che ognuno di noi deve fare. Una nuova edizione completamente rivista dopo 42 anni. Riveduto e sfoltito, il libro conserva la sua validità e la sua forza di impatto con il nostro tempo. La parabola del buon Samaritano, nel dispiegarsi del racconto, offre all'autore gli spunti per spaziare sui temi che gli sono più cari: la maturità umana e cristiana, l'autonomia e la responsabilità della persona, l'integrazione tra fede e storia, la relazione creazione-uomo-donna, la sessualità, la famiglia, la politica, la Chiesa...
Una guida alla ricerca di una spiritualità delle beatitudiniche può essere raggiunta attraverso relazioni responsabili. Il discorso della montagna rappresenta l'identità dell'uomo, in una forma insuperabile: l'essere umano è povero per sua stessa natura, e deve vivere tale condizione usando le cose senza farne idoli che lo mantengano in schiavitù; deve dirigere la sua vita all'affermazione della giustizia sulla cui base costruire una società pacifica. L'identità è una qualità da raggiungere, la si può conquistare solo attraverso un processo creativo.
Profonde riflessioni che invitano ad un cammino di speranza e di liberazione con Cristo alla luce del Vangelo, dalla parte dei poveri, dei diseredati e dei deboli in genere. Uno straordinario libro di spiritualita che affronta, con la forma letteraria del dialogo dell'autore con Gaudy (una donna latinoamericana), tutti i temi di un cammino per una liberazione spirituale che conduca alla costruzione di rapporti umani nuovi. Un messaggio di speranza e di liberazione attraverso un percorso che tocca fede, speranza, amore e misericordia, Dio, Cristo, Chiesa e missione, pace e giustizia.
Chi e Gesu per noi? Chi siamo noi per Gesu? Eucaristia: impegno a trasformare il mondo: ecco gli argomenti sui quali l'autore invita a riflettere, tracciando le linee fondamentali di una spiritualita della liberazione.
Il presente volume propone di cercare il silenzio nel quotidiano, nella citta rumorosa, nelle nostre case.