Un itinerario di discernimento con Agostino Moriar ne moriar - Che io muoia per non morire: cosi sant'Agostino, all'inizio delle Confessioni (1,5,5), esprime il suo desiderio di vedere il volto di Dio, e di essere pure disposto a morire per questo fine. Colpisce che l'inizio della sua lunga confessione coincida con la fine, con la prospettiva della vita eterna. Agostino, con il suo itinerario personale, e guida esemplare nel discernimento spirituale per un cammino di conversione, crescita e maturazione di ogni cristiano. Attraverso una serie di riflessioni su nuclei tematici da! particolare interesse, che muovono di preferenza dalle parole dello stesso Vescovo, questo Sussidio accompagna il lettore in un approfondimento storico, filosofico, teologico del pensiero agostiniano. Armando Genovese appartiene alla Congregazione del Missionari del S. Cuore. Professore ordinario di Patrologia presso la Pontificia Università Urbaniana, si e dedicato con particolare attenzione ad Agostino, alla ricezione del pensiero agostiniano nel Medioevo, all'esegesi patristica.
Autore di vari libri e articoli, seqnaliamo tra gli ultimi: "Come la formica" in ascolto del Simbolo apostolico, UUP 2017; La Teologia come prassi ai comunione negli Universae Theologiae elementa ai Antonio Genovesi, in Urbaniana University Journal 70/3 (2017), 177-215; La missione nei primi secoli cristiani, in F. Meroni — L. Sileo (edd.), Dalla Maximum Illud alla Evangelii Gaudium. Sull'urgenza della trasformazione missionaria della Chiesa, UUP 2021, 305-323: Il Cantico dei Cantici letto da Ambrogio e Agostino. Armonie e contrappunti, in E. Ghelfi (ed.), "Satis episcopaliter me dilexit". Ambrogio e Agostino, Milano 2021, 107-134.
La presente ricerca verte sui grandi temi della filosofia cristiana nel "De libero arbitrio" di Agostino, tenendo presente il pensiero agostiniano nel suo complesso e nella sua portata metafisica ed etica. Le tematiche approfondite mirano a situare il "De libero arbitrio" di Agostino in un momento decisivo di maturazione del suo pensiero soprattutto antropologico. In particolare, viene approfondita l'indagine sul tema della verità nel suo porsi come verità sussistente e immutabile, come bene universale, come criterio di giudizio, come fine dell'esistenza e come felicità; inoltre, viene studiata la dialettica tra verità e amore e tra interiorità-verità-peccato-libertà.
L’Accordo provvisorio del 22 settembre 2018 tra Santa Sede e Repubblica popolare cinese, dopo settant’anni di aspro conflitto, è uno degli eventi più importanti del pontificato di Papa Francesco, sotto il profilo sia ecclesiale sia geopolitico. I saggi di questo volume illuminano il suo significato nella storia del cattolicesimo contemporaneo (A. Riccardi); il percorso religioso, culturale e politico-diplomatico attraverso cui è stato raggiunto (A. Giovagnoli); il suo contenuto giuridico alla luce della dottrina cattolica (B. F. Pighin); il contesto politico cinese in cui si colloca (E. Giunipero); i problemi storici, culturali e politici della Chiesa cinese che si propone di affrontare (Wang Meixiu, Zhu Xiaohong, Liu Guopeg, Ren Yanli); le premesse storiche, giuridiche ed ecclesiali (R. Regoli, J. I. Arrieta, G. Valente, G. La Bella); i problemi rimasti aperti, come la riconciliazione tra “clandestini” e “patriottici” e una nuova evangelizzazione in una Cina sempre più urbanizzata e secolarizzata (Chan Kim-kwong, Zhang Shijiang e V. Martano).
Questo Accordo, con il quale Francesco è riuscito a superare le pesanti eredità storiche del colonialismo europeo e della guerra fredda, mostra quanto lontano – sotto il profilo geografico, politico, culturale, antropologico ecc. – può giungere la “Chiesa in uscita” perseguita da questo Papa e proietta l’intera Chiesa cattolica verso una nuova collocazione nel mondo del XXI secolo.