Il libro
Ignorata fino a tutto il Medio Evo, questa « perla dell'antichità cristiana », come è stato definito l’A Diogneto, ha attirato sempre di più, in epoca moderna e contemporanea, l'interesse di quanti hanno cercato di cogliere nei testi del cristianesimo primitivo il nucleo essenziale del messaggio della Nuova Alleanza.
Non è un caso che questo scritto, la cui origine rimane tuttora avvolta in una fitta coltre di incertezza, si trovi citato più volte nei documenti del Concilio ecumenico Vaticano II, soprattutto per quanto riguarda il tema dei rapporti fra i cristiani e il mondo,di cui essi costituiscono l'anima vivificante.
L'A Diogneto, al di là degli spunti apologetici che hanno di mira l'idolatria pagana e gli aspetti ritualistici del culto giudaico, si presenta, attraverso la forma dialettica di risposte più o meno sistematiche ad alcuni quesiti sul cristianesimo, come un'esposizione sintetica e sommaria del mistero cristiano.
Il libro
«Non puoi dire di conoscere un poeta se non conosci la sua terra». Potremmo parafrasare questa considerazione di Goethe affermando che non è possibile conoscere molti autori biblici senza penetrare anche nel loro humus, nella terra dello spirito da cui sono nati, in cui sono stati alimentati e da cui sono stati chiamati...
Questo volume è forse il più sistematico e vasto tentativo dì disegnare la grande tela delle coordinale storico-culturali dell'antico Medio Oriente ai fini di superare la convinzione ancora diffusa di una Bibbia simile ad un aerolitlo piombato dal cielo e rimasto intatto in una piccola regione orientale o quella di un Israele antico arroccato in uno splendido ed incontaminato isolamento spirituale. Il grandioso affresco che ora si distenderà davanti ai nostri occhi è, d'altra parte, dipinto cercando dì evitare un'altra tentazione, sottilmente presente in una certa apologetica classica, quella cioè di considerare i fermenti e le consonanze delle culture della Mezzaluna Fertile come prae-paratio evangelica, esclusivamente finalizzate a «preparare il vangelo»…
Si chiude anche il nostro itinerario essenziale nell'opera che ora affidiamo ad una lettura più sistematica e minuziosa. Sarà un avventura piacevole oltre che fruttuosa per la conoscenza dell'incarnazione storica dell'Antico Testamento. Preziose note didascaliche, ampie inquadrature storiche, sintesi tematiche, approfondimenti specifici, bibliografie ecc. sosterranno questa lettura. Sarà come attingere ad un tesoro che ha sfidato i secoli, attraverso una trasmissione fedele e amorosa, come dichiarava la finale della citata Satira dei mestieri: "Custodisci bene tutto quello che ho messo davanti ai tuoi occhi e a quelli dei figli e dei tuoi figli "»
(GIANFRANCO RAVASI).
Un libro per chiunque si interessi allo psichico e piu specificatamente alla sofferenza psichica. Il tema e trattato in modo da aprire nuove vie, sia alla teoria psicoanalitica che alla teoria della tecnica. Un libro che mantiene aperto il dibattito sull'ipotesi della trasmissione della vita psichica tra le generazioni. Appoggiandosi sulle molteplici dimensioni dell'interesse mostrato da Freud sulla questione, propone alcune delle ricerche conttemporanee piu innovative in un campo controverso. R. Kaes delinea innanzitutto la concezione freudiana di un soggetto che e simultaneamente erede, servitore e beneficiario della vita psichica di coloro che l'hanno preceduto. H. Faimberg riprende e sviluppa i suoi lavori sul telescopage delle generazioni e sulla genealogia di certe identificazioni. M. Enriquez descrive le confusioni fondamentali che sono in causa nella trasmissione del delirio al bambino. J.J. Baranes evidenzia le trasformazioni prodotte nella teoria e nella pratica psicoanalitiche dal passaggio da una topica realitaria, alle origini della psicoanalisi.