Utilizzata ormai da secoli nei Paesi dove l'Islam è religione prevalente, la finanza islamica ha raggiunto masse gestite pari a due mila miliardi di dollari ed è pronta a giocare un ruolo sempre più importante sui mercati finanziari nei prossimi anni. L'economia e la finanza islamica, fondate su un sistema completo di norme quali il rifiuto del tasso di interesse, la chiarezza contrattuale e la condivisione dei profitti e delle perdite, possono essere messe al servizio del sistema Italia. Il testo illustra, con suggerimenti di taglio pratico ed esempi concreti, le formule contrattuali comunemente utilizzate sui mercati finanziari internazionali concentrando l'attenzione, tra gli altri, sui sukuk (certificati partecipativi islamici), idonei a soddisfare i fabbisogni finanziari delle nostre imprese. Dopo aver analizzato quanto già fatto da altri Stati europei, tra i quali Gran Bretagna, Germania, Francia e Lussemburgo, il volume pone l'attenzione sul nostro Paese e sulle sue potenzialità di sviluppo, dimostrando come tali strumenti possono essere utilizzati, nella pratica, a sostegno dell'intero sistema Italia, attraendo capitali stranieri e contribuendo, nel contempo, all'internazionalizzazione delle imprese e all'alleggerimento del debito pubblico.
Il libro propone una riflessione nuova e attualizzante sulla "Pacem in terris" di papa Giovanni XXIII, una delle encicliche più importanti e discusse dei tempi moderni. L'enciclica in cui, all'indomani della crisi missilistica di Cuba, la guerra fu per la prima volta considerata un mezzo inaccettabile per difendere i diritti violati. Il volume ricostruisce lo sfondo storico e teologico in cui l'enciclica prese forma, e indaga le conseguenze che essa ebbe a livello internazionale dal punto di vista politico, sociale e religioso, restituendo il senso dell'attualità e adattabilità del testo ai nostri tempi, la sua capacità di prestarsi alle innovative e vastissime dimensioni della società globalizzata di oggi.
Il cibo è un elemento di grande ambivalenza nella società contemporanea: da una parte è nutrimento, cultura, piacere, relazione con il mondo, dall'altra può assumere segno negativo e diventare veleno, droga, sofferenza, distacco, rifiuto di socialità. Questo libro riflette sui Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) attraverso gli interventi e le opinioni di psichiatri, psicologi, psicanalisti e medici del corpo, che analizzano le patologie legate al cibo da diverse angolazioni: i loro significati nel tempo, i vissuti raccontati dai pazienti, la riflessione sui limiti e le possibilità delle terapie, le esperienze sul campo dei professionisti. Da questa vasta pluralità di voci emerge l'importanza dell'approccio comunitario: è proprio l'atteggiamento confidenziale, tollerante e democratico del rapporto comunitario che ha permesso, nelle numerose storie raccontate nel libro, di dare un significato nuovo e comprensibile alle angosce sottese ai DCA.
Oggi attraverso internet la conoscenza è potenzialmente disponibile per tutti con un solo click. Ma proprio nel momento della sua apparente maggiore accessibilità, il sapere è soggetto a norme sempre più restrittive sulla proprietà intellettuale, che limitano l'accesso alle risorse on-line. Queste nuove forme di ipermoderne enclosures mettono a rischio il carattere di bene comune della conoscenza. E proprio di fronte a tale pericolo, questo volume ribadisce che il sapere deve essere una risorsa condivisa, il propellente stesso per le moderne società che legano la loro prosperità e il loro sviluppo alla ricerca, alla formazione e alla massima diffusione sociale di saperi creativi e innovativi. Ma come preservare questo bene nell'epoca del neoliberismo informazionale globalizzato? Come evitare che il sistema ecologico-sociale della conoscenza "utile" venga travolto dalla privatizzazione? Per realizzare questo grande obiettivo democratico è necessario ripensare la proprietà intellettuale e il copyright, ma anche il ruolo delle biblioteche, delle istituzioni formative e delle forme di creazione e condivisione digitale dei saperi, così come il modo in cui i nuovi contenuti digitali possono essere conservati e resi disponibili attraverso il web. Open content, creative commons e open source possono costituire un efficace modo di garantire l'accesso alla conoscenza e una sua maggiore e più democratica diffusione globale.
Rosalind Krauss, teorica dell'arte contemporanea, offre in questo libro le sue risposte più recenti alle questioni urgenti dettate dall'era postmediale: qual è la condizione e la funzione dell'arte d'oggi? Quale il compito dell'artista nella costruzione della propria opera? Quale la sua responsabilità nei confronti del linguaggio? A partire dagli esempi e dai concetti chiave - da Jackson Pollock e Clement Greenberg all'arte "processuale" degli anni sessanta e settanta, da Andy Warhol e Cy Twombly a Robert Morris, Richard Serra ed Edward Ruscha - la Krauss si proietta nell'arte del nuovo millennio, il cui compito è quello di "reinventare il medium", non mero strumento tecnologico, ma vero e proprio linguaggio con specifiche regole, convenzioni e forme.
Le parole possono essere muri o ponti. Possono creare distanza o aiutare la comprensione dei problemi. Le stesse parole usate in contesti diversi possono essere appropriate, confondere o addirittura offendere. Quando si comunica occorrono dunque precisione e consapevolezza del significato, del peso delle parole. Non è facile, ma è necessario per "parlare civile". Questo libro mette insieme inchiesta giornalistica, sociale e linguistica, con lo scopo di approfondire i principali temi a rischio discriminazione (disabilità, genere, immigrazione, povertà ed emarginazione, prostituzione, religioni, minoranze e salute mentale), e il linguaggio per parlarne.
Risolvere gli enigmi è come fare acrobazie con la mente: un modo ludico e avvincente per allenare l'ingegno. Questo libro raccoglie una serie di problemi intriganti e sfida il lettore in un funambolico percorso a ostacoli di rompicapo risolvibili senza la conoscenza di teorie matematiche ma semplicemente con l'astuzia e la creatività. Utilizzando un linguaggio fresco e privo di tecnicismi, "Gli enigmi di Pitagora" istruisce, mette alla prova e svela il lato giocoso della matematica.
Il declino dei sistemi religiosi istituzionali ha lasciato un vuoto morale ed emozionale nella cultura occidentale. Steiner esamina le mitologie sostitutive offerte dal programma filosofico-politico di Marx, dalla psicoanalisi di Freud e dall'antropologia di Lévi-Strauss, e le vampate dell'irrazionale come l'astrologia, l'occulto, i culti orientali: tutti tentativi mancati di dare una risposta complessiva alla crisi di senso che colpisce l'uomo moderno.
Il testo indaga il lavoro degli insegnanti partendo dalla relazione allievo-insegnante: ampio spazio viene dato alla questione fondamentale della relazione e a quella, non meno importante, del contesto in cui essa ha luogo. Spaziando dalle leggi che regolano il rapporto con gli allievi, con i colleghi e con genitori alle diverse modalità con cui gestire queste differenti relazioni, il libro approfondisce una serie di questioni chiave come la gestione didattica degli spazi, le potenzialità dell'insegnamento individuale e di gruppo, l'approccio ai bambini stranieri, i diversi modi di gestire il disagio. Un libro destinato agli insegnanti e ai giovani studenti che si stanno formando per diventarlo, che insegna a destreggiarsi all'interno di un'istituzione come la scuola e rendere più proficui i metodi di apprendimento.