Don Divo Barsotti nella sua lunga vita ha avuto molti contatti con svariate persone di ogni livello sociale e culturale. Per la prima volta, dal suo immenso epistolario, vengono qui pubblicate alcune lettere, la cui caratteristica è di trattare la direzione spirituale. Si ha così modo di entrare nel profondo dell'interiorità di don Divo e di coloro che a lui si affidavano per essere accompagnati nella ricerca di Dio. L'occasione della pubblicazione è legata al centenario della sua nascita, avvenuta il 25 aprile 1914.
Dei molti diari che Don Divo Barsotti ha scritto durante la sua lunga vita, questo, che copre gli anni dal 1973 al 1975, è uno dei più interessanti perché incentrato sulla figura di Cristo. Egli già scriveva in un precedente diario: "Tutta la vita è solo rapporto col Cristo ed Egli è la sola Realtà". Cristo assume quindi ne L'attesa la statura di centro, di Assoluto, di Trascendente incondizionato. Egli è "la mèta", non "la via". Cristo è Dio ed esiste un'unica via per giungere all'Amore: l'amore. Per giungere a Dio, per realizzare la prima unione con Lui è necessario passare per il deserto del nulla - vedere "sprofondare la Chiesa nel vuoto", sopportare il "silenzio di Dio", portare "il male del mondo" - ma soprattutto fare il vuoto nell'uomo con le sue passioni devastanti.
Il diario spirituale di Divo Barsotti da settembre 1941 a gennaio 1942.
«Una lotta. Un dramma. Una instancabile e appassionata ricerca di Dio. È questo ciò che emerge dalla lettura de La lotta con l’angelo, il primo diario di Divo Barsotti pubblicato anonimo nell’ormai lontano 1954. Chi conosce la Bibbia avrà già riconosciuto nel titolo un evidente rimando all’episodio narrato in Gn 32,23-33, in cui l’autore sacro racconta la lotta di Giacobbe con Dio presso il torrente Iabbok» (dalla “Prefazione” di Stefano Albertazzi).
Destinatari
Religiosi.
Autore
Divo Barsotti (Palaia/Pisa,1914 - Firenze,2006), pochi anni dopo l’ordinazione sacerdotale, per interessamento di Giorgio La Pira si trasferì a Firenze, dove iniziò la sua attività di predicatore e scrittore. Ai nostri giorni è unanimemente riconosciuto come mistico e come uno degli scrittori di spiritualità più importanti del secolo appena trascorso. Tra i suoi testi più importanti: Il Mistero cristiano nell’Anno liturgico, Il Signore è uno, Meditazione sull’Esodo, La teologia spirituale di san Giovanni della Croce, Meditazione sull’Apocalisse, La fuga immobile. Ha fondato la “Comunità dei figli di Dio”, famiglia religiosa di monaci, che vivono in case di vita comune, suore e laici consacrati che vivono nel mondo. Vicino alla sensibilità del cristianesimo orientale ha anche il merito di aver fatto conoscere in Italia figure di santi della Russia quali Sergio di Radonez, Serafino di Sarov, Silvano di Monte Athos, con il suo lavoro Cristianesimo russo. Ha insegnato teologia per più di trent’anni presso la Facoltà teologica di Firenze e vinto diversi premi letterari come scrittore religioso.
Barsotti, in questo commento al Cantico dei Cantici, libro sacro pensato da lui come raccolta di canti nati dall’espressione di una passione umana d’amore, ma a cui l’autore ispirato ha conferito un’unità con un significato e un valore profetico, si mette sulla scia della tradizione che da sempre lo ha interpretato come il libro per eccellenza della vita spirituale, anzi dell’espe- rienza mistica.
Il Cantico è, secondo Barsotti, «il culmine a cui tende l’ispirazione profetica e sapienziale, è il vertice nel quale l’ispirazione profetica e l’ispirazione sa- pienziale si riassumono in un messaggio che in qualche modo conclude tutta la Bibbia». È il libro che annuncia l’Incarnazione e manifesta la dimensione vera, essenziale della vita spirituale. Una vita che non è esercizio di virtù, ma un rapporto di amore i cui due termini sono Dio e l’uomo, Dio e il suo popo- lo, Cristo e la sua Chiesa. «Così la vita spirituale implica una ricca esperienza analoga a quella dei sensi. È un ascolto della parola, è un essere inebriati da un profumo, è un mangiare Dio, un sentirsi pieni di Dio; è contatto, è unione che trasforma uno nell’altro».
Destinatari
Sacerdoti, religiosi.
