Fra gli appassionati di misteri non si parla d'altro: secondo il calendario Maya, il 21 dicembre 2012 sarà la fine del mondo. O almeno di questa era, del mondo come lo conosciamo noi adesso. I segnali che sembrano avvalorare questa ipotesi arrivano da fonti e culture diverse: i seguaci della New Age segnano per quella data l'inizio della cosiddetta "Età dell'acquario"; le profezie sui papi di Malachia si fermano al pontefice attuale; proprio per quel giorno c'è chi parla di un'invasione extraterrestre. E poi le leggende cambogiane, la profezia dei teschi di cristallo, la teoria delle piramidi d'Egitto come strategia per evitare il congiungimento dei poli previsto per la fatidica data. Fino all'ultima profezia di Nostradamus, che parla di una grande rivelazione religiosa che porrà fine al mondo come lo abbiamo conosciuto finora e darà avvio a un periodo di pace lungo 400 anni. Dobbiamo davvero aspettare quella data col fiato sospeso? E cosa succederà dopo? Sarà una catastrofe o una nuova rinascita, una inaspettata rivelazione? Il conduttore di "Voyager" guida il lettore nella fascinazione di grandi misteri e nella vertigine di domande inquietanti senza mai far perdere l'orientamento. Proponendo infine una sua originale, strabiliante, ipotesi su quello che potrebbe accadere all'alba del 21 dicembre 2012.
La storia della cartografia è la storia del mondo e racconta la nostra percezione di esso. È insieme la Storia stessa, quella con la S maiuscola. Dalle prime rappresentazioni rupestri a Google Earth, passando per le proiezioni di Tolomeo o del Mercatore, Berg ci racconta la storia di popoli e intere Nazioni, di chi siamo stati e chi siamo ora. «Mappe, il teatro del mondo» è insieme un libro sulla scienza, sull'arte e la tecnologia, sul potere e le ambizioni, sui nostri bisogni e i nostri sogni. Lungo la strada incontriamo geografi visionari ed eroici esploratori, cartografi che si accusano vicendevolmente di plagio, e sovrani che si fanno confezionare mappe falsate per accrescere il loro dominio e la loro influenza. Corredato da fotografie e riproduzioni, il libro di Berg ci conduce in un viaggio nello spazio e nel tempo che parla del mondo e di come lo vediamo, ma soprattutto parla di noi.
Come sarà il pianeta nel 2038? Guardando al nostro futuro vediamo l'aumento delle disuguaglianze, la scomparsa delle spiagge e del cioccolato, il populismo, ma anche l'energia pulita, la fine degli sprechi e della grande povertà? Come una finestra sul mondo, le mappe, la grafica e i collage del libro invitano il lettore a esplorare il regno delle possibilità, dove viene scelto il futuro, lontano dai pregiudizi e dalle questioni già scritte. 2038, Atlante dei futuri del mondo è un esercizio prospettico, unito a un'estetica che rapisce, per collegare le principali questioni globali e capire quale sarà il domani.
Una narrazione per immagini, un emozionante viaggio fotografico alla scoperta delle minoranze etniche e culturali del mondo, tra pastori e cacciatori, allevatori e contadini, per incontrare una straordinaria varietà di valori, tradizioni, linguaggi e stili di vita, spesso custoditi gelosamente nei secoli da piccole comunità e popoli che sono diventati - talvolta per scelta - "invisibili" al resto del mondo. I testi che accompagnano le spettacolari fotografie raccontano queste popolazioni,le loro vite, le loro verità: sono storie di resilienza, di intere etnie e tribù a un passo dall'estinzione, spesso ignare dei meccanismi del progresso, che gridano la loro unicità a un mondo che troppo spesso sembra aver perso la capacità di ascoltare.
Dodici mappe per i sette regni e per le terre al di là del mare stretto viste dagli occhi di un drago in volo.
Nato da un popolarissimo sito web, Atlas Qbscura raccoglie oltre 600 luoghi tra i più bizzarri e misteriosi al mondo. Un compendio di prodigi naturali e architettonici in grado di ispirare al tempo stesso meraviglia e il desiderio irrefrenabile di viaggiare. Dal pozzo a gradini in India che ricorda un'opera di Escher alle grotte delle lucciole in Nuova Zelanda, dal gigantesco baobab in Sudafrica che ospita al suo interno un bar alla "festa del salto del neonato" in Spagna, Atlas Obscura ci mostra tutto quanto, al mondo, è inaspettato, misterioso, nascosto. E ancora, il grande organo a stalattiti in Virginia, il cratere in Turkmenistan - detto la "Porta dell'inferno" - che brucia da oltre 45 anni, le bare appese alle pareti rocciose di un promontorio nelle Filippine, o il "pronosticatore di tempeste" azionato da sanguisughe conservato nel Devon, in Inghilterra... Più Wunderkammer che guida tradizionale, Atlas Obscura è dedicato al viaggiatore da poltrona come all'amanti delle avventure più estreme. Con descrizioni accurate e avvincenti, centinaia di fotografie, grafici e mappe di ogni regione del mondo, è un libro da aprire dove capita e leggere. Con un'unica avvertenza: una volta cominciato è impossibile smettere. Contiene una sezione ampliata dedicata alle destinazioni in Italia.
