Il volume raccoglie relazioni, interventi e testimonianze sul grande tema della presenza del Signore nel suo popolo. La prima parte del volume è dedicata ai riti battesimali nella storia delle chiese: "Il Battesimo come fondamento della vita cristiana". Sono posti in luce il pedobattismo ed il battesimo dei credenti, il battesimo di Spirito Santo, quali preghiere di incorporazione ed atti di speranza e di amore nel nome del Signore.La seconda parte del volume raccoglie i contributi sulla presenza di Cristo nella chiesa, sulle diverse liturgie della Cena del Signore, sulla fede nella Presenza reale di Cristo, tema essenziale ed inesauribile della fede, mistero e valore fondante del cristianesimo.Il libro offre una riflessione sulla chiesa primitiva, sui percorsi nell'occidente dalla svolta del VI secolo, sulla prassi cattolica, ortodossa, evangelica e spunti da Lutero sulla Presenza reale.
Un'opera di notevole rilievo culturale in cui sono raccolti i migliori studi su Gregorio Magno (540-604).
Essere Laici, agire ed operare in quanto laici nell'unità familiare, nella convivenza civile, nell'ambiente naturale - ciò che il Magistero riassume con l'espressione "realtà temporali" o sintetizza con la parola "mondo" - nonché nella comunione ecclesiale. Questi sono i temi della nostra vita e sono i temi che il Concilio Vaticano II ed il successivo Magistero di Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo II, hanno analizzato ed approfondito. Questa Antologia di passi scelti, tratti da tali Documenti, favorisce la scoperta di quanto il Concilio ed il Magistero successivo hanno precisato sulla funzione dei Laici nella chiesa e nel mondo.
I miti biblici nelle diverse chiese cristiane. Risposte a più livelli tramite i contributi di noti studiosi.
Alla fine del secolo X aspirazioni individuali alla santità e grandi progetti di riforma della società andavano di pari passo; la dimensione religiosa alimentava l'ideologia del potere regio, ma sostanziava anche la realtà stessa della politica imperiale. Monaci ed eremiti come Romualdo di Ravenna (fondatore dell'ordine camaldolese) costituivano, infatti, gli interlocutori privilegiati di Ottone III, che considerava la loro prosperità, sia materiale che spirituale, come il fondamento della stabilità stessa dell'impero. Figure come Romualdo di Ravenna, dalla grande statura spirituale, funsero da coscienza critica del sistema, coltivando intensi rapporti con il potere ma non rinunciando a denunciarne le carenze.