L'autore
Divo Barsotti è unanimemente riconosciuto come mistico, e come uno degli scrittori di spiritualità più importanti del secolo appena trascorso. Ha scritto commenti alla Sacra Scrittura, studi su vite di santi, opere di spiritualità, poesie. Tra i suoi testi più importanti: Il Mistero cristiano nell’Anno liturgico, Il Signore è uno, Meditazioni sull’Esodo, La teologia spirituale di san Giovanni della Croce. Ha fondato la “Comunità dei figli di Dio”. Ha insegnato teologia per più di trent’anni presso la Facoltà teologica di Firenze e ha vinto diversi premi letterari come scrittore religioso.
Barsotti, con la sua consueta profondità teologica che illumina l’ineffabile piano di Dio in Cristo, rivelatore dell’uomo all’uomo, presenta lo sviluppo della vita cristiana come cammino di ritorno al paradiso da cui il peccato lo ha allontanato. Nelle singole meditazioni egli riflette sulle leggi secondo le quali il ritorno si realizza: la conversione, l’umiltà, il distacco, l’obbedienza, l’infanzia spirituale, la verginità, il lavoro, il silenzio.Tutto in dipendenza dalla Parola di Dio e dall’azione dello Spirito Santo, nell’inserimento sacramentale, al fine che nasca e viva l’uomo secondo l’immagine, Cristo, che porta al Padre.
Destinatari
Sacerdoti, religiosi e gruppi di preghiera.
Autore
Divo Barsotti è unanimemente riconosciuto come mistico, e come uno degli scrittori di spiritualità più importanti del secolo appena trascorso. Ha scritto commenti alla Sacra Scrittura, studi su vite di santi, opere di spiritualità, poesie.Tra i suoi testi più importanti: Il Mistero cristiano nell’Anno liturgico, Il Signore è uno, Meditazioni sull’Esodo, La teologia spirituale di san Giovanni della Croce. Ha fondato la “Comunità dei figli di Dio”.Vicino alla sensibilità del cristianesimo orientale, Barsotti ha, tra gli altri, il merito di aver fatto conoscere in Italia figure di santi della Russia quali Sergio di Radonez, Serafino di Sarov, Silvano di Monte Athos. Ha insegnato teologia per più di trent’anni presso la Facoltà teologica di Firenze e ha vinto diversi premi letterari come scrittore religioso.
«Il Salterio è parola rivolta a Dio, è preghiera. Non è un libro che tu leggi, nemmeno più soltanto una parola che ascolti, ma una parola che tu stesso dici. Questa è la differenza del Salterio nei confronti degli altri libri della Scrittura: ascolti “uno” che ti parla e tu stesso parli a “uno” che ascolta. Il libro del Salterio, a differenza di ogni altro libro anche della sacra Scrittura, non ti prepara alla preghiera e non è lettura di insegnamento che segue alla preghiera; è la tua preghiera stessa e, perché è la tua preghiera, è l’espressione autentica della tua medesima vita, dal momento che la vita dell’uomo è rapporto e il rapporto supremo dell’uomo è quello con Dio».
Destinatari
Per chi cerca un primo approccio ai Salmi, ma anche per chi vuole avvicinarsi al Salterio attraverso le parole di un grande mistico.
L’autore
Divo Barsotti si trasferì a Firenze pochi anni dopo l’ordinazione sacerdotale per interessamento di Giorgio La Pira, e iniziò la sua attività di predicatore e scrittore. È unanimemente riconosciuto come mistico, e come uno degli scrittori di spiritualità più importanti del secolo appena trascorso. Ha scritto commenti alla Sacra Scrittura, studi su vite di santi, opere di spiritualità, poesie.Tra i suoi testi più importanti: Il Mistero cristiano nell’Anno liturgico, Il Signore è uno, Meditazioni sull’Esodo, La teologia spirituale di san Giovanni della Croce, Meditazione sull’Apocalisse, La fuga immobile. Ha fondato la “Comunità dei figli di Dio”, famiglia religiosa di monaci, che vivono in case di vita comune, suore e laici consacrati che vivono nel mondo.Vicino alla sensibilità del cristianesimo orientale, Barsotti ha, tra gli altri, il merito di aver fatto conoscere in Italia figure di santi della Russia quali Sergio di Radonez, Serafino di Sarov, Silvano di Monte Athos. Ha insegnato teologia per più di trent’anni presso la Facoltà teologica di Firenze e ha vinto diversi premi letterari come scrittore religioso.
