Il ruolo della donna nel cristianesimo primitivo è stato offuscato lungo i secoli dal maschilismo imperante all'interno della Chiesa. Se consideriamo il ruolo della donna nella Sacra Scrittura, osserviamo che la riduzione del ruolo femminile non ha origini bibliche, ma è frutto di derive sociolo-giche posteriori. Basta pensare a figure femminili dell'Antico Testamento di estremo rilievo come Sarah, Deborah e Miriam. Per giungere ai Vangeli, notiamo ad esempio come Gesù da una donna (sua madre) accolse l'invito a inaugurare i tempi messianici a Cana; come si intrattenne con una donna samaritana al pozzo di Giacobbe; e come alle donne affidò il cuore dell'annuncio della risurrezione. Il dossier di questo numero della rivista offre un contributo per la riscoperta del ruolo femminile nella difusione del Vangelo nel cristianesimo primitivo. Il numero offre, inoltre, la presentazione del Vangelo di Matteo, in vista del nuovo anno liturgico che lo avrà come Vangelo delle domeniche.
Questo numero della rivista offre un'interessante panoramica sul contributo della cultura persiana alla formazione umanistica di Israele, fino all'adozione della stessa lingua aramaica. La conoscenza delle religioni dell'impero persiano ci aiuta a comprendere il quadro in cui trovò realizzazione la restaurazione religiosa di Israele, sotto la guida delle due figure preminenti che dominarono l'immediato post-esilio e segnarono gli inizi della ripresa di Israele: il sacerdote Esdra e il governatore Neemia. Una seconda parte della rivista è dedicata ai profeti di Israele, in particolare al loro ruolo di annunciatori del passaggio di Dio nella storia e del primato assoluto della sua Parola.