La memoria dell'infanzia, l'eco dei Vangeli, la famiglia, gli affetti: sono tanti i motivi per cui il racconto di Natale è diventato un genere letterario a sé stante, declinato in una sorprendente varietà di forme. In questo libro sono riuniti testi provenienti, nella stragrande maggioranza, dalle pagine del quotidiano Avvenire (tranne quelli di Antonio Mazzi e Beatrice Masini). Un appuntamento tradizionale, quello con il racconto natalizio, che si è rinnovato di anno in anno sulle colonne del giornale e che ora viene a intrecciarsi con le attività della Custodia francescana di Terra Santa, in particolare con il progetto di una Casa del Fanciullo destinata ai bambini di Betlemme. I lettori potranno contribuire all'iniziativa, oltre che con l'acquisto del volume, anche partecipando all'iniziativa B4B, Book for Bethlehem, attraverso la cartolina predisposta all'interno. La finalità benefica della pubblicazione - sottoscritta da tutti gli autori coinvolti e dai loro eredi - è ulteriormente valorizzata dal fascino esercitato dai racconti qui riuniti. Una successione di piccoli capolavori, ciascuno rappresentativo della personalità di chi lo ha scritto e, nello stesso tempo, di quell'inizio perpetuo che, come ormai sappiamo, è appunto il Natale. Età di lettura: da 7 anni. Prefazione di Alessandro Zaccuri.
Dall'antichità l'Egitto ha rappresentato un terreno fertile per lo sviluppo delle arti magiche, al punto che gli autori arabi medievali lo consideravano "la Babilonia dei maghi". E nel succedersi delle generazioni, il ricorso alla magia ha percorso trasversalmente culture ed esperienze religiose diverse. Molto più di ogni altra espressione culturale, la magia ha preservato i propri simboli e il proprio linguaggio, al tempo stesso rinnovandoli a contatto con nuove civiltà e sotto climi diversi. Nel filone copto, apporti greci, ebraici, cristiani e musulmani si fondono sopra un sostrato egizio preesistente. Il volume presenta tre manoscritti inediti, conservati nella biblioteca del Centro di Studi Cristiano-orientali presso il convento dei Francescani del Muski al Cairo. Si tratta di tre piccoli testi anonimi che servono da introduzione a una forma di cabala araba applicata ai Salmi. I tre opuscoli illustrano la composizione dei quadrati magici a partire dai valori numerici dei versetti dei Salmi, secondo un metodo originariamente elaborato in ambiente islamico. Il loro scopo eminentemente pratico spiega il loro stile succinto ed essenziale, al punto da farli apparire dei semplici promemoria. Solo l'ultimo manoscritto si presenta come il tentativo di elaborare un trattato esaustivo. Il titolo del libro allude al quadrato magico con cinque caselle per lato (pentagramma) e con casella vuota al centro, chiamato, nella tradizione magica copta, 'sigillo di Salomone'.