Le «prediche al Papa» di don Divo Barsotti, tenute nel 1971 durante il pontificato di Paolo VI nel contesto degli annuali Esercizi spirituali alla Curia romana, affondano le radici nella sua ampia e profonda esperienza mistica del mistero di Cristo e della Chiesa, centro della storia umana e cosmica. Le esortazioni spirituali lasciano così affiorare, nel suo rapporto e inserimento fondamentale nella vita cristiana, una stupenda teologia del sacerdozio: a partire dalla vocazione sino al sacrificio eucaristico, «supremo esercizio del ministero sacerdotale cristiano», passando attraverso riflessioni sulla missione, la testimonianza, l’ascolto della Parola, la dimensione della carità, la preghiera personale e liturgica. Costante è l’aggancio all’insegnamento del Concilio Ecumenico Vaticano II.
Destinatari
Un ampio pubblico di religiosi e laici credenti.
Autore
Divo Barsotti (Palaia/Pisa,1914 Firenze,2006), pochi anni dopo l’ordinazione sacerdotale, per interessamento di Giorgio La Pira si trasferì a Firenze, dove iniziò la sua attività di predicatore e scrittore. Ai nostri giorni è unanimemente riconosciuto come mistico, e come uno degli scrittori di spiritualità più importanti del secolo appena trascorso. La sua produzione letteraria è notevolissima: più di 150 libri, molti dei quali tradotti in altre lingue, e diverse centinaia di articoli presso quotidiani e riviste di spiritualità. Ha fondato la “Comunità dei figli di Dio”, famiglia religiosa di monaci (sacerdoti e fratelli), che vivono in case di vita comune, suore e laici consacrati che vivono nel mondo.
Le tre meditazioni sui libri di Giuditta e di Ester e sul racconto di Susanna nel libro di Daniele, tenute da Don Divo Barsotti in circostanze diverse e pubblicate separatamente, sono qui raccolte in un solo volume. Esse non vogliono essere né una indagine storica,perché forse di strettamente storico non c’è molto, né una dotta critica testuale, ma una lettura simbolica e teologica di queste figure di donne,che sono al centro di tutta la letteratura ispirata degli ultimi secoli del giudaismo.In queste figure è rappresentata sempre la nazione santa e si vuole esprimere una teologia della storia, vedendo la storia sacra di Israele come riassunta in un solo episodio: tutte le potenze del male, per quanto ingenti, sono destinate alla sconfitta, siano esse rappresentate da un esercito sterminato,o da personaggi onnipotenti, o ancora dai detentori del potere civile, religioso e giudiziario. Le armi di Dio sono la bellezza, la pietà, la fede e il coraggio di Giuditta; la preghiera umile, fidente e intercedente di Ester; l’onestà, la fedeltà e l’abbandono in Dio di Susanna.
AUTORE Divo Barsotti (Palaia/Pisa, 1914 Firenze, 2006),pochi anni dopo l’ordinazione sacerdotale, per interessamento di Giorgio La Pira si trasferì a Firenze, dove iniziò la sua attività di predicatore e scrittore.Ai nostri giorni è unanimemente riconosciuto come mistico, e come uno degli scrittori di spiritualità più importanti del secolo appena trascorso.La sua produzione letteraria è notevolissima: più di 150 libri,molti dei quali tradotti in altre lingue, e diverse centinaia di articoli presso quotidiani e riviste di spiritualità.Ha scritto commenti alla Sacra Scrittura,studi su vite di santi,opere di spiritualità,poesie.Tra i suoi testi più importanti:Il Mistero cristiano nell’Anno liturgico,Il Signore è uno, Meditazioni sull’Esodo, La teologia spirituale di san Giovanni della Croce, Meditazione sull’Apocalisse,La fuga immobile. Ha fondato la “Comunità dei figli di Dio”,famiglia religiosa di monaci (sacerdoti e fratelli), che vivono in case di vita comune,suore e laici consacrati che vivono nel mondo; in tutto circa duemila membri.Vicino alla sensibilità del cristianesimo orientale,Barsotti ha,tra gli altri, anche il merito di aver fatto conoscere in Italia figure di santi della Russia quali Sergio di Radonez, Serafino di Sarov, Silvano di Monte Athos, con il suo lavoro Cristianesimo russo. Ha insegnato teologia per più di trent’anni presso la Facoltà teologica di Firenze e ha vinto diversi premi letterari come scrittore religioso.
