Più di altri, il trattato escatologico fatica a rinnovarsi. Gli approcci storico-critici, narrativi, esistenziali o esperienziali si scontrano in questo caso con un oggetto che sfugge. Questo volume, che raccoglie gli atti del XXXII corso di aggiornamento dell'Associazione Teologica Italiana dedicato all'escatologia vuole rileggere alcune questioni o categorie centrali, individuando possibili nuove prospettive.
Il volume riporta gli atti del XXX corso di aggiornamento curato dall'Associazione teologica italiana dedicato alla figura del prete. Come comprendere il ministero del presbitero dopo il Concilio? Come ricomprendere il "carattere"? Quali relazioni feconde con il vescovo, il presbiterio, i diaconi e tutto il popolo? Come formare i candidati al presbiterato? Si tratta delle principali domande cui si è cercato di rispondere con lo scopo di contribuire alla valorizzazione e alla chiarificazione di un ministero esposto a mille criticità.
I mutamenti culturali in atto, in particolare la nuova visione dell'uomo, interrogano la fede e la teologia. Quest'ultima, se vuole essere "per questo uomo, per questo tempo", è chiamata a abbandonare schemi consolidati e a partecipare al dibattito pubblico. È possibile per la teologia situarsi in un contesto civile, al di fuori delle comunità cristiane? Come riflettere sulla fede usando le categorie della cultura contemporanea? Il volume è un contributo che la teologia italiana offre per arricchire la comprensione del senso della vita e vivere un'esistenza più autenticamente umana. Il volume contiene gli atti del XXVII Congresso Nazionale dell'Associazione Teologica Italiana (Napoli, 30 agosto-3 settembre 2021).
Il dialogo tra credenti rappresenta indubbiamente un campo decisivo per favorire percorsi di convivenza e di pace, nell'attuale contesto. Il volume, che raccoglie gli atti del XXI corso di aggiornamento dell'Associazione Teologica Italiana, offre un quadro ricco delle diverse prospettive a partire dalle quali ci si può accostare al dialogo come tema e come stile, fino a rendere conto di alcuni laboratori in atto. L'attenzione posta sui credenti aiuta a evitare di affrontare il tema con un approccio istituzionale o astratto.
I forti mutamenti tecnici e culturali ai quali stiamo assistendo sono così profondi da investire la stessa identità dell'uomo, fino a pensare l'impossibilità a pensare ancora l'essere umano come un'eccezione nel novero dei viventi. La teologia, chiamata a dire una parola sull'uomo e la sua salvezza, non può esimersi dalla riflessione sulla portata dei cambiamenti in atto: siamo alle prese con una metamorfosi dell'umano? Per affrontare la questione è necessario un approccio interdisciplinare, come quello che qui viene proposto. Sono stati individuati tre luoghi emblematici, rispetto ai quali la teologia è chiamata a porsi in ascolto: le neuroscienze, i new media e la comunicazione, l'economia e la finanza. Nel dialogo si è giunti a toccare concetti fondamentali in antropologia, come ad esempio quelli di "limite" e di "natura". Un simile percorso chiede di farsi carico di una sfida radicale: il cambiamento in atto implica anche una metamorfosi della teologia?
Senza lo Spirito Santo «Dio è lontano, il Cristo rimane nel passato, il Vangelo è una lettera morta, la chiesa una semplice organizzazione, l'autorità è un dominio, la missione è propaganda, il culto un'evocazione e l'agire cristiano una morale di schiavi» (Ignazio Hazim). Il volume riporta gli atti del XXVIII Corso di Aggiornamento per professori di teologia, a Roma dal 27 al 29 dicembre 2017. Il percorso proposto in questo volume, parte da due momenti di inquadramento storico e sistematico, cui seguono alcuni affondi positivi sul dato biblico e patristico e sintesi sistematiche, per chiudersi quasi naturalmente con una digressione nell'esperienza spirituale. Così, i contributi offerti in questo volume permettono, attraverso la loro correlazione, una comprensione ancora più aperta alla dimensione ineffabile ed escatologicamente orientata dell'azione e della persona dello Spirito Santo.
Sguardi e prospettive diverse sulla figura di Maria che è da sempre banco di prova e "caso serio" per la teologia. Come viene vista Maria dalla filosofia, dal cinema, dalla pietà popolare, dalla spiritualità? Ma soprattutto in che modo la mariologia può essere di stimolo alle altre discipline teologiche a pensare più a fondo se stesse? Il testo, che presenta i contributi del XXIX Corso di Aggiornamento ATI, raccoglie le voci che hanno provato a rispondere a queste domande. Il testo offre contributi di saperi e sensibilità differenti per permettere di cogliere la pluralità di letture che possono illuminare Maria.