Le 100 fotografie più famose della storia contemporanea, gli scatti che hanno rivelato al mondo momenti epocali e punti di non ritorno, le immagini che grazie alla loro forza espressiva hanno smosso le coscienze e messo in moto dei cambiamenti politici e di costume: da giganti come Henri Cartier-Bresson e Robert Capa a grandi reporter come Elliott Erwitt, Eugene Smith e Kevin Carter, una sequenza di fotogrammi che non può lasciare indifferenti.
Quanti nomi e forme ha la felicità? Per i norvegesi è "friluftsliv", il tempo trascorso all'aria aperta; per i brasiliani ha il sapore dolceamaro della "saudade", la nostalgia di ciò che è lontano e perduto. Per gli spagnoli è sempre associata al cibo e alla compagnia: è "tapeo", l'incontro casuale tra amici che culmina in un vassoio di tapas da condividere al bar, oppure è "sobremesa", le lunghe e pigre conversazioni a tavola. Per i finlandesi è l'esatto contrario: "kalsaäriktinnit" racchiude il piacere segreto e privatissimo di bersi una birra in mutande, nell'intimità di casa. In questo libro divertente e curioso, la giornalista Helen Russell compie un illuminante giro intorno al mondo alla ricerca dell'idea di felicità propria di ogni nazione. E scopre che può avere infinite sfumature, talvolta in aperta contraddizione, eppure ognuna ci appartiene nel profondo: chi non capisce, in una giornata storta, il "wabi-sabi" giapponese che celebra la serena accettazione dell'imperfezione? E chi non vorrebbe buttarsi tutto alle spalle con un'allegra serata al pub in compagnia, in perfetto stile "craic" irlandese? In questo libro troverete trenta e più motivi per vivere con gioia: ogni parola, ogni idea è un'ispirazione per esplorare un modo nuovo e diverso di riaccendere il buon umore e apprezzare il bello che ci circonda. Scegliete la parola che funziona per voi. Leggete, ricaricatevi e siate felici (nella lingua che preferite!).
Questo nuova edizione dell'Atlante ripercorre la trama della storia attraverso 93 tavole corredate da numerosissime carte, esaurienti testi esplicativi e molte illustrazioni. La cartografia, ricca di informazioni, si presta a molteplici chiavi di lettura, dal quadro d'insieme all'analisi dettagliata. I testi, integrati da approfondimenti e sintetiche cronologie, consentono di cogliere sia i momenti più significativi che gli aspetti meno noti di quanto descritto. La storia è rappresentata nel suo continuo divenire: gli eventi, proposti come quadri dinamici, sono messi in relazione fra loro come componenti di un processo fitto di intrecci. L'Atlante è suddiviso in diverse sezioni, dalla preistoria all'età contemporanea, con particolare attenzione alle problematiche del terzo millennio e ai più scottanti temi di attualità. In chiusura, una serie di tavole cronologiche ripercorrono le tappe salienti della storia dipanandosi lungo efficaci linee del tempo. Un indice dei luoghi e dei personaggi agevola la ricerca degli argomenti trattati.
Chi s’imbatte in questo libro potrebbe sfogliarlo distrattamente e subito riporlo con un sospiro d’insoddisfazione. Sfiorato dal destino, il cuore chiuso, indurito dall’ovvio e raggelato dal dubbio, neppure s’immagina che cosa stia rotolando sul viscido piano inclinato dell’indifferenza. Improvvisamente dal folto delle pagine, un sussurro disperato: Aspetta un attimo, leggimi! Una volta tanto, non irrigidirti ed ascolta quel che ho da dirti. Prometto che non ti pentirai d’esserti sforzato perché – stanne certo – impegno e fatica sono sempre ricompensati! Non dimenticare che la mente umana è dotata di nove milioni di miliardi di connessioni e mai come in quest’epoca di supporti digitali, un tale immenso spazio è lasciato spento, malinconicamente inutilizzato. In effetti, non sembra un manuale. Ce ne sono fin troppi in giro, molti dei quali eccellenti, ma quasi tutti di una noia mortale. Questo libro non pretende di insegnare come si gioca a Bridge in modo decente, ma svela come e fino a che punto sia possibile innamorarsene.