Il volume riunisce alcuni testi pubblicati in precedenza separatamente (La preghiera in san Francesco, Le Lodi di Dio Altissimo, Questo è il mio testamento, La preghiera). Al centro la mistica e la preghiera di San Francesco, la sua immersione nel mistero di Cristo che lo porta alla gioia pura dell’amore nella lode. Nel Testamento san Francesco parla della sua vita come vangelo vivo quale unica regola da seguire e quale vera preghiera animata dallo Spirito Santo. Infine si considera la preghiera di san Francesco quale partecipazione in Cristo alla vita trinitaria nella docilità allo Spirito Santo e nel rapporto di amore con il Verbo incarnato, morto e risorto. L’interesse per il volume è rappresentato dalla ri-lettura di don Divo, un mistico contemporaneo che guida alla conoscenza di un grande mistico del passato.
Divo Barsotti (Palaia, 1914 - Firenze, 2006), pochi anni dopo l’ordinazione sacerdotale, per interessamento di Giorgio La Pira si trasferì a Firenze, dove iniziò la sua attività di predicatore e scrittore. Ai nostri giorni è unanimemente riconosciuto come mistico, e come uno degli scrittori di spiritualità più importanti del secolo appena trascorso. La sua produzione letteraria è notevolissima: più di 150 libri, molti dei quali tradotti in altre lingue, e diverse centinaia di articoli presso quotidiani e riviste di spiritualità. Ha scritto commenti alla Sacra Scrittura, studi su vite di santi, opere di spiritualità, poesie. Tra i suoi testi più importanti: Il Mistero cristiano nell’Anno liturgico, Il Signore è uno, Meditazioni sull’Esodo, La teologia spirituale di san Giovanni della Croce, La religione di Giacomo Leopardi, La fuga immobile. Ha fondato la “Comunità dei figli di Dio”, famiglia religiosa di monaci (sacerdoti e fratelli), che vivono in case di vita comune, e laici consacrati che vivono nel mondo; in tutto circa duemila membri. Vicino alla sensibilità del cristianesimo orientale, Barsotti ha, tra gli altri, anche il merito di aver fatto conoscere in Italia figure di santi della Russia quali Sergio di Radonez, Serafino di Sarov, Silvano di Monte Athos, con il suo lavoro Cristianesimo russo. Ha insegnato teologia per più di trent’anni presso la Facoltà teologica di Firenze e ha vinto diversi premi letterari come scrittore religioso.
Negare la religione del Leopardi è negare la sua poesia, che è preghiera cui nessuno risponde, ricerca senza alcun risultato, accusa che cade nel vuoto. Il rifiuto del poeta di credere è provocazione a Dio perché si riveli. Di fronte alle illusioni di questa e dell’altra vita, la sua religione diviene angoscia, smarrimento, solitudine: tutto è destinato allo scacco. Unica realtà rimane la morte. E tuttavia l’opera poetica del Leopardi è una delle più alte e commoventi testimonianze religiose del nostro Ottocento. Dio è allo stesso tempo la sua aspirazione più profonda e il bersaglio delle sue invettive. Leopardi è un cristiano che non sa credere in Dio.
Un libro importante per la critica letteraria e per la spiritualità.
Divo Barsotti (Palaia, 1914 - Firenze, 2006), pochi anni dopo l’ordinazione sacerdotale, per interessamento di Giorgio La Pira si trasferì a Firenze, dove iniziò la sua attività di predicatore e scrittore. Ai nostri giorni è unanimemente riconosciuto come mistico, e come uno degli scrittori di spiritualità più importanti del secolo appena trascorso. La sua produzione letteraria è notevolissima: più di 150 libri, molti dei quali tradotti in altre lingue, e diverse centinaia di articoli presso quotidiani e riviste di spiritualità. Ha scritto commenti alla Sacra Scrittura, studi su vite di santi, opere di spiritualità, poesie. Tra i suoi testi più importanti: Il Mistero cristiano nell’Anno liturgico, Il Signore è uno, Meditazioni sull’Esodo, La teologia spirituale di san Giovanni della Croce, La religione di Giacomo Leopardi, La fuga immobile. Ha fondato la “Comunità dei figli di Dio”, famiglia religiosa di monaci (sacerdoti e fratelli), che vivono in case di vita comune, e laici consacrati che vivono nel mondo; in tutto circa duemila membri. Vicino alla sensibilità del cristianesimo orientale, Barsotti ha, tra gli altri, anche il merito di aver fatto conoscere in Italia figure di santi della Russia quali Sergio di Radonez, Serafino di Sarov, Silvano di Monte Athos, con il suo lavoro Cristianesimo russo. Ha insegnato teologia per più di trent’anni presso la Facoltà teologica di Firenze e ha vinto diversi premi letterari come scrittore religioso
Il libro tutto si ispira al n. 2 della Costituzione del Vaticano II, Sacrosantum Concilium. Barsotti mette in luce in modo magistrale e profondo come il concetto di Chiesa è inscindibile da quello di mistero liturgico. La Chiesa non è semplicemente una società, ma un corpo, anzi è il corpo di Cristo e come tale nasce, vive e si alimenta nell’eucaristia. Con l’afflato mistico e il tono quasi lirico di chi vive personalmente in profondità ciò di cui parla, definisce l’atto liturgico come l’ “atto di tutta la Chiesa, l’atto del Cristo totale in cui il Cristo non è separabile dalla Chiesa.”
