Di fronte alle migliaia di casi di pedofilia che stanno emergendo in tutto il mondo, c'è chi non vuole vedere, chi grida al "complotto", chi vorrebbe lavare i panni sporchi in casa, chi abbandona la fede e chi approfitta per denigrare tutto il clero. Papa Francesco indica una strada precisa: no all'omertà e ai silenzi, "tolleranza zero" sugli abusi e sulle loro coperture, lotta senza quartiere al clericalismo, coinvolgimento morale e spirituale di tutto il "popolo di Dio". Perché "la crisi peggiore per la Chiesa cattolica dalla Riforma a oggi" non è questione di sole, poche "mele marce": si tratta di un sistema di potere, di una mentalità da cambiare.
E' la nuova edizione del volume del 2000 del piccolo ecclesialese illustrato, aggiornata con i nuovi vocaboli e arricchita nei testi conclusivi.
Nell'ultimo ventennio del secolo scorso alcuni manager di area cattolica, ormai lontani dagli impegni di lavoro (perché in pensione o per aver scelto il monastero), riflettono sulle esperienze della loro vita: gli incontri fondamentali, i successi e i fallimenti. Si chiamano Filiberto Guala, Luigi Beretta Anguissola, Giuseppe Parenti e, sullo sfondo, lo straordinario carisma di Giorgio La Pira. I fatti della loro sfera individuale sono strettamente connessi alle luci e alle ombre della realtà italiana negli anni Cinquanta e Sessanta, anni di ricostruzione e di rinascita, vissuti alla guida di grandi aziende (INA-Casa; RAD, al confine con la politica. Mentre l'Italia si avvia a un «boom» non soltanto economico, già si avverte qualche scricchiolio. Era un'Italia diversa. Forse migliore? Da questo quadro emerge nitidamente il contributo dato alla crescita del nostro Paese da quella generazione di laici cattolici che trovarono nella fede le ragioni di un impegno entusiasta.