Da prete a prete, da fratello a fratello. Una lunga lettera di consigli e raccomandazioni a un giovane sacerdote da parte di un altro giovane prete. Un testo contemporaneo che richiama lo stile dell'Imitazione di Cristo. "Quando al mattino ti alzi e ti guardi allo specchio ringrazia il Signore, non per quello che fai, ma perché il dono ricevuto ti trasforma, giorno per giorno. Sei prete: davvero un dono grande, per la tua vita e per la Chiesa tutta. Sappilo sempre, anche quando ti verrà il sospetto che potevi fare dell'altro e ti verrà voglia di cambiare rotta. Ritorna, nei momenti difficili, davanti a quel Crocifisso che non ti ha imbrogliato, ma ti aveva annunciato, da subito, la buona, vera notizia sulla tua vita. Ritorna senza rimpianti a quei giorni di libertà, di gioia e di pace in cui hai dato consapevolmente la vita al Signore e lo hai ringraziato e amato con tutto te stesso."
Il volume è un sussidio per pregare il Rosario quotidiano e può essere utilizzato per la preghiera comunitaria o personale. Le riflessioni proposte nei brevi commenti ai misteri si ispirano alla vita quotidiana, facendo riferimento ai problemi, alle esigenze e alle speranze che attraversano l'esperienza dei cristiani di oggi. Il volume presenta: Un invito alla preghiera, da usare personalmente o a voci alternate, e l'orazione iniziale; l'annuncio e la breve riflessione su ciascuno dei misteri (suddivisi in misteri della gioia, misteri del dolore, misteri della gloria e misteri della luce); l'invito al Padre nostro e la preghiera - dopo le dieci Ave Maria e il Gloria - il cui contenuto si ispira ai personaggi del mistero meditato; l'introduzione al Salve Regina; le Litanie (non si tratta delle tradizionali litanie mariane, ma di nuove litanie che invocano Maria secondo nuove definizioni). la preghiera per il papa e l'orazione finale, da scegliere a secondo dei misteri pregati. Sono indicati con le iniziali i ruoli da utilizzare nel caso della recita comunitaria.
«C'è una porta che fatico ad aprire. È forse quella che va in cantina? [...] È la porta della paura, di ciò che temo, un limite oltre il quale non vado. La zona delle ragnatele, del buio, dell'umido e del freddo. Almeno, così credo». A partire da questa immagine, che fa da fil rouge attraverso tutto il libro, siamo condotti da don Marco D'Agostino a farci partecipi al cammino di un sacerdote di oggi che, per un anno, scrive a un suo vecchio amico e formatore, affrontando con lui e con sé stesso una serie di argomenti che per troppo tempo - egli stesso dice - ha voluto evitare (ha messo in cantina): la comunità, il servizio, il celibato, la carità sono tutti temi che, spesso, si danno per scontati nella vita di un prete, ma che non lo sono per nulla. Ma la cantina, si scopre a mano a mano, è proprio il luogo in cui abita e ci attende Dio, come per un agguato cui non possiamo mai sottrarci. Dio abita in cantina è un libro profondo, sorprendente, originale, a metà tra meditazione spirituale e fiction, che nasce dalla lunga esperienza di conoscenza e accompagnamento dell'autore nei confronti di preti in crisi e non, in una società sempre più complessa e difficile per chi sceglie di dedicarsi completamente al servizio della sua comunità. Un libro pieno di speranza, evocata anche in mezzo al dolore, mai negato, «poiché, dalla cantina al cielo, passando per la terra, è ancora possibile farcela».
Un sussidio che si rivolge a tutti i credenti per accompagnarli e guidarli, giorno dopo giorno, nel loro cammino. La Parola vicina accoglie l'invito di papa Francesco a lasciare che la Parola viva e operi in noi. Si tratta di uno strumento agile e veloce: Non un messalino, ma un metodo di vita spirituale e un aiuto concreto per la vita di ogni giorno, particolarmente indicato per i giovani e i ragazzi, grazie al progetto grafico fresco e moderno e ai commenti di don Marco D'Agostino. Può essere utilizzato dai catechisti e dagli animatori pastorali come un utile strumento di supporto. Il volume prevede varie sezioni: La Parola di Dio: il Vangelo del giorno, per intero o nei suoi passaggi più significativi. Tema del giorno: dal Vangelo del giorno viene estratta una piccola "perla" su cui meditare. Il commento spirituale: don Marco D'Agostino si pone accanto al lettore per condividere spunti di riflessione. La preghiera: il Vangelo letto, meditato e accolto si traduce in preghiera, per sé e per il mondo. L'introduzione ai tempi liturgici. Ogni mese viene posta una domanda su cui riflettere e a cui il lettore può rispondere scrivendo direttamente sul volume.
Marco D'Agostino, che della formazione dei giovani ha fatto la sua "vocazione nella vocazione", ci invita in questo libro originalissimo (e dentro il quale molti ritroveranno cose antiche e nuove) ad affrontare il tema educativo da una prospettiva inedita: quella degli... album delle figurine dei calciatori che diventano, per l'occasione, veri e propri ricettacoli di saggezza e insegnamenti sulla "fede". Partendo dalla suggestione degli album, intrecciando la propria voce con quella di giovani amici calciatori, come Alessandro Bastoni (che autografa la prefazione), Francesco Lamanna (autore di una profonda postfazione) e altri ancora, l'autore ci trascina in una rilettura della vita e del vangelo proporzionata alla nostra passione calcistica, dove ogni momento (primo tempo, intervallo, tempi supplementari) e ogni sfida (rigori, arbitraggi, allenamenti) sono metafora del diventare adulti. L'autore non dimentica il calcio femminile, al quale il libro dedica pure un capitolo, né finge di non vedere il tempo "senza calcio" che dopo il Covid-19 ci ha portato a questi nostri giorni. Corredato da figurine, disegnate per questa edizione del libro da un giovane talento dell'illustrazione, Paolo Mazzini, questo libro è una vera perla nel marasma di testi che parlano del lavorare con i ragazzi e con i giovani. Sorpresa dopo sorpresa, completeremo forse il più improbabile ma il più originale dei nostri album di calciatori.
