Il libro è una critica, nel senso kantiano del termine, della ragione manageriale e della consulenza che sta diventando la "ragione" dell'intera vita sociale, dalla scuola alle chiese. Una critica necessaria per conoscere come sta cambiando il mondo e poi cercare di accompagnare il cambiamento. L'autore, facendo costante riferimento all'umanesimo biblico, legge in profondità l'attualità, smaschera alcuni inganni nei quali siamo immersi e mette in discussioni molti "dogmi" che quasi tutti accettiamo acriticamente (ad esempio quello della meritocrazia). Emerge così come l'economia ha un bisogno vitale di virtù diverse da quelle economiche, perché le stesse virtù aziendali richiedono altri valori che le imprese non sono capaci di generare da sole. Tutte le imprese e tutte le organizzazioni vivono se attingono a falde più profonde di quelle del businessò.
Una sorta di diario dell'anima di un economista in una età di passaggio. Pagine pubbliche e intime, dove parlo del mondo e parlo di me, brani di un viaggio interiore e ancora in corso. Sono molti i modi per guardare all'economia e in generale alla società, sono molti i punti di osservazione. Il centro dell'anima è un punto di vedetta. Non si vede tutta la realtà, ma quella che si riesce a vedere è illuminata da una luce diversa e speciale, che mi auguro possiate vedere anche voi lettori.