La scoperta di importantissimi documenti che registrano le vicende storiche legate al culto dei sette arcangeli ha permesso di gettare nuova luce sulla verità teologica legata all’esistenza sopra ogni altra gerarchia celeste di sette esseri supremi. Tale scoperta ha consentito la stesura di quest’opera, che tenta un approccio diverso dai consueti studi di angelologia, mettendo in evidenza la presenza storica degli arcangeli nelle vicende umane e la decisività delle loro apparizioni per il buon esito degli eventi.
Geudiele è l’Angelo della lode a Dio: nella mano destra ha una corona, simbolo della glorificazione di Dio e della gloria riservata a chi lo cerca con cuore, mentre nella sinistra porta un flagello, come monito ai colpevoli e strumento di correzione per i penitenti. Da qui il suo motto, contenuto nell’epiteto ad egli relativo nel dipinto di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri: Deum laudantibus, praemia retribuo (ricompenso con premi coloro i quali lodano Dio).
Tanto è già stato scritto sugli Arcangeli, dei quali si conoscono infatti molte apparizioni. In tali occasioni essi hanno parlato ed espresso concetti che, analizzati parola per parola, rivelano misteriosamente una diversa personalità. Risulta così evidente come Dio non svilisca le differenze di carattere tra gli angeli, ma anzi ne esalti le caratteristiche peculiari per i suoi fini imperscrutabili. Proprio allo scopo di tratteggiare la singolare personalità di ognuno, l’autore ha raccolto tutte le frasi proferite da Michele, Gabriele, Raffaele ed Uriele, estrapolando inoltre le espressioni che attestano l’appartenenza degli arcangeli alla gerarchia dei sette spiriti, il tutto corredato da immagini a colori.
San Leonardo Murialdo è considerato uno dei santi sociali torinesi. Fonda la confraternita laicale di San Giuseppe, i cui membri in seguito saranno conosciuti come “padri giuseppini”, per aiutare i ragazzi poveri e abbandonati. Lo stile con cui san Leonardo Murialdo ha vissuto il suo apostolato educativo in mezzo ai giovani poveri si ispira ai valori della pedagogia cristiana, ma anche alla missione dei Santi Angeli, inviati da Dio per salvare le povere anime dei peccatori. In queste pagine, dunque, sono riportati alcuni dei più bei pensieri di San Leonardo Murialdo sui Santi Messi Celesti, cui egli si ispirava per educare i giovani sventurati e meno abbienti della società torinese.
Marcello Stanzione (Salerno, 1963), ordinato sacerdote nel 1990, nel 2002 ha rifondato l’Associazione Cattolica Milizia di San Michele Arcangelo (www.miliziadisanmichelearcangelo.org) per la retta diffusione della devozione cattolica ai santi angeli. Ha scritto oltre 300 libri sugli angeli e su tematiche di spiritualità cattolica per 30 diverse case editrici europee e americane. Tiene conferenze in Italia e all’estero su temi di angelologia, mariologia e agiografia; per contatti: donmarcellostanzione@tiscali.it.
Carmine Alvino (Avellino, 1978), avvocato e scrittore, ha recentemente dato inizio a una nuova proposta teologica d’ispirazione cattolica denominata “Arcangelologia”, avente a oggetto la conoscenza, lo sviluppo e la diffusione del culto devozionale ai Sette Arcangeli Assistenti al Trono di Dio.
Nel XIX secolo, cosa più unica che rara nella storia dei processi di canonizzazione ecclesiastici, si è assistito alla presentazione di diverse cause per restaurare e approvare, a beneficio di tutta la cristianità, il culto dei Sette Arcangeli e dei loro nomi, soppresso a Palermo dall’Arcivescovo mons. Raffaele Mormile, intorno probabilmente al 1813. Protagonista indiscusso di questa straordinaria iniziativa popolare fu il teologo spagnolo, oggi semisconosciuto, Cav. Pedro Maria Heredia del Rio, erudito, politico, poeta e scrittore che, mosso da incredibile fervore e straordinario affetto verso i Sette Principi Angelici, salvò il culto degli Arcangeli dal sicuro oblio cui sarebbe stato destinato. Novello Antonio lo Duca, tra il 1826 e il 1831 Pedro Maria Heredia del Rio presentò ben cinque delle sei cause apostoliche, innanzi ai papi Leone XII, Pio VIII e Gregorio XVI, riuscendo così a riaprire il dibattito teologico sull’esistenza della Terza Forza di Salvazione del Cristianesimo.
Javier Sorribes Gracia (Madrid, 1967), economista di professione, è appassionato di genealogia familiare. Il suo bis-bisnonno Fulgencio María de Heredia Cabrera y Vida (1816-1894) era figlio di Tomás, fratello di Pedro Maria Heredia del Rio. Partendo dai ricordi di famiglia trasmessi oralmente dalla madre, inizia lo studio dell’albero genealogico di famiglia.
Questo libro raccoglie antecedenti della storia della famiglia Heredia, hidalgos, cavalieri, religiosi, militari ecc., con particolare attenzione alla figura di Pedro Maria Heredia del Rio e alla sua devozione ai Sette Arcangeli.
Carmine Alvino (Avellino, 1978), avvocato e scrittore, ha recentemente dato inizio a una nuova proposta teologica d’ispirazione cattolica denominata “Arcangelologia”, avente a oggetto la conoscenza, lo sviluppo e la diffusione del culto devozionale ai Sette Arcangeli Assistenti al Trono di Dio. Sull’argomento ha scritto oltre 50 libri.
Questa ricerca su Santa Francesca Romana e gli angeli avalla la teoria dei sette angeli, che fornisce un’interpretazione del ruolo di San Michele meno contraddittoria rispetto alla tradizione ortodossa dell’angelologia. Moltissimi e autorevoli testi di angelologia, infatti, indicano San Michele come appartenente al coro degli Arcangeli (il secondo coro più basso tra le schiere angeliche), pur affermando che egli ne sia il capo. Appare tuttavia come un’evidente incongruenza che il capo degli angeli possa appartenere a uno dei cori più bassi delle gerarchie angeliche. Le visioni della Santa Romana smentiscono appunto questo assunto e rivelano la perfetta coerenza espositiva con la quale Santa Francesca scrutava il misterioso mondo ultraterreno.