Ben Jelloun coglie con partecipazione gli atti e i pensieri della madre sofferente. L'Alzheimer che l'affligge non ha uno sviluppo lineare, il peggioramento è impercettebile, e spesso viene intervallato da momenti di lucidità in cui la madre scherza sul proprio male. Gli episodi descritti sono quelli dell'amnesia e confusione tipici della malattia; c'è la crisi dei figli, che oscillano tra l'angoscia e il rifiuto nel vedere la madre in quelle condizioni, nel vedere una persona che sbiadisce come una vecchia fotografia, si spegne, scompare. Una bufera di allucinazioni e ricordi, un tentativo straziante e continuo di cercare un ordine ormai sfuggente, di rivendicare una lucidità perduta, di salvaguardare la dignità. Una raccolta delle reminiscenze di una madre, ricomposte in un racconto pacato da parte di un figlio che dice un'ultima volta il suo amore di figlio.
Mérième e Lidia sono due ragazze di diciassette anni come tante; l'una è cresciuta a Parigi in una famiglia laica di origini marocchine, l'altra è cresciuta a Bologna in una famiglia cristiana. Mérième è figlia di un padre famoso, Tahar Ben Jelloun, e ha già ispirato un libro: «Il razzismo spiegato a mia figlia». Un giorno iniziano a scriversi delle e-mail, ciascuna incuriosita dall'altra: cosa vuol dire essere musulmani? Cosa pensa una ragazza musulmana di fronte agli attentati terroristici? Esiste un'intolleranza cristiana? E che differenza c'è fra la battaglia per il velo e la battaglia per il crocifisso? Che significato ha per un'adolescente la parola "laicità"? Per oltre due anni, le ragazze si raccontano le proprie impressioni, mentre a poco a poco nasce una vera e propria amicizia, fatta di confidenze, vacanze insieme, tensioni, attese. Tahar Ben Jelloun torna a parlarci di attualità e di rispetto con un pamphlet che ha insieme la forza della denuncia, la spontaneità dell'adolescenza, la libertà di un'invenzione narrativa.
Ben Jelloun coglie con partecipazione gli atti e i pensieri della madre sofferente. L'Alzheimer che l'affligge non ha uno sviluppo lineare, il peggioramento è impercettebile, e spesso viene intervallato da momenti di lucidità in cui la madre scherza sul proprio male. Gli episodi descritti sono quelli dell'amnesia e confusione tipici della malattia; c'è la crisi dei figli, che oscillano tra l'angoscia e il rifiuto nel vedere la madre in quelle condizioni, nel vedere una persona che sbiadisce come una vecchia fotografia, si spegne, scompare.
È la storia di due amici, Ali e Mamed. Hanno condiviso molte cose, hanno amato, studiato, si sono abbandonati al sogno di un'utopia rivoluzionaria insieme, ma poi, all'improvviso, una lettera di Mamed, fatta di "poche frasi, brutali, secche, definitive", annuncia la rottura del loro sodalizio. Solo alla fine, dopo la rievocazione delle loro vicende personali emergeranno la verità e il senso di quella lettera drammatica. Si scoprirà che l'amicizia è finita per volere di Mamed, che ha preferito risparmiare all'amico un dolore troppo grande.
Dedicare un libro a due "personaggi di carta"? Scelta inconsueta, forse, ma Gibì e Doppiaw, nati dalla matita di Walter Kostner, meritano davvero pagine di analisi e approfondimenti. Come si sa, il fumetto è ormai considerato strumento espressivo a tutti gli effetti, ma le strisce che raccontano le storie e i dialoghi di "questi due" hanno una particolarità: propongono, con semplice essenzialità, una visione positiva della vita, sotto ogni aspetto: personale, relazionale, sociale. Parlando del rispetto di sé, dell'altro, dello stupore per le meraviglie della natura, promuovendo una cultura della solidarietà, della pace, della bellezza, Gibì e Doppiaw delineano un alfabeto di valori nel quale possiamo cogliere tutta la ricchezza di un messaggio dal profondo significato educativo.
