Siamo di fronte a una pericolosa deriva, spacciata per anelito d'inclusività, che vorrebbe riformare l'italiano a suon di schwa. I fautori dell'uso di questo simbolo, peraltro consapevoli che l'"e rovesciata" non si potrebbe mai applicare alla lingua italiana in modo sistematico, predicano regole inaccettabili. Per esempio, sostenendo che le forme inclusive di "direttore" o "pittore" debbano essere "direttore" e "pittore", sanciscono di fatto la morte dei femminili "direttrice" e "pittrice", frutto di una travagliata evoluzione linguistico-culturale che, per secoli, ha occultato la donna nell'uso generalizzato del maschile. Con questo testo il linguista Massimo Arcangeli prende posizione a tutela della nostra lingua contro chi pretende di metter mano alla sua struttura profonda adottando (e promuovendo), perfino in contesti ufficiali o istituzionali, forme grammaticalmente inammissibili.
Il 6 agosto 1991 fu lanciata la prima pagina virtuale a opera di un informatico inglese, Tim Berners-Lee. Oggi, dopo venticinque anni, sembra che attraverso internet si stia materializzando un nuovo Medioevo. Arcangeli riflette sui segnali che prefigurano questo scenario: il ritorno di fiamma di una oralità che si insinua sempre più decisamente nella scrittura elettronica; la propagazione incontrollata via rete di falsi giornalistici e leggende metropolitane; l'ibridazione dei saperi e l'indebolimento dei loro contenitori disciplinari; la sostituzione di una lettura lineare con le forme di una lettura reticolare o "stellare", e l'interruzione della linearità del testo scritto tramite l'inserzione massiccia o pervasiva delle immagini.
A metà strada tra il personal essay e l'esposizione accademica, il volume racconta le diverse e curiose storie di dispositivi e macchinari, telegrafi e tastiere, simboli e caratteri che hanno in qualche modo contribuito alla creazione della posta elettronica. Su tutto svetta lei, la chiocciola informatica, con una vicenda che inizia dal Medioevo, per poi intrecciarsi con una singolare testimonianza leonardesca: quella del precocissimo esempio, inventato a fini giocosi, di una A inscritta in una O. La storia che segue è una sorprendente epopea di tastiere e sequenze di caratteri: episodi di una "guerra", combattuta a colpi di prototipi e brevetti, che avrebbe portato all'affermazione planetaria della tastiera QWERTY, all'invenzione della carta carbone e a quella di un rudimentale modello di macchina da scrivere, dietro cui si cela un tenero gesto d'amore. I diversi filoni narrativi convergono verso quell'unico segno, timbrato a fuoco sulla nostra seconda pelle: tutto, è il caso di dirlo, ruota attorno ad @.