Che cosa intendiamo quando rivendichiamo le nostre «radici» culturali? Confondendo memoria privata e memoria collettiva, antropologia e nostalgia, storia e politica, ciò che vorremmo è che il nostro mondo rimanesse quello che abbiamo conosciuto. Nelle «radici» pensiamo di trovare l'autenticità e la purezza, ma le culture sono mutevoli e complesse, non sono musei di sopravvivenze imbalsamate. Una pacata ma stringente riflessione contro ogni uso distorto della tradizione e dell'identità.
Nel confondere memoria privata e memoria collettiva, antropologia e nostalgia, storia e politica, ciò che vorremmo è che il nostro mondo rimanesse quello che abbiamo conosciuto. Ci difendiamo dal cambiamento. Per questo si rivendica sempre l'importanza delle nostre radici culturali, mai delle altrui. Nelle "radici" pensiamo di trovare autenticità e purezza, ma le culture sono mutevoli e complesse, non musei di sopravvivenze imbalsamate. Una pacata riflessione per metterci in guardia contro i ricorrenti appelli all'identità e alla tradizione in quanto ossessioni strumentali e fuorviarti.