Quest'anno il tema è stato declinato con l'approfondimento delle esigenze etiche della vita "in relazione", esaminate alla luce del comando biblico "Ama il prossimo tuo come te stesso". Interessante la "presenza" di Bonhoeffer nelle riflessioni. Relazione, responsabilità, interdisciplinarietà, visione "olistica" della persona umana sono le parole chiave ricorrenti nei contributi raccolti in questo volume, il terzo che il SAE ha dedicato ai problemi etici, che sollecitano a ricercare un modello di etica affrontando le questioni che le neuroscienze e la bioetica pongono continuamente agli uomini e alle donne di oggi: le nuove fragilità richiedono nuove abilità e maturità in chi se ne deve occupare. Inoltre vi sono possibilità tecnologiche formidabili che pongono, però, nuovi problemi. Le riflessioni bibliche ripropongono un'interpretazione dei testi che non vuole essere solo ermeneutica, ma chiede di sfociare in prassi di vita.
È il secondo anno che il SAE affronta il tema – delicato e controverso nelle relazioni culturali e religiose –dell’etica, questa volta sotto l’aspetto dell’etica globale. È una tematica che trova spesso nella società forti contrapposizioni, e le chiese cristiane non sono estranee a questo travaglio e patiscono anch’esse, al loro inter-
no e nelle loro relazioni reciproche, tensioni conflittuali. Le relazioni di questa sessione, dopo aver affrontato il rapporto tra etica, società
e legge, in senso generale, analizzano la tematica dell’etica nelle diverse confessioni religiose, e quindi nell’orizzonte economico e nel rapporto tra culture sempre più diversificate ma “conviventi”.
Ne vengono quindi tratte le conclusioni per una “cittadinanza” solidale, per la costruzione di un mondo in cui “regni la giustizia”
«Ama il diritto e la giustizia» (Salmo 32). Parole antiche, ma che ci raggiungono inalterate nel nostro presente e non cessano di indicarci la via per un futuro umanamente vivibile. A renderci avvertiti non solo della loro attualità, ma della loro bruciante urgenza, non occorrono parole: basta guardarci intorno, basta non chiudere occhi e orecchi alle notizie che quotidianamente ci investono... Basta, insomma, considerare quanto il diritto sia continuamente violato, a tanti livelli, nel nostro vivere sociale, quanto spesso la giustizia sia elusa, offesa e derisa.
Il primato della coscienza sulla legge positiva è il principio al quale il cittadino si appella quando avverte l'esercizio del potere come tirannico.
Anche tra i cristiani la morale non gode di una "buona fama". Vari sono i motivi: alcuni di carattere storico e culturale, altri, forse, più congeniti e strutturali (G. Angelini) Si deve, inoltre, rilevare che un certo disagio nei confronti dell'impegno morale ha spinto - e spinge tuttora - a cercare "rifugi" e "fughe" nell'esperienza mistica e spirituale (C. Vaiani). L'illusione è che essa possa essere una via "breve" o "alternativa" rispetto al faticoso ed esigente esercizio della libertà (B. Maggioni). L'obiettivo finale è che questa "presa di coscienza" aiuti a elaborare criteri e a individuare suggerimenti per una migliore educazione all'esperienza morale (E. Combi).
La disaffezione dei credenti dal rito penitenziale, così come praticato, ha raggiunto dimensioni ormai ampie. I contributi raccolti in questo volume, integrando un dinamico e coraggioso taglio pastorale, teologico ed ecumenico, muovono dalla convinzione che occorre restituire la dimensione comunitaria al rito della penitenza. La riscoperta dell'inattuata intuizione conciliare relativa al cosiddetto 'terzo rito' è indispensabile per una Chiesa che sia nel mondo un segno della conversione a Dio e della riconciliazione tra fratelli. In fondo, nel Vangelo, il pentimento della persona avviene nell'ambito comunitario come dialogo aperto tra il Padre e i figli rigenerati in Cristo.
Atti della giornata di studio che si é tenuta il 9 gennaio 2003 presso la Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale.