L'autore ricostruisce, da relazioni da lui presentate in occasione di Convegni e Seminari, un quadro concettuale su temi filosofico-teologici, particolarmente significativi del pensiero di S. Agostino, evidenziandone l'articolata problematicità e la profonda spiritualità. Tali ricerche possono accendere l'interesse per ulteriori ipotesi ermeneutiche dei testi agostiniani, in particolare circa alcune questioni del "De immortalitate animae", del "De Magistro" e del "De civitate Dei".
L'utilizzazione della logica, nell'ambito della Letteratura cristiana antica, trova una diffusa e fondamentale presenza non solo nella produzione di opere filosofiche ma anche di quelle a sfondo apologetico, esegetico, morale o di quelle a carattere prevalentemente antropologico o teologico-filosofico. Il presente volume, nei quattro rapidi capitoli che lo compongono, enuclea gli elementi di fondo che caratterizzano l'applicazione della logica in due autori del tardo-antico: Gaio Mario Vittorino e Agostino d'Ippona. Delle loro opere, qui trattate, ne viene fuori un quadro significativamente modificato, rispetto a quello tradizionalmente delineato dal vaglio critico della ricerca specializzata.
L'Autore traccia le linee argomentative essenziali di alcuni aspetti del pensiero di S.Agostino, esaminando brani particolarmente significativi tratti dalle opere filosofiche dell'Ipponense. In rapidi capitoli si enucleano gli elementi di fondo legati a questioni antropologiche, cristologiche, epistemologiche, escatologiche, etico-politiche ed ermeneutiche. Si costituisce, cosi, un quadro concettuale in cui si muovono piste di ricerca e di approfondimento che, non rinunciando al confronto con categorie radicate nel pensiero contemporaneo, coinvolgono il lettore su temi filosofico-teologici alla luce di una nuova interpretazione della conversione spirituale e intellettuale del grande Padre della Chiesa.