La vita del grande fotografo italoamericano, ora novantasettenne, accompagnata da alcuni suoi scatti fotografici.
Una vita trascorsa con la sua inseparabile macchina fotografica Argus C3: da fotoreporter di guerra a fotografo di moda, alla costante ricerca dell’autenticità del volto umano e della bellezza in ogni sua forma.
La fotografia ha una missione:
dare all’uomo il ricordo di una cosa
che è esistita per un secondo, o meno…
che diventa eterno.
Tony Vaccaro
Costruire è una cosa grande.
È innanzitutto avere uno scopo e condividerlo insieme ad altri.
Il costruire è per la propria vita
e per quella di altri.
L’uomo costruisce e nel farlo edifica sé stesso.
Un percorso dentro l’esperienza del costruire, dialogando con i maestri di ieri e di oggi, da Vitruvio a Libeskind, passando per Torroja, Gio Ponti, Nervi. Dalle cattedrali del medioevo al completamento della Sagrada Familia, dagli acquedotti romani ai moderni ponti a grande luce, dalle piccole abitazioni in legno e terra ai grattacieli delle megalopoli di oggi. Dalla pietra alla stampa 3D, passando per il calcestruzzo e l’acciaio.
Un’occasione per immergersi nella grande eterna sfida, quella dell’uomo costruttore, rendendo tutti partecipi della sua evoluzione.
Volume che accompagna la mostra "Sulla via di Damasco. L'inizio di una vita nuova" realizzata in occasione dell'anno paolino (28 giugno 2008 - 29 giugno 2009).
Attraverso un breve testo, delle immagini e un video documentario, questo libro è un viaggio nella vita e nella missione della Fraternità san Carlo. Il testo di don Massimo Camisasca dettaglia quattro parole - comunione, amicizia, figliolanza, e paternità - che segnano l'itinerario di compimento della vita cristiana. Le foto, poi, mostrano i vari aspetti della vita della Fraternità, dal seminario alla missione, che il video infine approfondisce in presa diretta in tre località: Siberia, Taiwan e Paraguay.
Un'agile presentazione della figura di san Benedetto, della Regola, della vita monastica e degli influssi del monachesimo nella costruzione della civiltà europea. La prima sezione presenta la mostra omonima realizzata per il Meeting per l'amicizia fra i popoli (Rimini), curata da Pier Alberto Sancisi con la consulenza di Léo Moulin. La seconda sezione contiene alcuni approfondimenti di Giovanni Paolo II, Giorgio Falco e Léo Moulin. La terza sezione riporta il documento Sanctorum altrix, lettera apostolica di Giovanni Paolo II sull'attualità di san Benedetto.
Padre Massimiliano Kolbe, morto ad Auschwiz il 14 agosto 1941 è stato proclamato Santo da Giovanni Paolo II nel 1982. Fu un uomo di intelligenza versatile e duttile, potenziata in modo evidente dalla fede. Fedele al carisma francescano e alla tradizione polacca, non disprezzò tutte le nuove tecniche di comunicazione di massa per la diffusione della fede cattolica. Consapevole della dimensione missionaria è stato fonte di speranza e di vita anche nel lager, fino al gesto estremo di sostituirsi ad un prigioniero, per morire e così aiutare i compagni condannati. Ripercorrendo le tappe fondamentali della vita di padre Massimiliano, la mostra intende mettere in luce come un’autentica personalità cristiana possa essere reale testimonianza al nostro difficile secolo. L’ultima parte della mostra si sofferma l’opera da lui creata: la milizia dell’Immacolata, compagnia di uomini morti martiri come lui.<br/
Il catalogo della mostra intende far conoscere alcuni aspetti della Resistenza e del ritorno alla democrazia nel nostro Paese, al termine della Seconda guerra mondiale, superando le letture ideologiche, i miti e le censure con cui questi eventi vengono di solito presentati. In particolare si vuole mettere in luce il contributo originale dato dai partigiani cattolici alla liberazione con la pratica della "Resistenza carità", cioè un modo nuovo e più umano di vivere questo drammatico momento storico, a partire da luoghi di amicizia tra laici e consacrati, opponendosi a ogni ingiustizia, affermando la libertà come diritto di ogni uomo, riconoscendo la dignità di persona anche agli avversari. A fianco della componente cattolica si trovano in questo cammino altre componenti ideali del nostro Paese: quella legittimista, quella liberale, quella socialista, quella comunista. In quest'ultima, però, si afferma l'idea della "Resistenza rivoluzione". La Resistenza cioè vissuta come inizio di un progetto ideologico e violento, che considera chiunque si opponga all'ideologia solo come un nemico da abbattere, in nome di una società futura e perfetta da costruire. Proprio la componente comunista, diventata culturalmente dominante nel dopoguerra, finisce per affermare, attraverso la censura degli episodi scomodi e la mitizzazione di un'unità ideale dell'antifascismo, l'idea di una Resistenza solo o quasi esclusivamente rossa. Una visione che non regge più alla prova dei fatti, rischiando di travolgere, nel suo disfarsi, anche il grande valore ideale vissuto in quel periodo dai tanti che, in vario modo, hanno partecipato al movimento della Resistenza. In appendice al catalogo, una cronologia completa degli avvenimenti succedutisi dal 1943 al 1947, curata da Andrea Caspani.
Nell'estate del 1942 e nel febbraio del 1943 alcuni studenti della facoltà di medicina di Monaco di Baviera distribuiscono volantini firmati «Rosa Bianca» che incitano alla resistenza contro Hitler e chiedono libertà per il popolo tedesco. Perché rischiano la vita? Che cosa li unisce? Da dove nasce in loro il coraggio e il giudizio? La «Rosa Bianca» non è innanzitutto un gruppo di resistenza, quanto piuttosto un gruppo di persone unite da una profonda amicizia: Alexander Schmorell, Sophie Scholl, Hans Scholl, Willi Graf, Kurt Huber, Christoph Probst, Traute Lafrenz e altri. «Del gruppo che qui ho messo assieme avrai già sentito parlare. Gioiresti di questi volti, se tu li potessi vedere. L'energia che uno dedica a quei rapporti rifluisce tutta intera nel proprio cuore», scrive Hans Scholl. Catalogo della mostra organizzata in occasione della XXVI edizione del Meeting per l'amicizia fra i popoli (Rimini).