Quali sono le ragioni per poter dire che nella Chiesa "l'autorità è servizio"? A partire dal fondamento cristologico e pneumatologico è importante la ricostruzione di alcune figure storiche nevralgiche, quali il passaggio dall'età apostolica alla seconda generazione cristiana, il tempo medievale e il contributo del Vaticano II. Nell'auspicio di un "potere sanato" si riaffermano ad un tempo l'irrinunciabilità del potere e la necessità di una costante e vigile riforma delle sue attuazioni.
Dio salva? Come Dio salva? Di fronte ai problemi dell'uomo e del mondo di oggi è ancora possibile parlare di salvezza? Si può pensare alla salvezza nonostante la precarietà della vita e i drammi che affliggono l'umanità? Come le emergenze sociali e ambientali mettono in questione l'idea di salvezza e la stessa immagine di Dio Salvatore? Queste sono le domande fondamentali che hanno ispirato e segnato il percorso del XXV Congresso Nazionale dell'Associazione Teologica Italiana, per avviare una riflessione sulla soteriologia cristiana, sulle modalità del compimento della salvezza e sulle categorie della sua interpretazione e formulazione.
Il XXIII Congresso nazionale dell'ATI ha portato a conclusione le due tappe precedenti (Teologia dalla Scrittura, Castel Del Monte 2009; Teologia ed Eucaristia, Torino 2011), riflettendo sulla natura della Teologia e sul modo di attuarla nell'oggi, in rapporto al complesso fenomeno chiamato "Tradizione".Una riflessione critica sulla traditio si impone come momento strutturante nella ricerca del significato e delle modalità del "fare teologia". Il tema - contestualizzato nel vivace dibattito contemporaneo - viene sondato in prospettiva sistematica, mettendone in rilievo il fondamento cristologico-pneumatologico e le sue implicazioni metodologiche. Tale base consente di articolare alcune delle questioni più aperte: verità e storia, i soggetti del teologare cristiano e le ricadute sulla riforma della Chiesa.Alcuni quadri storici, particolarmente ricchi e curati, consentono non solo di rimanere in ascolto della vicenda secolare della teologia, ma ancor più di verificare concretamente il principio teorico che si persegue, anzi di attuarlo nella ricerca stessa.
Nel linguaggio odierno e nell'attuale dibattito culturale e politico il tema della "laicità" è contraddistinto da un elevato tasso di indeterminatezza: si parla di laicità negativa, di laicità neutrale, di laicità positiva, di "sana" laicità... D'altro canto, anche la nozione di "democrazia" sembra conoscere una profonda crisi identitaria: costituisce un valore ultimo oppure un valore strumentale? È autoreferenziale oppure suppone un quadro di principi e valori che la precedono? Questi problemi, accentuati dalle pressanti istanze di pluralismo e dall'incalzante emergenza democratica, rimandano a questioni che hanno una grande importanza politica e culturale, ma anche una forte rilevanza teologica e religiosa: il rapporto tra Stato e Chiesa, tra politica e fede, tra libertà civile e libertà religiosa... L'ATI, avendo coscienza che la "questione" della laicità "mette in questione" la teologia stessa, fedele allo spirito del Vaticano II e in particolare alla Gaudium et spes e alla Dignitatis humanae, con il presente volume vuole offrire un proprio apporto alla riflessione in atto. In chiave interdisciplinare, vengono offerti autorevoli contributi di storici (M. Guasco e D. Menozzi), sociologi (J. Baubérot e L. Diotallevi), filosofi (F. Conigliaro) e teologi (E. Genre, S. Dianich, P. Coda e C. Torcivia)
Aprendo solennemente il Concilio Vaticano II, Giovanni XXIII segnalava come l'oggetto dell'attesa ecclesiale fosse "un balzo innanzi verso una penetrazione dottrinale e una formazione delle coscienze" (Gaudet mater ecclesia, EV 1/55). Il "balzo innanzi" in quella direzione ha richiesto e richiede ancora un "balzo innanzi" della teologia stessa. L'Associazione Teologica Italiana, intende partecipare alle celebrazioni per i cinquant'anni dall'apertura del Concilio con la presente pubblicazione dedicata a ricostruire l'impatto del Vaticano II sul modo di fare teologia. La verifica del 'nuovo paradigma teologico' inaugurato dal Concilio è accompagnata da alcuni sondaggi relativi a temi particolari (il ritorno alle fonti, l'ecumenismo, la teologia della fede, la cristologia, il linguaggio, le reazioni nella teologia evangelica), proposti da teologi italiani che appartengono alla generazione successiva a quella di coloro che più direttamente hanno vissuto l'evento conciliare. Seguono poi alcuni saggi dedicati alla recezione del paradigma conciliare nella teologia italiana, nei paesi dell'Est-Europa dopo il 1989 e nell'area latinoamericana.