La collezione di ex voto "per grazia ricevuta", donati ai Santi Medici Cosma e Damiano di Bitonto e custoditi presso la Basilica Santuario omonima, si compone di circa 200 tavole dipinte e di quasi 2.000 oggettuali. È la più cospicua in Terra di Bari e fra le più consistenti in Puglia. Catalogata e studiata nelle sue peculiarità religiose, devozionali, artistiche, antropologiche e sociali, è oggetto di una mostra accompagnata da relativo catalogo.
Afferma il card. Angelo Amato, prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, in postfazione: "Il linguaggio e lo stile francescano di don Tonino Bello lo stiamo rivivendo e contemplando in una sorprendente sequela di immagini: nel volto, nei gesti, nelle parole di Papa Francesco. La santità francescana di don Tonino è intrisa di risurrezione, di vita, quindi di ottimismo cristiano. Ci fa contemplare il creato con occhi nuovi. Ci aiuta a guardare con occhi pasquali, pieni di bontà e di carità, al mondo, alla storia personale e sociale, alla Chiesa". È il filo conduttore che lega all'unico dorso gli scritti nel volume, articolato in cinque saggi e altrettante testimonianze di frati minori cappuccini. Invitati dal loro ministro provinciale di Puglia, Pier Giorgio Taneburgo, a riflettere sulla "magnifica freschezza profetica" del vescovo alessanese terziario francescano, argomentano su come abbia saputo indicare cieli nuovi e terra nuova attraverso l'annuncio cristiano e la propria vita. Fede, testimonianza, eucaristia, Chiesa, pace e missione le dimensioni maggiormente approfondite.
Il Comitato Vite Esemplari porta a buon fine l'iniziativa di onorare con una scultura in bronzo, opera dell'artista Pietro De Scisciolo, i Martiri alle Fosse Ardeatine nativi di Puglia, fra cui i terlizzesi don Pietro Pappagallo e il prof. Gioacchino Gesmundo. La monografia ripropone il loro profilo essenziale; documenta le fasi della realizzazione artistica; illustra i significati dell'opera, legata ai valori di libertà, giustizia sociale, pace, dignità umana, bene comune; evoca l'esemplarità delle figure come fattore rigenerante della comunità civile e religiosa. Un sacerdote e un filosofo, fianco a fianco, alla ricerca della verità sull'uomo in un contesto storico travagliato e drammatico.
Il volume mette in luce l'esperienza umana e sacerdotale di don Guglielmo Rigamonti, ultimo di nove figli, nato nel cuore della Brianza nel 1947. Ordinato sacerdote nel 1973, Rigamonti è attivo nelle parrocchie di paesi dell'hinterland milanese (Rho, Pioltello, Cernusco sul Naviglio) e a Monza, impegnato nella formazione dei giovani, nella preparazione al matrimonio di giovani fidanzati, nell'organizzazione di corsi di educazione sessuale nelle scuole, nelle attività della Caritas e dell'Azione Cattolica. Di ritorno da un pellegrinaggio a Fatima, riceve l'infausto esito di analisi cliniche che gli diagnosticano una grave forma tumorale. Fronteggia il male per circa due anni, congiungedosi al Signore nel 1996.