Sogno, vita, speranza, amore, felicità… realtà che esprimono la direzione, il senso dato alla vita. Grandi parole che ne contengono altre, importanti per quei giovani – ma non solo – ai quali in modo speciale l’autore si rivolge, rileggendo la Christus Vivit di Papa Francesco per scoprirne significati diversi da quelli che il mondo oggi offre, dei quali i giovani non si accontentano. Parole che il libro invita ad ascoltare con l’aiuto della Parola di Dio, a contemplare attraverso alcune immagini, a pensare applicandole alla vita. Parole radicate nella «memoria» sapiente degli adulti ma spinte a «correre» dall’audace creatività dei giovani. Parole sempre Giovani, perché approfondite dal «linguaggio della vicinanza e dell’amore» e vivificate dall’incontro con Cristo, Parola del Padre, sempre «giovane», che «vive» nei giovani.
Quando ha inizio la fede nel cuore dell’uomo? Quando ha inizio l’esperienza della fede nella storia della salvezza? Quando, quella creatura che è uscita dalle mani di Dio, diventa davvero capace di risponderGli? Attraverso la simbologia dell’arcobaleno, «segno» dell’Alleanza e «luce» che porta in sé i colori della fede, il testo, sulla traccia del Catechismo, vuole contemplare la storia della salvezza nella storia tra Dio e ogni uomo: una storia d’amore, misteriosamente con- divisa, scritta «a due mani». E la mano dell’uomo, la mia mano, si chiama fede!
Queste pagine sviluppano un breve itinerario educativo, a partire dal brano evangelico che narra l'incontro di Gesù col giovane ricco. Nato dall'esperienza pastorale di un vescovo, il testo propone l'educazione non solo come sfida o emergenza ma come ricchezza del cuore umano e della giovinezza: come un "tesoro " additato da Cristo, che la Chiesa e il mondo sono chiamati a riscoprire e investire.
Nel nostro tempo la crisi dell'umano diventa la rivelazione più tangibile e toccante dell'esclusione di Dio dall'orizzonte della vita e della storia. Con questa crisi anche i presbiteri devono fare i conti: e se talora si estremizza in comportamenti devianti o rinunciatari, essa può rappresentare uno straordinario luogo di irruzione della Grazia di Dio che trasforma, rigenera e trasfonde nuova gioia. Nato da un cammino di Esercizi Spirituali, il testo, seguendo la traccia della Lettera agli Ebrei, identifica tale gioia nella riscoperta dell'umanità sacerdotale. "Prima di tutto un uomo": debole per le ferite e grande nel ministero, padre e figlio, fratello e sposo, incarnato nel tempo e spalancato all'eternità. Uomo che sembra raccogliere il grido di Agostino a chiunque cerchi quel Dio che neppure i presbiteri troveranno mai abbastanza: "Non uscire da te, entra in te stesso: è nella tua umanità che abita la verità".
«Questo è un libro che nasce, prima di tutto, da un desiderio: comunicare che Dio stesso si è comunicato e si comunica a noi, si comunica a te. E, se tu scopri questo, la tua vita non può essere più quella di prima. È poi un libro che nasce da una certezza: nel nostro cuore è racchiuso un grande amore per la Parola ; un amore che, spesso, non sappiamo intercettare e al quale, quindi, non permettiamo di maturare fino alla conoscenza, di condurci fino alla comunione, di possederci e portare frutto» (dalla Premessa).
Si tratta di una scelta di brani tratti da “Storia di un’anima” di Teresa di Lisieux, che Àncora pubblicò per prima in traduzione italiana, esattamente 50 anni fa. Il libro si rivolge particolarmente a ragazzi e adolescenti per far conoscere, in maniera più semplice e diretta, questa figura straordinaria di santa. I brevi testi seguono una scansione cronologica, quasi ricostruendo un ideale diario, e occupano ciascuno lo spazio di una pagina. Una breve nota introduce al testo e fornisce alcuni cenni biografici.
Nata ad Alençon nel 1873, Teresa di Lisieux lascia su "questa terra" tre scritti autobiografici composti su richiesta di diverse persone: insieme costituiscono la Storia di un'anima. Questi manoscritti, che subirono revisioni e correzioni, furono riportati alla loro freschezza originaria nel 1957.