Dove va la Chiesa? È questa la domanda a cui Enzo Bianchi dà risposta in questo libro. Di certo non una domanda facile o che permetta vie d'uscita semplici o repliche di comodo. Bianchi intraprende un percorso attraverso tematiche e parole chiave che durante le pagine ritornano più volte, si intrecciano e vengono contemplate da diverse prospettive, come in un volo dall'alto che permette di ricostruire una mappa reale e completa del territorio sorvolato. Le parole di Bianchi sono il frutto della meditazione di una vita e affrontano temi come la conversione al Vangelo, le urgenze per la Chiesa di oggi, il primato della Parola e l'ascolto, la fraternità, la lotta alla mondanità, il discernimento, la sinodalità e il futuro della Chiesa, la crisi delle vocazioni e la crisi della fede e - tra le domande fondamentali - quale speranza la Chiesa può offrire agli uomini e alle donne di oggi. Un testo denso, chiaro e profetico allo stesso tempo, scritto nella consapevolezza che - per usare le parole di papa Francesco - essere Chiesa significa "vivere insieme, mescolarci, incontrarci, prenderci in braccio, appoggiarci, partecipare a questa marea un po' caotica che può trasformarsi in una vera esperienza di fraternità, in una carovana solidale, in un santo pellegrinaggio".
Appartengo all'ultima generazione che ha conosciuto l'insegnamento dell'arte della lotta contro le tentazioni, un'arte che ci veniva trasmessa insieme alla fede cristiana. Ho assistito alla progressiva scomparsa di questa pedagogia che ho sperimentato come una grazia, un aiuto durante tutta la mia esistenza. Nella vita monastica che conduco, nella ricerca di una fedeltà rinnovata al Vangelo, ho raffinato questa lotta e ho tentato a mia volta di trasmetterne l'arte ai più giovani. Vorrei solo essere un fratello anziano che ha camminato guardando come maestri ad altri che lo precedevano e che ora si volge verso quanti vengono dopo di lui, per offrire loro, senza ambizione, ciò che lo ha aiutato a vivere e a costruirsi.
La preghiera, proprio perché accompagna il cristiano per tutta la vita, dall'infanzia alla morte, cambia forma, anzi implica dei mutamenti a seconda delle età. Ma ciò che è determinante è che non venga mai meno, che non ci si stanchi di pregare, che si preghi sempre e in ogni situazione. Può darsi che il Signore ci faccia la grazia di diventare vecchi e di arrivare a un'intensità spirituale in cui sembra di non pregare più ma che le nostre persone stesse siano diventate preghiera, come avvenne a san Francesco d'Assisi. In ogni caso, che si sia piccoli o anziani, dotti o semplici, per pregare basta semplicemente dire a Dio: «Abba! Papà caro!». E al Figlio: «Gesù Signore, vieni!». Basta questo per dire che lo Spirito prega in noi e che in noi per grazia c'è l'arte della preghiera.
La Scrittura è la testimonianza dell’incontro che Dio fa con l’umanità; Gesù Cristo è colui che narra come Dio incontra gli uomini. La qualità degli incontri decide della qualità della nostra vita. Il corso propone il commento di alcuni episodi evangelici, al cui cuore vi è la realtà di un incontro di cui è soggetto Gesù stesso: si tratta di incontri con uomini o donne, con persone malate, persone colte nella quotidianità dell’esistenza, con persone in situazioni o momenti esistenziali particolarmente drammatici. Attraverso questi racconti noi possiamo entrare nella dinamica spirituale e antropologica dell’incontro.
Contenuto del cd
1. Introduzione: l’umanità di Gesù
2. Gesù incontra i malati: Mc 1,40-45
3. Gesù incontra chi è cieco: Mc 8,22-26; Mc 10,46-52
4. Gesù incontra un uomo ricco: Mc 10,17-30
5. Ricchezza e povertà. Gesù incontra Zaccheo, un pubblicano: Lc 19,1-10
6. Gesù incontra i due malfattori crocifissi con lui: Lc 23,32-43
7. L’incontro con Gesù Risorto: Lc 24,13-35
8. La misericordia di Dio narrata da Gesù: Gv 8,1-11
La coscienza è il frutto di una vita intera, testimone della grandezza della nostra libertà, ma anche dei tranelli in cui lo spirito umano può cadere. Un volume della serie Setteminuti per lo spirito, agili libretti pensati per coniugare il nostro bisogno di spiritualità con i tempi della vita moderna.
