"Tu, chi sei?", è la domanda che gli interlocutori pongono a Gesù. "Io sono", è la risposta che Gesù declina nel corso di tutta la sua vita. Nel Vangelo secondo Giovanni "Gesù non è un mediatore della vicinanza di Dio, ma la presenza stessa di Dio, il suo volto; non è un paradigma alto dell'umano, ma l'uomo in verità". Dal "Tu, chi sei?" prende così forma e si svela la domanda da sempre presente nelle nostre profondità: io chi sono? Noi chi siamo? L'autore ripercorre il quarto vangelo per accompagnarci di fronte a quell'"Io sono" che può illuminare l'essere umano, mendicante di luce.
L'uomo è un viandante sempre alla ricerca di frammenti di senso, in particolare oggi che è collocato in una società pluralista e in un tempo di crisi. "Uomo, dove sei in rapporto a Dio, in rapporto all'uomo, in rapporto al creato, in rapporto alla morte e in rapporto a te stesso?": nel rispondere a tali domande, l'autore ci conduce in un viaggio verso la scoperta della verità che abita ognuno di noi, nella ricerca di una strada per giungere alla nostra piena umanizzazione.
L’enciclica Ut unum sint e la lettera apostolica Orientale Lumen costituiscono il testamento ecumenico di Giovanni Paolo II, la conferma e il nuovo slancio per un cammino che attende con evangelica impazienza di divenire piena ed esplicita comunione. L’autore, docente di ecumenismo alla pontificia Facoltà teologica “Marianum”, fa emergere dai due testi l’intenzione che soggiace a entrambi: rivolgere un pressante invito a varcare la soglia del confessionalismo e a inoltrarsi nel mare aperto della conoscenza e della frequentazione reciproche, liberi dalla paura della diversità e grati al Signore che ha saputo destare in tanti cuori lo zelo per l’ adempimento della sua volontà: che tutti siano una cosa sola perché il mondo creda.