Nel cuore di Roma, il palazzinaro Sasà Chiatti organizza nella sua nuova residenza di Villa Ada una festa che dovrà essere ricordata come il piú grande evento mondano nella storia della nostra Repubblica.
Tra cuochi bulgari, battitori neri reclutati alla stazione Termini, chirurghi estetici, attricette, calciatori, tigri, elefanti, il grande evento vedrà il noto scrittore Fabrizio Ciba e le Belve di Abaddon, una sgangherata setta satanica di Oriolo Romano, inghiottiti in un'avventura dove eroi e comparse daranno vita a una grandiosa e scatenata commedia umana.
L'irresistibile comicità di Ammaniti sa cogliere i vizi e le poche virtú della nostra epoca. E nel sorriso che non ci abbandona nel corso di tutta la lettura annegano ideali e sentimenti.
E soli, alla fine, galleggiano i resti di una civiltà fatua e sfiancata. Incapace di prendere sul serio anche la propria rovina.
«Gli adepti abbassarono il capo. Il leader sollevò gli occhi al soffitto e allargò le braccia.
- Chi è il vostro padre carismatico?
- Tu! - dissero in coro le Belve.
- Chi ha scritto le Tavole del Male?
- Tu!
- Chi vi ha insegnato la Liturgia delle Tenebre?
- Tu!
- Chi ha ordinato le pappardelle alla lepre? - fece il cameriere con una sfilza di piatti fumanti sulle braccia.
- Io! - Saverio allungò una mano.
- Non toccare che scottano».
Due racconti uno dei quali inedito - scritti a quattro mani da Niccolo Ammaniti e Antonio Manzini, che mostrano al meglio la vena grottesca, divertente e allo stesso tempo intrisa di malinconia che caratterizza il grande autore di capolavori come "Io non ho paura" e "Come Dio comanda" (premio Strega 2007). La lettura degli autori rende questi testi due autentici piccoli capolavori teatrali.
L’estate piú calda del secolo. Quattro case sperdute nel grano. I grandi sono tappati in casa. Sei bambini, sulle loro biciclette, si avventurano nella campagna rovente e abbandonata: in mezzo a quel mare di spighe c’è un segreto pauroso, un segreto che cambierà per sempre la vita di uno di loro. La storia di Io non ho paura è un congegno a orologeria che si carica fino a una conclusione sorprendente, e mette in scena la paura stessa.
Le avventure di Marco Donati dalla Roma minimalista di Campo de' Fiori all'India vorticosa dell'orrendo Subotnik. Tra Alice di Lewis Carroll e i film di arti marziali, un gioiello di felicità narrativa, culto della sua generazione.
Rino e Cristiano Zena sono padre e figlio, e sono una famiglia, perché la madre se n'è andata e loro vivono soli. Cristiano potrebbe essere un adolescente come tanti, ma è Rino a non essere un padre come gli altri: disoccupato, emarginato, violento, alcolista, tenuto sotto controllo dall'assistenza sociale che minaccia di revocargli la custodia del figlio. Rino tuttavia ama Cristiano e si dedica a lui: con tenerezza, con affetto vero lo educa alla violenza e al culto della forza. Con i suoi amici Danilo e Quattro Formaggi non costituisce soltanto un trio di balordi, ma un vero e proprio clan, appassionato e affettuoso, che si prende cura del ragazzo. Alle loro vicende si intrecciano quelle della ragazzina di cui Cristiano è segretamente innamorato, Fabiana, e della sua amica Marina.
"Fa un po' male" è il titolo di uno dei tre racconti di Niccolò Ammaniti raccolti in questo volume. Ognuno di essi mette in scena una galleria di personaggi rari, recuperati da un mondo marginale oppure visti attraverso una lente deformante che ne mette in luce le abitudini più grottesche e la sordida imitazione dei modelli di comportamento borghesi. "Bucatini & pallottole" è una storia di coincidenze assurde e ridicole sullo sfondo di una lotta tra cosche nella periferia romana. Come l'autore ha reso precisamente l'unicità del carattere di ciascun personaggio, così il fumetto rimette in scena la loro trasposizione visiva con un'efficace fisionomia. Tre brevi romanzi a fumetti sullo sfondo di una Roma minore, periferia pasoliniana che brulica di storie.
Nel silenzio della campagna pugliese, in un'estate caldissima, un gruppo di bambini gioca in mezzo ai campi di grano. E uno di loro, Michele, scopre che il male esiste, che è terribilmente reale e ha una faccia peggiore dell'incubo più brutto che un bambino possa immaginare.
A Ischiano Scalo il mare c'è ma non si vede. E' un paesino di quattro case accanto a una laguna piena di zanzare. Il turismo lo evita perché d'estate s'infuoca come una graticola e d'inverno si gela. Questo è lo scenario nel quale si svolgono due storie d'amore tormentate. Ammaniti crea e dissolve coincidenze, è pronto a catturare gli aspetti più grotteschi e più sentimentali, più comici e inquietanti della realtà.
I nuovi grotteschi eroi di un'umanità giovane e metropolitana anticonformista e sbandata in una serie di racconti che mescolano tutti i generi: dall'horror alla commedia all'italiana fino alle suggestioni del cinema americano.
Un'analisi del rapporto padre/figlio nell'adolescenza in un libro scritto a quattro mani e due voci ben distinte. Un padre psicoanalista prende spunto dai racconti del figlio (il quale è nella realtà e nel libro uno scrittore "giovanilista" molto interessante) per commentare i passi più difficili del rapporto. I capitoli saggistici e narrativi si alternano, in un libro-dialogo tutt'altro che tradizionale.