Le riflessioni che proponiamo in queste pagine vogliono aiutarci a pregare, approfondire e meditare gli incontri di Gesù riportati dal Vangelo domenicale. Sono tanti i personaggi evangelici che possono testimoniarlo: incontrare Gesù è incontrare Dio; è incamminarsi su una via sicura che conduce a lui. Gesù è la via verso il Padre: ce lo ricorda un brano del Vangelo di Giovanni che ci sembra utile riportare di seguito.
Come seguire il Signore Gesù, come camminare «sulle sue tracce» (1Pt 2,21)? A questa domanda cerca di dare risposta Enzo Bianchi attraverso le sue profonde riflessioni qui raccolte. Esse vogliono accompagnare la meditazione dei vangeli domenicali, seguendo idealmente i passi del Signore.
Queste pagine vogliono accompagnare il lettore lungo il Tempo ordinario, in ascolto degli insegnamenti di Gesù che ci vengono proposti dai Vangeli. Dio parla: questa è l'affermazione fondamentale che attraversa tutte le Sante Scritture, è la «cosa grande» (Dt 4,32) senza la quale non potremmo avere nessuna relazione personale con lui. Con assoluta decisione, con libera e gratuita iniziativa, Dio ha alzato il velo su di sé, ha scelto di uscire da sé e di autocomunicarsi, si è rivelato agli uomini per entrare in relazione con essi e offrire loro i suoi doni meravigliosi. E la storia del manifestarsi di Dio all'umanità trova il suo vertice in Gesù Cristo, Parola definitiva di Dio, Parola che comunica pienamente la volontà d'amore di Dio nei confronti di noi uomini.
Le riflessioni qui raccolte vogliono accompagnarci nella lettura dei molteplici segni operati da Gesù e narrati dai Vangeli che ascoltiamo la domenica. Sono segni di guarigione e di salvezza, annunci eloquenti della vittoria del Signore sul male e sulla morte. Il Vangelo di Marco ce ne parla sin dall'inizio, riproducendo il vissuto del Maestro di Nazaret con straordinaria immediatezza.
La Chiesa oggi che cosa annuncia? Una moltitudine di dottrine che si tenta di imporre a forza di insistere o il Vangelo? Che cosa vuol dire concretamente che l’annuncio del Vangelo deve implicare un nuovo protagonismo dei battezzati? Quali sono i momenti privilegiati dell’annuncio del Vangelo? Omelia e catechesi sono realmente al servizio dell’annuncio del Vangelo? Tutta l’evangelizzazione è fondata sulla Parola di Dio ascoltata, meditata, vissuta, celebrata, testimoniata? A tutte queste domande vuole rispondere il volume di Enzo Bianchi, fondatore della Comunità di Bose, che ha letteralmente consacrato la vita al servizio dell’annuncio del Vangelo. Soffermandosi in modo particolare sul terzo capitolo dell’Evangelii gaudium, il testo mette in evidenza come tutto il popolo di Dio deve essere protagonista dell’annuncio del Vangelo, che la Chiesa non
ha altro compito se non quello di essere testimone credibile del Vangelo. Per fare ciò occorre, come nota papa Francesco, «avere la certezza che Dio ci ama, che Gesù Cristo ci ha salvati, che il suo amore ha sempre l’ultima parola» (EG 151).
Enzo Bianchi riflette sull’incontro di Gesù con la donna samaritana, raccontato nel vangelo di Giovanni (4,5-42), in cui Egli si presenta come “quell’acqua” capace di dissetare la sete di eterno presente in noi e soprattutto le cambia la vita, facendola diventare testimone della sua missione tra i Samaritani.
Il primo volume del percorso di preparazione alla Pasqua guidato dal fondatore della Comunità di Bose, uno degli autori di spiritualità più letti al mondo.