Quando è stata scritta la Bibbia? Porsi la domanda è già commettere un anacronismo. Si tratta di ammettere che la Bibbia che conosciamo oggi, un volume rilegato, ci è così pervenuta dalla notte dei tempi. Non è così. La Bibbia è un insieme di libri redatti in epoche diverse. Sono stati in seguito raggruppati dagli ebrei e dai cristiani di diverse confessioni, seguendo criteri variabili, partendo dalla stessa domanda: quali di questi testi sono stati ispirati ai loro redattori da Dio? È dunque l'epoca della redazione dei libri della Bibbia il fulcro dell'interesse di questo dossier.
Il dossier analizza i contatti tra la Mesopotamia e la Bibbia. Contatti letterari e storici: a tre riprese Nabucodonosor deportò gli abitanti del regno di Giuda sulle rive dell'Eufrate. Al ritorno da Babilonia tutta una tradizione si riorganizzò nella Legge, la pratica religiosa e i testi. La Bibbia sarebbe allora nata al ritorno da Babilonia? A questa domanda si cerca di rispondere facendo il punto sui dibattiti che animano la comunità dei ricercatori a proposito della redazione e della composizione della Bibbia nel contesto post-esilico.
Riprendendo il filo di un discorso già iniziato da "Il Mondo della Bibbia" (numero 24, agosto-ottobre 1994) con il dossier "L'archeologia del 2000", questo numero tratta il rapporto cruciale e problematico tra testo biblico e ricerca archeologica.
Una panoramica delle controversie, delle eresie, delle separazioni in seno alla Chiesa derivate dalle discussioni sulla natura di Cristo in anni cruciali nella storia del cristianesimo.
Tema del dossier è il rapporto conflittuale tra cristiani e musulmani, a partire dal primo confronto nel VII-VIII secolo fino alle crociate del XII secolo, rapporto segnato da una generale ignoranza reciproca e da un totale disprezzo gli uni per gli altri, in cui l'elemento religioso sembra essere stato all'inizio abbastanza marginale.
Le opere di Giuseppe Flavio rivestono una grande importanza: permettono agli esegeti di comprendere quali testi ebraici circolassero nel primo secolo d.C., agli archeologi di ricostruire monumenti e città irrimediabilmente perduti e agli storici di ottenere informazioni capillari sulle società guidaica e pagana del tempo.
Il dossier di questo numero della rivista è dedicato al profetismo nelle religioni monoteistiche - ebraismo e cristianesimo - e al suo sostanziale dualismo come messaggio divino e predizione del futuro.
Nella storia delle religioni il cielo esprime simbolicamente il concetto di trascendenza, di rivelazione del sacro e del divino. Anche se la moderna scienza e le esplorazioni spaziali hanno eliminato parzialmente l'alone misterioso e arcano della volta celeste, ripercorrere la storia del cielo nella Sacra Scrittura, "dalla creazione ai re magi", è sempre un'avventura affascinante. È quanto si propone di fare, attraverso una serie di articoli, il dossier pubblicato su questo numero della rivista.
LA RIVISTA CONTINUA LA SERIE CON UN DOCUMENTO SU PETRA, SITO ARCHEOLOGICO DI ECCEZIONALE INTERESSE. ESSA FU CAPITALE DEL REGNO DEI NABATEI, FU OGGETTO DI CONQUITA DI ROMA. A PARTIRE DAGLI ANNI 90 E`OGGETTO DI SCAVI DI NOTEVOLE INTERESSE. UNA RICCA DOCUMENTAZIONE ARCEOLOGICA E OTTIMA CRITICA D'ART E CHE INVOGLIANO CHIUNQUE AD INTERESSARSI DI UN SITO ARCHITETTONICO, ARCHEOLOGICO VERAMENTE STRAORDINARIO. PER CAPIRE IL VALORE DI QUESTA OPERA BIBLIOGRAFICA BISOGNA SFOGLIARNE LE PAGINE: LEGGERE IL TESTO, OSSE