La strategia narrativa di "Se questo è un uomo" è basata su una selezione di ricordi che Primo Levi commenta e mette in discussione a ogni pagina. Mario Barenghi esamina i meccanismi di questa organizzazione della memoria e del testo, tesa a trasformare un trauma personale in memoria condivisa. Oscillando tra l'esigenza "scientifica" di comprendere e il monito solenne, di tipo" sacrale, Primo Levi conferisce al suo discorso una curvatura complessa, che vieta l'approdo a ogni conclusione perentoria: nessuna semplificazione, nessuna catarsi è possibile. Il climax narrativo degli ultimi due capitoli prepara il vero finale, che è al di fuori di "Se questo è un uomo": la morte di Hurbinek, il bambino che non sapeva parlare, al principio della "Tregua".
Pensata come complemento della "Storia della letteratura italiana", questa serie di "profili" ne ripropone la formula introduttiva. Collocandolo nel quadro storico e sociale della sua epoca, ogni volume presenta uno dei grandi autori della tradizione letteraria italiana, ne discute le opere e ne illustra la poetica. Questo volume è dedicato a Italo Calvino. Dopo aver ricostruito la vicenda biografica dello scrittore, l'autore fornisce gli elementi necessari per comprenderne le scelte narrative e stilistiche e un quadro complessivo delle sue opere.