Tutti abbiamo un'idea di Giovanna d'Arco. Probabilmente, come accade alle icone, tutti abbiamo una nostra Giovanna d'Arco. Un volto cinematografico, un simbolo, un modo di portare i capelli o vestire, un'idea di rivoluzione, giovinezza e martirio. Attraverso gli atti del processo e grazie a cronache, lettere e dichiarazioni coeve, in questo testo assistiamo alle intemperanze, ai racconti e alle parole - sempre semplici, sempre dirette - di una donna molto giovane che suscita ammirazione e, talvolta, soggezione in uomini più grandi e più importanti di lei, cavalieri e titolati che hanno un piede già impigliato in quella corda della Storia che va sotto il nome di guerra dei Cent'anni. Questa Giovanna d'Arco non è ipotesi, è persona; il libro non contiene una attualizzazione, ma documenti d'archivio tradotti dal francese e dal latino, e tuttavia la sua struttura è analogica e non cronologica: ciò autorizza chi legge a pensare e seguire Giovanna d'Arco anche come una ragazza di oggi, sola contro un sistema di uomini che la valuta, la imbecca o tenta di intimorirla. E questo, oltre alla bellezza e alla forza sorprendente dei testi, è il motivo per cui oggi ripubblichiamo, in una versione completamente rivista e aggiornata, Il processo di condanna di Giovanna d'Arco - perché non bisogna chiedere il permesso a nessuno per intraprendere una battaglia.
Trent’anni non sono molti per proporre una valutazione e anche cercare di misurare l’esito funzionale di uno strumento come il Concordato tra l’Italia e la Santa Sede, varato da Bettino Craxi e Agostino Casaroli il 14 febbraio del 1984. Non sono neppure pochi, in verità. In epoca di globalizzazione e di conseguenti grandi modificazioni economico-sociali e culturali, non solo il senso e il significato del fatto religioso ma anche le modalità dei suoi rapporti con la sfera pubblica sono inevitabilmente destinati a modificarsi e trasformarsi, con accentuazioni e accelerazioni non tradizionali. È quanto viene esaminato e dibattuto nel volume, con contributi specialistici di alto livello. In esso si torna anche a riproporre, inevitabilmente, il ruolo e la funzione dei cattolici e della loro Chiesa nella società italiana dopo il Concordato del 1984 e soprattutto dopo la scomparsa del partito unico dei cattolici. Questo tema centrale viene esposto sia ripercorrendone l’itinerario storico più recente che affrontando il punto del loro futuro possibile, esposto anche alla luce del forte ruolo riformatore assunto sempre più esplicitamente dall’azione pastorale di Papa Francesco.