Prendendo spunto dalle parole di papa Francesco nella sua lettera a tutti i presbiteri, don Marco D’Agostino propone un riflessione sulla formazione sacerdotale, su tutto quello di buono che va conservato e su dove si può lavorare per migliorare. Facendo eco al messaggio di orgoglio che invitava i sacerdoti «a rinnovare quelle parole che il Signore ha pronunciato così teneramente nel giorno della nostra ordinazione», D’Agostino si rivolge principalmente ai seminaristi e ai loro formatori con un invito evangelico a tornare alle sorgenti della gioia, a Cristo.
Si voltò indietro e vide Gesù in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù.Gesù le disse: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?» Giovanni 20,14-15
Coloro che oggi sono impegnati nella missione educativa fanno i conti con un dato di fatto: i vecchi approcci formativi e catechistici funzionano a fatica. I giovani cercano proposte che li aiutino a fare le loro scelte senza imposizioni e senza tappe preconfezionate. Specialmente nell’ambito del discernimento vocazionale avrebbero bisogno di percorsi portati avanti con creatività e coraggio, che li lascino liberi di conoscere il sapore autentico della loro vita.
Don Marco D’Agostino ricorre all’ef cace metafora della cucina per immaginare un nuovo approccio educativo
e orientare i cuochi di oggi alla scoperta di ingredienti sorprendenti: i nostri giovani.
A distanza di un anno dalla sua scomparsa, "Gianluca Firetti, santo della porta" accanto, racconta di come Gian sia entrato nelle vite di tante persone, soprattutto dei più giovani, delle mamme e dei papà e - come infinite e-mail testimoniano - delle meraviglie che il suo esempio genera nei cuori. Gian non è morto disperato, ma affidato. Non se n'è andato sbattendo la porta, ma incamminandosi. Non ha chiuso l'esistenza imprecando per un buio che non si meritava, ma desiderando un incontro con la Luce del mondo, appena contemplata nella gioia del Natale. Quella di Gian, umanamente, è una storia di dolore. Evangelicamente, una storia di grazia e di bellezza. A soli vent'anni ha dimostrato che si può essere abitati da Dio e dagli uomini. È possibile farsi amare e amare. Gian è uno squarcio della vita di Dio. In questo sta la sua santità vera, nell'essere riflesso, rimando, segno eloquente.
Nel vangelo di Luca leggiamo che Gesù ci chiede di essere "misericordiosi come lo è il Padre". Ma la misericordia è difficile da esercitare: perché, se mi sforzo di essere come il Signore mi vuole, devo stare sullo stesso piano di chi ha dissipato la sua vita e poi, tardivamente, si è pentito? Perché questa misericordia fa sembrare il mio impegno inutile? Perché sembra così ingiusta? Don Marco D'Agostino risponde a queste domande indicando in Maria una guida sicura nell'accidentato percorso della misericordia; Maria, che ha risposto alla chiamata della Divina misericordia e ha accolto il Signore che si è fatto uomo, ci mostra il punto in cui le nostre azioni e il nostro vivere si avvicinano di più al Cielo. Maria, grembo di misericordia ha anche una seconda stella polare, Gianluca Firetti. Con "Spaccato in due. L'alfabeto di Gianluca", don Marco e Gian hanno raggiunto tantissime persone in tutta Italia, portando loro un messaggio di fede e di speranza. Quel libro era volutamente mancante della lettera "Z" in quanto, Dio stesso, nel momento opportuno, l'avrebbe scritta per Gian. La sua "Z", a soli vent'anni, è stata scritta velocemente e allora la "Z", ultima lettera del suo alfabeto, diventa la prima di questo testo, la prima di tante che invocheranno Maria e, nella rilettura del Vangelo, ce la faranno sentire madre e sorella.
La tua santa croce, Signore Gesù, sia segno di debolezza e di stoltezza umana, ma incoraggiamento per vivere nella fede e nell'amore del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Una via crucis per vivere al meglio il tempo di Quaresima.
Loris, protagonista e io narrante del libro, torna a casa ubriaco dalla festa di Capodanno, dove ha conosciuto Marina, con la quale ha scambiato alcune effusioni e si è dato appuntamento per la sera del 1° gennaio. In preda ai postumi della sbronza e con i rimbrotti della madre che non vorrebbe si rivedesse con Marina, trascorre la giornata rimuginando sulle esperienze della sera prima e sulla serata che lo attende. Anche perché, accettando l'invito di Marina, deve per forza di cose tirare un pacco a Margherita, la ragazza tutta casa e volontariato con la quale ha una liaison platonica. Opta quindi per Marina, ma è lei a tirare il pacco a lui: all'indirizzo al quale gli aveva dato appuntamento non abita nessuna Marina, la quale probabilmente gli ha dato un nome falso. Con le pive nel sacco Loris torna a casa per trovare una lettera di Margherita... Don Marco D'Agostino torna a raccontare le avventure di Loris, alle prese con le gioie e i dolori dell'adolescenza.