“Questo Salterio ha uno scopo preciso: la preghiera del cristiano, la preghiera cristiana ... E’ stato concepito per essere pregato con il Nuovo Testamento e nella grande tradizione della chiesa. Soprattutto nella preghiera liturgica e nella lectio divina personale questo Salterio permette di rinvenire in modo diretto l’unità dei due Testamenti e aiuta la crescita della Parola di Dio nel cuore del credente”.
(dall’Introduzione di Enzo Bianchi)
Un lavoro di traduzione, scelta e interpretazione e una sperimentazione nel canto liturgico durati anni hanno condotto a una nuova traduzione dei Salmi e di ottanta Cantici biblici (40 dell’AT e 40 del NT) in uso presso il Monastero di Bose.
Il ricco antifonario prevede una scelta di versetti biblici da usare come antifone e come approfondimento del significato cristologico del testo: si tratta dei passi più signifi cativi delle varie versioni antiche del Salterio – quella greca dei LXX, la Syriaca, il Targum, la Vulgata – e delle citazioni, allusioni e riferimenti contenuti nel Nuovo Testamento.
Un apparato unico sia per il canto corale che per la lectio divina del Salterio.
Il libro è un'antologia che raccoglie autori spesso laici e distanti dal mondo propriamente religioso. Questo non deve stupire perché la poesia sa narrare la bellezza che è, a sua volta, una forza spirituale capace di trasformare il cuore degli uomini. Il linguaggio poetico ha delle risorse "ulteriori" rispetto alle costruzioni logico-discorsive. Il Novecento ha riscoperto che la poesia può andare più in profondità rispetto a ogni altro linguaggio.
Il volume presenta per ogni domenica e festa dei cicli liturgici (A, B, C) una serie di intenzioni per la "preghiera dei fedeli" della celebrazione eucaristica. Le preghiere sono elaborate con riferimento unitario al tema della domenica o della festa, di solito rappresentato dal tema centrale del brano evangelico, e ruotano intorno a quattro gruppi di intenzioni: per le necessità della Chiesa, per la salvezza di tutto il mondo e per quanti hanno responsabilità nella vita pubblica, per quanti si trovano in situazione di sofferenza e di prova, per la comunità locale.