In "andare oltre il male banale", l'autrice ci conduce in un viaggio intraprendente nell'oscurità dell'animo umano. Attraverso una prosa acuta e riflessiva, l'opera evidenzia in modo impavido come il male si nasconde dietro le facciate ordinarie della vita quotidiana. Questo libro è un'invocazione alla consapevolezza, una chiamata alla riflessione sulle nostre azioni e sulle conseguenze dei nostri comportamenti. L'autrice ci sfida a esplorare il buio interiore e a cercare la luce della comprensione e della redenzione. Ci conduce in una lettura intensamente profonda e penetrante, che ci ricorda che il male è una parte intrinseca della condizione umana, ma che possiamo scegliere di affrontarlo con coraggio e compassione. È un invito a scrutare l'abisso interiore con occhi aperti, pronti a superare il male banale e a scoprire la bellezza che può emergere dalla sua ombra.
Don Luigi Orione, canonizzato nel 2004 da papa Giovanni Paolo II, ha fondato la Piccola opera della Divina Provvidenza, che ancora oggi continua il suo servizio di carità e umanità. Nel 2022 si celebrano i 150 anni dalla nascita e la famiglia da lui creata intende dare all'evento il giusto risalto. Per presentare in modo originale al pubblico la figura di questo santo della carità, l'autrice racconta qui la collaborazione tra don Orione e un medico, laico e sposato, che seppe comprendere l'alto valore dell'azione del sacerdote e gli fu esperto aiuto nelle sue più importanti realizzazioni. Si tratta del dottor Domenico Isola, splendida figura di uomo di fede, oltre che di dottore e scienziato.
Nato nel contesto dell'ecclesiologia di comunione e di missione del Concilio Vaticano II e dal desiderio di trovare nuove vie per la nuova evangelizzazione, il libro porta alla ribalta la presenza-di-Gesù-in-mezzo-ai-discepoli-riuniti-nel-suo-nome (Mt 18,20). Guidato dalla Sacra Scrittura, dal Magistero recente, così come dal carisma del suo Fondatore, sant'Eugenio di Mazenod, e da presenze testimoniali nostre contemporanee, l'Autore cerca il segreto della fecondità missionaria per ogni forma di apostolato, proponendo piste di soluzione ai piccoli e grandi problemi dell'uomo e del mondo contemporaneo. Una catechesi sulla "comunione missionaria", per costruire insieme la fraternità universale sulle vie della sinodalità.
Le riflessioni nascono dal cuore di un giovane laico, condivise in un corso online per operatori pastorali in tempo di pandemia, per riflettere sul ruolo, modo di agire e progettare delle nostre Comunità nella prassi pastorale ordinaria e in particolar modo nel post - pandemia. Le riflessioni partono da testi della Parola di Dio portando ad essi alcuni interrogativi, fragilità dell'agire pastorale, lasciando alla Parola stessa il compito di illuminare, ritracciare percorsi, lasciandola risuonare più attuale che mai, cosa che l'autore fa quotidianamente anche sulla propria pagina Facebook Vangelo Social. Adesso più che mai è un'esigenza pastorale, un ritorno alla Chiesa Nascente attualizzato nelle istanze dell'oggi che richiedono più che mai coraggio, profezia, freschezza alle nostre Comunità. Esso può essere utilizzato come testo per la formazione personale e per la formazione degli operatori pastorali in gruppo.
Nel 2011 il secondo figlio dell'autrice nasce con più di tre mesi di anticipo un peso di 830 grammi.
Alcuni anni dopo, Giuliana Arena decide di raccontare, in questo memoire, il lungo difficile percorso nella Terapia Intensiva Neonatale. L'intento è di mettere a fuoco il vissuto di una madre che si trova, inaspettatamente, in un mondo del quale neanche sospettava l'esistenza, a lottare con il suo bambino per la sopravvivenza per una vita dignitosa.
Le emozioni contrastanti, la solidarietà con le altre mamme, la strana normalità che si crea in un luogo di regole diverse lontane da quelle a cui siamo abituati, gli alti e bassi, la gioia per progressi minimi, che assumono lì dentro un valore immenso, la relazione complessa con la vita all'esterno, con l'altro figlio, con il compagno, il rapporto con i medici e gli infermieri, particolare e denso di umanità: tante storie di disperazione, ma soprattutto di speranza, intrecciatesi a quella dell'autrice.
Il racconto si chiude con la fine di quel percorso, che ha portato il piccolo Matteo a casa, lasciando nella sua famiglia la consapevolezza di aver compiuto un viaggio straordinario nel mistero della vita.