Lodi alla Vergine madre è annoverato tra gli scritti giovanili di Bernardo da Chiaravalle. Stese tra il 1124 e il 1125, le Lodi hanno al centro il mistero di Dio, ma visto e descritto mediante Maria. La Vergine è la "stella" e l'amante il cui fiat innalza a vette divine il mistero dell'amore tra Dio e l'uomo. Vertice dell'umanità, Maria può riassumere la storia umana ed ergersi al di sopra di essa, come faro - o stella del mare, appunto - che guida verso un porto sicuro. Questo volume fa parte di una nuova collana che raccoglie i grandi classici della devozione a Maria, scritti antichi e moderni che testimoniano l'incessante lode e preghiera che la Chiesa ha sempre innalzato a Colei che è Madre di Dio e Madre nostra. "Seguendo Maria non andrai fuori strada, pregando lei non dispererai, pensando a lei non sbaglierai".
Opera giovanile di Bernardo che fa intravedere gia come il grande autore diventera punto di riferimento obbligato per tutto l'Occidente.
I Sermoni diversi, ancora poco noti a molti ma da tanti ricercati, sono una autentica miniera di saggezza e cultura cristiana. Fonte è sempre la Parola di Dio che il grande Bernardo di Chiaravalle riesce a far gustare a quanti, oggi come ieri, ricercano il vero bene e la vera saggezza.
Il culto a Maria è una costante nella storia della Chiesa. Nel periodo patristico e medievale è espresso con atteggiamenti che vanno dalla venerazione alla lode, dall'ammirazione all'imitazione. Un'impronta incisiva a riguardo l'ha lasciata Bernardo di Chiaravalle, che ha approfondito la figura di Maria come mediatrice di grazia, prima di tutto, e anche di aiuto nel cammino spirituale di ciascun cristiano.
Bernardo è, nella Commedia dantesca, colui che presenta Dante alla Vergine e definisce, in questo modo, la fine del suo cammino, la realizzazione di un intero percorso, il cui esito sarà l'inenarrabile visione trinitaria prima dell'uscita a «riveder le stelle». Nel Canto XXXI del Paradiso Bernardo si era presentato come colui che arde «tutto d'amor» per la Madre di Dio e nel XXXIII è sempre lui a innalzare il canto di lode della Vergine «Madre, figlia del suo Figlio». Perché questa scelta, da parte del Sommo Poeta? Perché Bernardo di Chiaravalle? Perché quest'ultimo è, nel sentire dell'epoca in cui Dante scrive, il teologo cantore di Maria per eccellenza.