Se c'è una parola che non perde mai di attualità questa è sicuramente la parola "liberazione". È su di essa che si sofferma il monaco benedettino, biblista e teologo della liberazione, il brasiliano Marcelo Barros, illuminandone il significato alla luce dei testi biblici e in particolare del tema giubilare, ma anche rispetto a quella riflessione in cui si è distinta la teologia latinoamericana a partire dall'inizio degli anni '70. In piena fedeltà al metodo tipicamente latinoamericano del "vedere, giudicare, agire" (prima osservando i "segni dei tempi" provenienti dalla realtà dei popoli, poi interpretandoli alla luce della Parola di Dio e infine traducendo tutto ciò in esortazioni e impegni concreti) Marcelo Barros riflette sul significato di una teologia e di una spiritualità liberatrici per il nostro presente, come risposta all'invito divino a trasformare il mondo e a costruire resurrezione laddove si incontrano oppressione e morte. Nella convinzione che la ricerca di liberazione sia una questione di fede, un tema teologale e teologico. E che, per questo, ogni autentica teologia cristiana non possa non essere, in qualche modo, una Teologia della Liberazione.
Cinquanta salmi, tra i più conosciuti e meditati, proposti in una nuova traduzione del biblista brasiliano Marcelo Barros. Struttura dell'opera: 1. una introduzione per comprendere il contenuto del salmo 2. il testo del salmo tradotto dall'autore 3. una preghiera - di autore contemporaneo o classico per facilitare la meditazione 4. un'applicazione pratica o attualizzazione del salmo Le novità di questa singolare traduzione dei salmi: - uso del "Tu" nel rapporto con Dio nella convinzione che Dio si manifesta all'interno dell'esperienza umana e non al di fuori di essa - fedeltà al testo ebraico e introduzione nella preghiera dei salmi di una nuova attualità - fedeltà al contenuto delle parole e alle immagini originali dei salmi - linguaggio poetico, intimo e bello da recitare - comunemente, i salmi sono usati come una risorsa di auto-aiuto, in questa versione la proposta è di andare oltre questo approccio e disporsi all'incontro più profondo con gli altri, in comunione con tutto l'universo per viverla come preghiera comunitaria.