Un detto antico recita: «Lo Spirito dorme nella pietra, sogna nel fiore, si desta nell’animale e sa di essere desto nell’essere umano»
La pneumatologia, la branca della teologia che studia lo Spirito Santo, è la «cenerentola» delle scienze teologiche. L’indagine speculativa su cosa significhi e in che modo sia raccontabile l’azione dello Spirito di Dio è rimasta spesso ai margini della teologia.
In queste pagine Leonardo Boff, con la maestria intellettuale che gli è riconosciuta, affronta in maniera sistematica la natura, le manifestazioni e le declinazioni dello Spirito nelle vicende del mondo.
Boff traccia una nuova teologia dello Spirito per la tradizione cristiana occidentale nella quale, a suo giudizio, per troppo tempo «non è stata sufficientemente riconosciuta la missione dello Spirito: creare di nuovo; essere, nella storia, la fantasia di Dio per rendere continuamente buona-notizia il messaggio di Gesù».
Boff fa dialogare le ultime acquisizioni della scienza sulle origini e l’evoluzione della vita con una teologia della storia che rintraccia l’azione dello Spirito negli eventi recenti, ad esempio il Concilio Vaticano II, il crollo dell’impero sovietico, il sorgere della sensibilità ecologica, la nascita della teologia della liberazione…
Appoggiandosi su maestri e maestre di ieri e di oggi quali Ildegarda di Bingen, Gioacchino da Fiore, Paul Tillich e José Comblin, Boff indaga le multiformi espressioni dello Spirito Santo, attivo nelle pieghe dei giorni umani, in particolare a fianco degli ultimi. Perché «la Pentecoste è stata solo l’inizio».
Riscaldamento globale, inquinamento planetario, sfruttamento economico... Oggi più che mai il nostro pianeta è sull'orlo della sparizione per un modello di economia e sviluppo ormai insostenibile per gli equilibri ambientali. L'autore elabora in breve una "eco-teologia della liberazione" basata su un nuovo rapporto tra umanità e natura in cui il rispetto, e non più il dominio, sia l'elemento centrale.
L'autore conduce un raffronto tra il Santo d'Assisi e papa Bergoglio, cogliendo il principale punto di contatto tra i due nella missione di "restaurare la Chiesa". Da teologo ma usando un linguaggio accessibile, Boff risale nella storia per far risaltare la novità di "Francesco di Roma", che per lui si esprime con il termine "rottura". Guardando poi al presente e all'avvenire, enuclea le linee principali della sua azione pastorale incentrata sui poveri e i sofferenti - e auspica un nuovo Concilio ecumenico.
Gli elementi essenziali del credere cristiano - che per l'autore è un "mistero di semplicità" - proposti alla luce delle grandi sfide del nostro tempo, in particolare la visione evoluzionistica dell'universo. "Leonardo Boff ha scritto un libro denso con la levità di una prosa luminescente, minimalista e breve. Boff dà ancora una volta prova inconfutabile della portata del suo fare teologia, nel solco di una cultura di pace e di emancipazione". (O Globo di São Paulo)
Le CEB dell'Amazzonia ritratte al vivo da due dei più rappresentativi teologi dell'America Latina, che si lasciano "convertire" dal popolo povero e oppresso, ma credente e capace di lottare e resistere perché Dio è con lui.