Poeta, filosofo e mistico del XV secolo, Kabir visse a stretto contatto prima dell'islam e poi dell'induismo, in un periodo di lotte sanguinose che li opponevano e li dilaniavano anche al loro interno. Scelse di imboccare un cammino radicalmente diverso: rigettando gli sterili formalismi, gli inutili riti e i digiuni mortificanti prescritti ai fedeli dei due credi, propose una nuova concezione unitaria e gioiosa di Dio e del mondo. È l'amore universale da cui tutto nasce quello celebrato nelle "Canzoni dell'amore infinito": in esso non c'è separazione tra vita e morte e ha finalmente termine ogni inquietudine umana, perché l'Amore non ha principio né fine, è il Senza Forma, e «per la sua misericordia» insegna a «camminare senza piedi, a vedere senza occhi, a udire senza orecchi, a bere senza labbra e a volare senza ali». Paradossalmente Kabir divenne un punto di riferimento tanto per i credenti dell'islam quanto per gli induisti e quando morì, pare alla veneranda età di 119 anni, gli uni e gli altri si disputarono il corpo del Maestro. La leggenda vuole che al suo posto sia stato trovato un enorme fascio di gladioli selvatici che i due schieramenti si divisero: così una parte di quei fiori fu bruciata e gettata nel Gange, mentre l'altra venne sepolta.
Alle origini della Bhagavadgita, o Gita, come viene chiamata comunemente in India, vi è la guerra fratricida raccontata nel Mahabharata, che costrinse i discendenti dei Kaurava e dei Pa??ava a battersi nel campo di Kuruk?etra. Il primo canto si apre infatti con Arjuna che prega K???a di fermare il cocchio in mezzo ai due eserciti perché, scorgendo nelle schiere nemiche amici e parenti, è angosciato all'idea di colpire chi gli è caro. Ha così inizio un lungo e sofferto colloquio che affronta i nodi più importanti della vita di ogni uomo: l'agire e il non agire, il dovere, le passioni, il sacrificio e il non attaccamento che portano alla vera conoscenza e alla suprema pace dello spirito. Tutte le azioni tendono a mantenere l'uomo prigioniero del ciclo delle esistenze, nel mondo dell'illusione fenomenica. Soltanto quando sia mosso da un sentimento superiore, che trascenda quelli individuali, e non desideri il frutto della sua opera, soffocando ogni forma di identificazione egoica, egli potrà raggiungere la liberazione e vivere in armonia con l'universo. Testo fondamentale della tradizione induista e forse il più conosciuto in Occidente, la Gita è in realtà un libro universale a cui anche l'uomo contemporaneo – a qualunque cultura o religione appartenga – può fruttuosamente abbeverarsi.
Yoga. Saggio sulle origini della mistica indiana è stata la prima grande opera sullo yoga scritta da un occidentale. Nata come tesi di dottorato in filosofia, discussa da Eliade all’università di Bucarest nel giugno del 1933 e pubblicata nel 1936, è presentata qui per la prima volta in edizione italiana.
Sullo yoga il grande storico delle religioni ritornò con altre tre opere: Tecniche dello yoga (del 1948), il fondamentale Lo yoga. Immortalità e libertà (risalente al 1954) e Patañjali e lo yoga (del 1962). Ma proprio il confronto con tali testi rivela al lettore – anche a quello non specialista – l’importanza di questo primo saggio, che ci offre la rara opportunità di cogliere Eliade nel momento stesso in cui imposta e definisce la propria metodologia di lavoro. Come scrive Alberto Pelissero nell’introduzione, in quest’opera emerge «la progressiva emancipazione [di Eliade] dai maestri indiani, in cerca di un’epistemologia e di un’ermeneutica che svincolasse lo studio dello yoga dalle pastoie della filologia sanscrita e consentisse la nascita di un metodo più largamente storico-religioso, con maggiore attenzione al contenuto speculativo (filosofico, rituale, relativo alla prassi religiosa) rispetto alla mera venerazione testuale».
L'AUTORE
Mircea Eliade (1907-1986) è stato uno dei più grandi storici delle religioni del XX secolo e un profondo conoscitore del mondo orientale. La sua vasta produzione comprende saggi, trattati, opere letterarie e scritti autobiografici. Di Eliade la nostra casa editrice ha pubblicato nel 2007 il volume Miti, sogni, misteri.