Divo Barsotti (Palaia, 1914 - Firenze, 2006), pochi anni dopo l’ordinazione sacerdotale, per interessamento di Giorgio La Pira si trasferì a Firenze, dove iniziò la sua attività di predicatore e scrittore. Ai nostri giorni è unanimemente riconosciuto come mistico, e come uno degli scrittori di spiritualità più importanti del secolo appena trascorso. La sua produzione letteraria è notevolissima: più di 150 libri, molti dei quali tradotti in altre lingue, e diverse centinaia di articoli presso quotidiani e riviste di spiritualità. Ha scritto commenti alla Sacra Scrittura, studi su vite di santi, opere di spiritualità, poesie. Tra i suoi testi più importanti: Il Mistero cristiano nell’anno liturgico, Il Signore è uno, Meditazioni sull’Esodo, La teologia spirituale di san Giovanni della Croce, La religione di Giacomo Leopardi, La fuga immobile. Ha fondato la “Comunità dei figli di Dio”, famiglia religiosa formata da monaci (sacerdoti e fratelli) che vivono in case di vita comune e laici consacrati che vivono nel mondo; in tutto circa duemila membri. Vicino alla sensibilità del cristianesimo orientale, Barsotti ha, tra gli altri, anche il merito di aver fatto conoscere in Italia figure di santi della Russia quali Sergio di Radonez, Serafino di Sarov, Silvano di Monte Athos, con il suo lavoro Cristianesimo russo. Ha insegnato teologia per più di trent’anni presso la Facoltà teologica di Firenze e ha vinto diversi premi letterari come scrittore religioso.
Cosa significa concretamente “credere e vivere nella Provvidenza”? In questo volume Divo Barsotti, con la saggezza di un maestro spirituale, passa in rassegna tutti i momenti della giornata del cristiano da vivere alla presenza del Signore. Questa è esattamente la scansione della giornata e del volume: Mi alzo, Mi lavo, Mi vesto, Esco al lavoro, Ancora il lavoro, Mi riposo, Mangio, Vivo con gli altri, Parlo, Mi muovo, Mi addormento.
Non c’è niente nella nostra vita che da Dio non provenga e a Dio non tenda.
Divo Barsotti (Palaia, 1914 - Firenze, 2006), pochi anni dopo l’ordinazione sacerdotale, per interessamento di Giorgio La Pira, si trasferì a Firenze, dove iniziò la sua attività di predicatore e di scrittore. Ai nostri giorni è unanimemente riconosciuto come mistico e come uno degli scrittori di spiritualità più importanti del secolo appena trascorso. La sua produzione letteraria è notevolissima: più di 150 libri, molti dei quali tradotti in lingue straniere, diverse centinaia di articoli presso quotidiani e riviste di spiritualità. Ha scritto commenti alla Sacra Scrittura, studi su vite di santi, opere di spiritualità, diari e poesie. Tra i suoi testi più importanti: Il Mistero cristiano nell’anno liturgico, Il Signore è uno, Meditazioni sull’Esodo, La teologia spirituale di san Giovanni delle Croce, La religione di Giacomo Leopardi, La fuga immobile. Ha fondato la “Comunità dei figli di Dio”, famiglia religiosa che comprende monaci, religiosi che vivono in case di vita comune e laici consacrati che vivono nel mondo; in tutto, circa duemila persone. Vicino alla sensibilità del Cristianesimo orientale, Barsotti ha, tra gli altri, anche il merito di avere fatto conoscere in Italia figure di santi della Russia quali Sergio di Radonez, Serafino di Sarov, Silvano del Monte Athos, con il suo lavoro Cristianesimo russo. Ha insegnato teologia per più di trent’anni presso la Facoltà teologica di Firenze e ha vinto diversi premi letterari come scrittore religioso.