Scritte tra il 1950 e il 1958, custodite tra i documenti di famiglia, riportate alla luce dal nipote Stefano De Mattia, le poesie giovanili di Carmelo Bene ci offrono l'occasione preziosa di incontrare di nuovo un artista unico e indimenticabile. Sono testimonianze di una voce che vibra e canta l'adolescenza e la scoperta, pagine di un diario intimo in cui amore, solitudine, desiderio di fuga e d'indipendenza si mescolano con il racconto del mondo osservato e il paesaggio là fuori riverbera e riflette quello interiore, evocando, come scrive Filippo Timi nell'introduzione, "una sconfinatezza selvaggia, una foresta di costellazioni, nebulose e vie lattee, un universo in continua espansione". Con una nota di Stefano De Mattia. Introduzione Filippo Timi.
"Sono apparso alla Madonna è l'esperienza e la frase che Carmelo ha scelto come titolo e come vertice della sua prima autobiografia. Una frase che non ha mai amato ripetere - lui che amava repertoriare e ribadire le sue battute migliori - ma che tutti invece ripetono quando pensano a Carmelo. La ripetono avversari o complici - è lo stesso - come fosse il massimo della provocazione o della dissacrazione, spesso dimenticandosi (gli uni e gli altri) che Carmelo è sì il campione teatrale della libertà ma anche il maestro della verità del teatro. E in verità e in teatro non ha senso ripetere una frase come quella, poiché 'sono apparso alla Madonna' non è mai stato un dire ma un fare di Carmelo Bene, un evento che ha segnato il corpo del suo attore e il corpus delle sue opere: apparire alla Madonna è diventato complemento della sua grazia e compimento del suo genio." (Dalla Postfazione di Piergiorgio Giacché)
La storia del burattino più famoso del mondo interpretata da Carmelo Bene: una favola senza tempo rivive nella drammaturgia di un grande autore e interprete. Fedele al testo di Collodi, Carmelo Bene allestisce la sua versione del Pinocchio per l'inaugurazione del Teatro Laboratorio di Roma, nel 1961. Lo spettacolo ebbe un tale successo che venne più volte replicato nei decenni successivi, a teatro e in radio, fino a diventare una versione televisiva per la Rai nel 1999.
Indefinibile per principio, la vita e l'opera di Carmelo Bene trova in questa raccolta, secondo le stesse parole dell'attore-autore, la sua espressione compiuta.
Indefinibile per principio, la vita e l'opera di Carmelo Bene trova in questa raccolta, secondo le stesse parole dell'attore-autore, la sua espressione compiuta. Dall'autobiografismo di "Sono apparso alla Madonna" ai testi polisenso di "Lorenzaccio", "Nostra Signora dei Turchi", "Otello", "Pentesilea", "Hamlet Suite", si compone qui il monumento dell'anti-teatro italiano.