Con il termine Epifania nei primi secoli di storia ecclesiale si indicava un aspetto mirabile del cristianesimo: il Dio trascendente e misterioso, colui che è l'invisibile per eccellenza, esce dalla sua invisibilità e si disvela ai credenti. Il prodigio avviene mediante alcuni episodi significativi della vicenda terrena dell'Unigenito del Padre. La prospettiva epifanica ci fa intravedere il disegno di salvezza pensato per noi dall'eternità e ci aiuta a capire un poco le intenzioni segrete, le preferenze e il "carattere" del nostro Dio. Queste pagine tentano di ridarci questa antica e vitale ricchezza della nostra fede.
"Vi dò una notizia un po' riservata. Vi rivelo un segreto; ma, mi raccomando, resti tra noi. La notizia è questa: grande è la fortuna di noi credenti. Grande è la fortuna di chi è "cristiano"; cioè appartiene, sa di appartenere, vuole appartenere a Cristo. Però non andate a dirlo agli altri: non capirebbero. E potrebbero anche aversela a male: potrebbero magari scambiare per presunzione il nostro buon umore per la felice consapevolezza di quello che siamo; potrebbero addirittura giudicare arroganza la nostra riconoscenza verso Dio Padre che ci ha colmati di regali. C'è perfino il rischio di essere giudicati intolleranti: intolleranti solo perché non ci riesce di omologarci disciplinatamente e possibilmente con cuore contrito alla cultura imperante; intolleranti solo perché non ci riesce di smarrirci, come sarebbe "politicamente corretto", nella generale confusione delle idee e dei comportamenti. Un'altra grande fortuna di coloro che sono "di Cristo" è quella di essere liberi. Ecco quanto Cristo ci ha promesso: "Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi" (Gv 8, 31-32). Il principio di questa prerogativa inalienabile del cristiano è la presenza in noi dello Spirito Santo: "Dove c'è lo Spirito del Signore, c'è la libertà" (2 Cor 3, 17); quello Spirito che, secondo la parola di Gesù, ci guida alla verità tutta intera (cf. Gv 16, 13), perché ci chiarifica "le cose come stanno".
L'italiano Cardinale Giacomo Biffi torna a far sentire la sua voce sui temi più dibattuti nel mondo ecclesiastico e laico in questa nostra Italia devastata dal punto di vista culturale, politico, morale e sociale. Un phanflet pungente nel quale Biffi affronta i temi più scottanti senza risparmiare nessuno con la sua usuale chiarezza e ironia.
Una coraggiosa, atipica, sferzante ricostruzione storica dell'Unità d'Italia, da parte del più irriverente Italiano Cardinale: Giacomo Biffi.
Un importante testimone del nostro tempo si racconta, con ironia e franchezza: Giacomo Biffi sceglie '' al guazzabuglio dei giorni trascorsi'' i fatti, le parole, le persone ''meritevoli di essere salvati dalla dimenticanza''. Emerge cosi' dal passato il vivido ricordo della casa natale, della scuola, della sua formazione umana e cristiana; quindi la preparazione all'ordinazione presbiteriale, i trent'anni al servizio della Chiesa di Milano, per giungere infine al periodo trascorso alla guida della Chiesa di Bologna. Una gioiosa scorribanda nel passato, un esempio per chi, tra le nuove generazioni, vorra' intraprendere la ricerca della Verita'.
La figura di Clelia Barbieri nel contesto storico del Risorgimento e dell'Unificazione dell'Italia. Con la raccolta di alcune omelie che il card. Biffi ha tenuto in occasione della festa della santa, che ricorre il 13 luglio.
Questo libro presenta agli uomini di oggi la figura umana e divina del Cristo. Risponde a tutti coloro che vogliono sapere qualcosa di certo a proposito di Gesù di Nazaret e, attraverso la stessa attenzione ai testi evangelici, ci dona una sempre più chiara e viva immagine di quello che è stato, nella sua umanità, il Figlio di Dio. La prima parte del volume intende avvicinarci a Gesù analizzandone, col metodo dell'identikit, l'aspetto esteriore, la psicologia, l'originalità. La seconda parte si avventura nella profondità del suo mistero, presentando un approfondimento teologico di Gesù Figlio del Dio vivente, Salvatore e Capo.
Veni creator Spiritus. Con queste parole dell’«inno sublime» Benedetto Croce esortò l’Assemblea Costituente dell’Italia del 1947 a implorare l’azione dello Spirito Santo sul proprio lavoro. Era una proposta inattesa, perché proveniva da un laico. Ma era anche una proposta illuminata e felice, poiché il tema dello spirito ha esercitato un grande fascino su diversi pensatori europei.
Nel fatto cristiano, però, lo Spirito non è solo un’idea. È una Persona divina. È l’attore della divinizzazione dell’uomo. È principio motore di una storia nuova e più vera dell’universo, toccato dalla misericordia del suo Creatore. Per salvarsi dalla brevità della vita, dalla colpa, dalla morte, la «filosofia dello spirito» non serve. Occorre piuttosto lasciarsi inondare dallo Spirito di verità, che è lo Spirito di Cristo: perché solo quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, sono figli di Dio (Rm 8,14).
Per volontà di Dio lo Spirito continua, ancora oggi, a essere inviato tra i suoi discepoli. Nel suo disegno, la Pentecoste è perenne e continua nella storia. Solo così lo Spirito compie la sola vera rivoluzione, sempre urgente e sempre in atto, capace di rigenerare ogni giorno la vicenda umana: la rivoluzione cristiana, il cammino di santità di ogni donna e di ogni uomo.
Il noccio di tutta la fede cristiana è l'avvenimento della risurrezione di Gesù Cristo. L'importanza, l'originalità, l'unicità di Gesù di Nazaret sta nel fatto che egli è attualmente esistente, corporalmente vivo, instancabilmente attivo fra di noi.
Il Card. Biffi con linguaggio semplice e affascinante parla di Gesù Cristo e della fortuna di appartenere a Lui. È un discorso destinato ai giovani e dedicato a Giovanni Paolo II in occasione del 30° anniversario della sua elezione al soglio pontificio. La fede in Cristo è un dono che il Padre ci offre copiosamente e allo stesso tempo è una conquista della nostra intelligenza e una responsabilità di fronte al mondo.
L'ironia e la chiave di lettura di queste brevi meditazioni. Qualcuno, preoccupato, si chiede gia: e mai possibile che un cardinale abbia pubblicato un libro cosi dissacrante, cosi eversivo di tutti i principi fondamentali del cristianesimo? Ma la chiave di lettura di queste pagine e l'ironia, artificio retorico che si affida - forse un po troppo - all'intelligenza del lettore. In questi anni in cui i Vangeli apocrifi sono tanto alla moda anche quello scoperto anni fa dal Commendator Migliavacca puo essere utile per farci riflettere sulla nostra fedelta a Cristo Signore.
72 brevi meditazioni bibliche su Maria, Madre di Dio e Madre dell'umanità nuova, scritte in uno stile sobrio ed elegante, con spunti appassionati per la riflessione personale.