I libri offrono l'inesauribile piacere della conoscenza e, se collocati sapientemente, permettono di creare innumerevoli soluzioni d'arredo, in grado di conferire calore e personalità alle nostre abitazioni. In questo volume, illustrato con 150 immagini di interni realizzate in tutto il mondo, Leslie Geddes-Brown, bibliofila dichiarata, suggerisce una serie di soluzioni pratiche e inconsuete per utilizzare e sistemare al meglio i libri in ogni ambiente, sfruttando anche gli angoli dimenticati della casa. Se l'amore per la lettura e il collezionismo di libri possono creare il rischio di un sovraffollamento disordinato, questo libro esplora i vari aspetti relativi alla conservazione dei volumi e alla loro esposizione. Il capitolo "Vivere con i libri" mostra come i volumi possano migliorare l'atmosfera di una casa, rendendola più intima e accogliente. "Lavorare con i libri" suggerisce alcuni metodi per organizzare le opere di consultazione, dalle biblioteche modello in perfetto ordine ai cumuli di volumi che ogni autore raccoglie intorno a sé, perfino sul pavimento. "Progettare per i libri" presenta gli esempi di librerie più creativi e offre spunti sull'illuminazione, fornendo idee su come combinare i libri con i complementi d'arredo per realizzare interni di grande effetto. Infine "Oltre la libreria" suggerisce i sistemi più ingegnosi per sfruttare al massimo il fascino dei volumi come oggetti decorativi.
Quando questo libro venne pubblicato nel 1972 scatenò immediatamente un vero e proprio putiferio: che cosa mai si può imparare da Las Vegas, la valvola di sfogo organica al puritanesimo americano nonché il territorio legalizzato gestito per anni dalle peggiori mafie del paese? Forse a giocare d'azzardo, frequentare prostitute e gigolò, a bere, mangiare e fumare smodatamente magari ascoltando canzonette come Viva Las Vegas di Elvis Presley? Venturi, Scott Brown e Izenour decisero semplicemente di studiare da vicino una città che era cresciuta a una velocità mai vista prima nel bel mezzo del deserto del Mojave come una "città-miraggio". I cartelloni pubblicitari illuminati dal neon e la sua bassissima densità urbana lasciavano immaginare che Las Vegas fosse il primo esemplare di città virtuale - specie di notte - tanto che Tom Wolfe, in uno dei suoi primi reportage, scrisse che "le insegne sono diventate l'architettura di Las Vegas" anticipando di fatto la teoria progettuale del "decorated shed" qui avanzata dalla coppia di Filadelfia. In realtà in pochi decenni la capitale del vizio, nota anche come Sin City, si trasformerà in una città molto più tradizionale circondata da campi da golf, ma questo studio resta paradigmatico perché gli autori hanno avuto il coraggio di guardare negli occhi il drago del capitalismo trionfante a scala urbana, gettando luce su alcune delle forze che sono alla base delle trasformazioni più dirompenti anche delle vecchie città europee
Da anni futurologi, visionari delle nuove tecnologie, guru della Nuova Economia predicono che l'information technology cancellerà il bisogno di moltissime cose, dai viaggi ai supermercati, fino alla vita sociale stessa. Con questo libro gli autori ci aiutano a vedere le forze reali che provocano la trasformazione della società. Essi asseriscono che il gap di percezione fra gli infoentusiasti e i tecnofobi è dovuto alla "visione a tunnel" generata dalle tecnologie dell'informazione: siamo talmente focalizzati sul "dove" dovremmo essere - un luogo in cui la tecnologia esalta gli individui e toglie di mezzo le organizzazioni sociali - che spesso non ci rendiamo conto della nostra vera meta e di ciò che ci serve per arrivarci.
Il volume, opera di sedici tra i migliori studiosi di teatro di lingua inglese, intende offrire a un pubblico non specialista, un'esposizione in linea con le più aggiornate tendenze della storiografia teatrale d'oggi.
L'autrice in questo volume ripercorre la formazione della personalità intellettuale di Gandhi e soprattutto ne espone e valuta il ruolo politico giocato nella lotta per l'indipendenza dell'India. L'accento del volume è più sul politico che sul "santo". Così facendo l'autrice giunge a ridisegnare la personalità e il peso politico del Mahatma, mostrando ad esempio come la "satyagraha", cioè la resistenza non violenta da lui predicata, non diede in realtà risultati rilevanti, che come politico Gandhi fu spesso un isolato, consapevole di essere utilizzato dai politici indiani, e che nonostante il suo immenso carisma e le sue indubbie capacità politiche, non fu lui la forza determinante che portò la lotta per l'indipendenza alla vittoria.
L'autore di questo volume (scomparso nel 1998) aveva la rara capacità di semplificare complessi argomenti di studio in un modo che non banalizzava la materia, ma permetteva che fosse compresa anche da chi avesse scarse conoscenze nel campo degli studi biblici. Lo faceva con uno stile che era fonte di ispirazione e strumento educativo nello stesso tempo. Lo si vede anche in quest'opera, nata come sussidio per la preparazione delle omelie sui Vangeli delle domeniche dei tre cicli liturgici. Due saggi introduttivi analizzano il metodo ermeneutico di Raymond Brown e i motivi del successo dei suoi saggi.