"Il destino è la storia che si fa e ha noi come oggetto e non come soggetto." Il destino oggi sgomita, pretende di imporsi. È facile perdersi se non si traduce con esattezza il senso delle cose e il significato delle parole. Haim Bahrier, matematico e psicanalista allievo di Lévinas, è tra i principali studiosi di ermeneutica biblica e di pensiero ebraico. In questo scritto, la sua ricerca curiosa, che spazia tra saggezza biblica e approccio ermeneutico, si mette in cammino sul sentiero della generazione per comprenderne il suo senso profondo.
"Questo libro sicuramente non è un libro di Qabbala. L'ho voluto più vicino a un soffio che alza nell'aria spore sfuggevoli, da trattenerne a stento qualcuna in mano. Tuttavia ho cercato di non stemperare, di non scendere a miti compromessi. Spero risulti consapevolezza di una ritrosia della trascendenza. Piccole scintille da braccare per metterle - perché no - in sorriso." (Haim Baharier)
Haim Baharier, anticonformista studioso della Torà e del Talmud, affronta il tema della lettura dei testi sacri con tutta la sua sottigliezza di interprete e una libertà interiore nutrita dalla fede e dal dubbio. Attingendo a secoli di sapienza rabbinica - ma con un occhio alla drammatica realtà attuale - "II tacchino pensante" ci aiuta a scoprire tutta la ricchezza della parola di Dio, l'impegno necessario per accoglierla e comprenderla, e la rischiosa fecondità di un confronto ravvicinato con il testo. A illuminare il cammino sono anche aneddoti personali e storielle hassidiche struggenti o ironiche, sempre paradossali. Il risultato è un'illuminante e a tratti provocatoria meditazione sul rapporto tra oralità e scrittura, tra libertà e tradizione, tra l'individuo e il suo popolo, tra l'uomo e Dio.