L'11 settembre 2001 il mondo occidentale viene colpito: due aerei colpiscono le Torri gemelle a Manhattan, l'America è sconvolta, la paura di altri attacchi terroristici si diffonde, ogni arabo diventa sospetto. È a partire da questo scenario che si sviluppa questa conversazione tra Tahar Ben Jelloun e sua figlia - dieci anni - a disagio con se stessa, con le proprie origini musulmane, di fronte a una televisione che continua a dire "che i musulmani sono tutti cattivi". Ben Jelloun spiega, con semplicità ma rifuggendo ogni semplificazione, cos'è l'Islam, qual è la differenza tra arabo e musulmano, cos'è il fanatismo, cos'è il terrorismo, quale spazio ha la tolleranza nel mondo arabo, quali lezioni ha dato all'Occidente.
“L’uomo ha sempre avuto bisogno di placare le sue angosce; da sempre ha avuto bisogno di credere, di avere una religione che gli permettesse di avere delle risposte a domande difficili. Alcune persone rifiutano la religione: è un loro diritto. Questi racconti, i cui personaggi sono inscritti nella cultura religiosa, hanno l’obiettivo di rendere più vicini alla nostra cultura e al nostro immaginario alcuni profeti e personaggi d’eccezione. In questo libro la loro vita è romanzata: è raccontata come se fossero eroi di un romanzo, una sorta di fiction ispirata a una realtà lontana e mitologica.” Tre racconti sulla religione, sulla sua importanza e i suoi principi etici. Tre storie di grandi uomini che sono anche tre storie di fede. Le vicende, tutte umane, di chi ha combattuto per difendere il proprio credo in un Dio unico (sia questi il Dio cristiano, ebraico o musulmano), accettando di essere presi per pazzi e di essere perseguitati dal proprio popolo. Tahar Ben Jelloun ci riporta ad epoche e luoghi lontani, ai confini della leggenda, per parlarci di Giustizia, Fede, Rispetto. Contro il materialismo e il politeismo, la superficialità e le ingiustizie sociali, di allora e di sempre.
Si può non temere l'Islam, oggi, dopo le minacce, le parole d'ordine gridate, le stragi? È un timore giustificato? E soprattutto: l'Islam è davvero, per sua natura, violento e antidemocratico come molti lo dipingono sull'onda degli ultimi avvenimenti? La risposta viene da questo libro, in cui Tahar Ben Jelloun dialoga con sua figlia - francese di origini musulmane, come moltissimi nell'Europa odierna. Ben Jelloun non perde tempo, la sua parola è semplice e netta. Descrive lo sdegno dei musulmani moderati di fronte a un fondamentalismo che deturpa la vera fede in Allah. Spiega cosa è l'Isis, come è nato, come è riuscito a far proseliti fra i giovani più fragili e disorientati dalla mancanza di lavoro, dalla miseria morale e materiale. Ma fa anche riflettere sulle responsabilità di noi occidentali, spesso indifferenti ai gravi disagi degli immigrati di prima e seconda generazione che popolano le nostre città. Questo vuole essere un libro di lotta e di resistenza. Fatte con l'arma più affilata di tutte: l'intelligenza.
La centralità della relazione educativa, dell'accettazione e del dialogo nella formazione delle coscienze.
Mohamed Bouazizi si dà fuoco il 17 dicembre 2010. Un gesto orgoglioso e disperato che accende la miccia della rivoluzione dei gelsomini in Tunisia e diventa il simbolo della primavera araba. Tahar Ben Jelloun, in un racconto intenso e poetico, ricostruisce i giorni che hanno preceduto questo sacrificio. La storia di un ragazzo moderato, con meno di trentanni e una laurea, innamorato di una coetanea che sogna di sposare appena avrà i soldi per il matrimonio. L'improvvisa perdita del padre lo costringe invece a pensare alla famiglia e a farsi per necessità venditore ambulante di frutta. La vita di strada si rivela crudele con lui, che non può permettersi di corrompere la polizia perché tolleri il suo carretto abusivo, e la lotta in nome della madre e dei fratelli più piccoli si scontra con una realtà troppo ostile. Stremato e disperato, senza più fiducia nel futuro, decide di darsi fuoco per attirare l'attenzione del mondo e cambiare le regole del gioco. Un omaggio alle rivoluzioni arabe e ai milioni di uomini e donne senza nome scesi in piazza rivendicando libertà e dignità nei loro paesi.
L’esame di coscienza è una diligente ricerca dei peccati che si sono commessi dopo l’ultima confessione ben fatta. Non è e non deve essere un’indagine fondata sulla paura e sul tormento. Si tratta di mettersi con serenità e umiltà di fronte a Dio, ben sapendo che egli non è un inquisitore o un Dio vendicatore, ma il Padre della misericordia e del perdono.
L’esame di coscienza è e deve essere, anche per i ragazzi, un momento importante per verificare quali sono i nostri comportamenti nei confronti della legge di Dio.
Se vuoi essere e mantenerti puro davanti a Dio, confessati spesso, chiedendo perdono per tutti i peccati, anche quelli veniali. Interroga te stesso e vedi in che cosa manchi più facilmente... sulla carità, in pensieri, in azioni, opere.
La preghiera è colloquio, ascolto e risposta alla parola di Dio; è il dialogo personale e autentico con Dio, vissuto nelle profondità del proprio essere. Può essere preghiera di lode, preghiera di invocazione, preghiera di adorazione; può essere preghiera di esame di coscienza, di meditazione, di contemplazione, di ripetizione, di applicazione dei sensi o preghiera di riassunto.