Si parla e si scrive molto di Europa oggi. I recenti avvenimenti riguardanti la Costituzione dell'Unione Europea hanno infatti riportato all'attenzione dell'opinione pubblica e degli intellettuali la riflessione sui fondamenti dell'Unione. Quali sono le nostre comuni radici? A questa domanda l'Autore risponde ripercorrendo la storia dell'Unione Europea, dal Consiglio d'Europa (1949) e dalla Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio (1950) fino alla nascita della moneta unica (2002). Ma al di là dei fatti, secondo l'Autore hanno contribuito alla definizione del volto della civiltà europea, tre grandi uomini politici cristiani, Robert Schuman, Konrad Adenauer, Alcide De Gasperi. Il volume traccia in modo semplice e lineare il profilo e il pensiero dei Padri Fondatori.
In un paese senza età, che è anche il Marocco di oggi, nasce dopo sette sorelle Mohamed Ahmed. Nasce femmina, ma per volere del padre, che non vuole disperdere il patrimonio accumulato, crescerà maschio a dispetto del suo corpo, e dovrà reggere la casa e la servitú, essendo riconosciuta da tutti come nuovo capofamiglia. Il romanzo è la storia di un'identità inventata, di una metamorfosi coatta, dei turbamenti, delle ossessioni, delle violenze e dei paradossi che ne derivano. Ed è anche una finestra aperta sul mondo arabo, sulle sue tradizioni e sui suoi tabú, che ancora oggi stentiamo a capire.
Storie di passioni e di perdizione, di amori destinati a durare per sempre e di incontri fugaci, di erotismo e di pure idealità romantiche, di misantropi, scienziati, profeti e angeli. Tahar Ben Jelloun, attingendo alle mille fonti dell'immaginario favolistico e delle tradizioni magiche del mitico Oriente, tratteggia in questi racconti l'universo del sentimento amoroso, e lo declina nelle sue molteplici e spesso impreviste forme, nella consapevolezza, ora divertita ora malinconica, che l'amore e il sesso sono i più grandi incantesimi del mondo, veicolo e luogo di supremi misteri, di pulsioni incontrollabili, di fascinazioni uniche e irripetibili: come la natura umana.
Un grande scrittore spiegava alla sua bambina di dieci anni che cos'è il razzismo, come nasce, perché è un fenomeno così tristemente diffuso, dando vita a un dialogo capace di trascendere i confini dell'occasione intima e famigliare e porsi come lezione di vita per tutti i lettori. Il suo sommesso e pacato dialogo con la figlia si arricchisce oggi di nuovi elementi: la ricostruzione della storia dell'Intifada, la spiegazione della differenza tra Islam e islamismo, l'analisi dei diversi fondamenti storico-ideologici degli usi e costumi di ebrei e palestinesi. La sua parola d'ordine è: tolleranza.
"Misericordia", escrita y publicada en 1897, es una de las mejores obras de Galdós. Testimonio de su desilusión ideológica ante el fracaso de los objetivos regeneracionistas que él soñaba en la clase media, tiene en el pueblo su máximo protagonista. Galdós es el pintor literario del Madrid decimonónico que recrea a lo largo de toda la novela: sus calles, sus barrios más populares, los cafés y las tabernas, los figones y casas de dormir, los cajones comerciales de algunas plazas, los oratorios e iglesias, los cementerios… Y junto a ello una magnífica colección de personajes que se mueven de lo real a lo imaginativo, de lo tangible a lo simbólico en una cuidada mezcla que se extiende a través de toda la obra.
Coordinados por Amnon Ben-Tor, diferentes especialistas exponen de manera sistemática el estado actual de la Arqueología bíblica. Estructurado como un manual, el libro se abre con un balance de los logros alcanzados en los últimos años y explica luego, en orden cronológico, los perídos que abarcan desde el neolítico hasta el siglo VI a. de C. La traducción ha sido hecha a partir de la versión en lengua inglesa, aprobada por el propio Ben-Tor.
Le storie che si trovano in questo libro raccontano il disequilibrio e i malintesi tra l'uomo e la donna arabi. Come scrive l'autore "il primo amore è sempre l'ultimo. Nel mio paese c'è qualcosa di spezzato nelle relazioni tra l'uomo e la donna." Ben Jelloun è nato a Fès (Marocco) nel 1944 ma da molti anni vive in Francia, a Parigi. In Italia è conosciuto da tempo per il suo forte impegno personale, sociale e politico che si esprime anche nell'opera narrativa.