È stata la Grecia a passare all'Europa l'idea di razionalità come discussione critica. Per questo, se è nel giusto P.B. Shelley a dire che «noi tutti siamo greci», ha però altrettanto ragione B. Croce a sostenere che «non possiamo non dirci cristiani». L'Europa, infatti, come ha scritto S. de Madariaga, «È socratica nella sua mente e cristiana nella sua volontà». Di qui l'ammonimento di T.S. Eliot: «Se il cristianesimo se ne va, se ne va tutta la nostra cultura; e allora si dovranno attraversare molti secoli di barbarie».
"La continuità e la salvezza della società umana dipendono oggi dalla scuola in misura ancora maggiore che nel passato". Così Albert Einstein. E, in realtà, solo "menti aperte" costituiscono il presidio più sicuro di una "società aperta", libera, solidale, accogliente. da qui l'urgenza di pratiche didattiche che, illuminate dalla riflessione epistemologica ed ermeneutica, si configurino come strumenti efficaci indirizzati alla formazione di menti critiche. Conseguentemente, schierarsi dalla parte dell'impegno formativo e della funzione sociale degli insegnanti, in anni in cui la scuola ha subito e seguita a subire ferite da una politica dissennata, vuole essere un segno di speranza in un futuro non avvelenato da una rassegnata resa ai fatti.
Il volume si articola in una serie di argomentazioni tese ad individuare, sulla scia del razionalismo critico, precisi criteri per la valutazione e la scelta di teorie filosofiche razionali che non si perdano nel mare della soggettività. In questo orizzonte nascono anche utili considerazioni su come e perché insegnare storia della filosofia.