«Fa troppo caldo. Parlano lingue incomprensibili. C'è sempre la guerra. Chissà poi cosa si mangia...». Di pregiudizi intorno alla Terra Santa ce ne sono tanti. Partendo proprio da qui l'Autore, giornalista esperto di Medio Oriente, si propone un intento molto semplice: rispondere a dieci luoghi comuni in circolazione sulla Terra Santa che scoraggiano i pellegrini e che invece non hanno proprio nulla a che fare con la realtà che si incontra davvero in Israele e in Palestina. Oltre a questo, c'è pure un'altra piccola ambizione: provare a far riflettere anche chi in Terra Santa ci va più che volentieri, perché questa non è una meta come tutte le altre. Sfatando i preconcetti, emerge il ritratto, eseguito con serietà (e tanta sana ironia!), di una terra dai volti sorprendenti, che spiazza e affascina il viaggiatore. «Non è un posto che fa per me». Tu comincia a leggere. Poi si vedrà.
Questo libro racconta il dramma israelo-palestinese attraverso alcuni dei suoi temi-simbolo. Ma, nello stessotempo, vuole mostrare come siano presenti, pur in mezzo a tante tensioni, significative esperienze di riconciliazione.
Tornando a riflettere sulla celebre frase pronunciata da Giovanni Paolo II - "Non di muri, ma di ponti ha bisogno la Terra Santa"-, emerge la necessità di non fermarsi ai segni di divisione, come il muro che separa Israele e i Territori Palestinesi.
Il passo realmente impegnativo, da cui dipende la possibilità concreta della pace, è infatti quello che porta alla costruzione di ponti. Per questo motivo l'autore ci propone di incontrare gli israeliani e i palestinesi che provano a dialogare tra loro.