«L'impresa di cercare di scrivere romanzi "apocrifi", cioè che immagino siano scritti da un autore che non sono io e che non esiste, l'ho portata fino in fondo nel mio libro Se una notte d'inverno un viaggiatore. È un romanzo sul piacere di leggere romanzi; protagonista è il Lettore, che per dieci volte comincia a leggere un libro che per vicissitudini estranee alla sua volontà non riesce a finire. Ho dovuto dunque scrivere l'inizio di dieci romanzi d'autori immaginari, tutti in qualche modo diversi da me e diversi tra loro ... Più che d'identificarmi con l'autore di ognuno dei dieci romanzi, ho cercato d'identificarmi col lettore: rappresentare il piacere della lettura d'un dato genere, più che il testo vero e proprio. Ma soprattutto ho cercato di dare evidenza al fatto che ogni libro nasce in presenza d'altri libri, in rapporto e confronto ad altri libri.»
«Stavolta Calvino si è spinto più a ritroso nei secoli e il suo romanzo si svolge tra i paladini di Carlomagno, in quel Medioevo fuori d'ogni verosimiglianza storica e geografica che è proprio dei poemi cavallereschi. Ma il sapore delle invenzioni calviniane è più che mai moderno. Quando sarebbe stato possibile dar vita ad Agilulfo, il cavaliere inesistente, se non oggi, nel cuore della più astratta civiltà di massa, in cui la persona umana tanto spesso appare cancellata dietro lo schermo delle funzioni, delle attribuzioni e dei comportamenti prestabiliti? ... Ma quel che più conta è che Il cavaliere inesistente si legge prescindendo da tutti i possibili significati, divertendosi alle avventure di Agilulfo e di Gurdulù, della fiera amazzone Bradamante e del giovane Rambaldo, del cupo Torrismondo, della maliziosa Priscilla e della placida Sofronia. In mezzo al succedersi di trovate buffonesche, di battaglie e duelli e naufragi, non si tarda a scoprire l'accento solito di Calvino, la sua morale attiva e il suo ironico e malinconico riserbo, la sua aspirazione a una pienezza di vita, a un'umanità totale.»
«Un ragazzo sale su di un albero, si arrampica tra i rami, passa da una pianta all'altra, decide che non scenderà più. L'Autore di questo libro non ha fatto che sviluppare questa semplice immagine e portarla alle estreme conseguenze: il protagonista trascorre l'intera vita sugli alberi, una vita tutt'altro che monotona, anzi: piena d'avventure, e tutt'altro che da eremita, però sempre mantenendo tra sé e i suoi simili questa minima ma invalicabile distanza. Ne è nato un libro, Il barone rampante, piuttosto insolito nella letteratura contemporanea, scritto nel 1956-57 da un autore che aveva allora trentatré anni; un libro che sfugge a ogni definizione precisa, così come il protagonista salta da un ramo di leccio a quello d'un carrubo e resta più inafferrabile d'un animale selvatico. Il vero modo d'accostarci a questo libro è quindi quello di considerarlo una specie di Alice nel paese delle meraviglie o di Peter Pan o di Barone di Münchhausen, cioè di riconoscerne la filiazione da quei classici dell'umorismo poetico e fantastico».
"Personaggio buffo e melanconico, Marcovaldo è il protagonista d'una serie di favole moderne" scrisse Italo Calvino, segnando, come in un suo bloc-notes, avvenimenti impercettibili nella vita di una grande città industriale, quali possono essere il passaggio di una nuvola carica di pioggia o l'arrivo mattutino di uno sbuffo di vento. Un'edizione illustrata da Sto che vuole essere un omaggio a due grandi del nostro Novecento. Età di lettura: da 9 anni.
Il primo appuntamento con Chichita, a Parigi nell'aprile 1962, è uno dei momenti che Calvino identificava come cruciali nella propria parabola esistenziale, insieme alla partecipazione alla Resistenza e all'ingresso nella casa editrice Einaudi. Argentina di nascita, di professione traduttrice presso l'Unesco e l'International Atomic Energy Agency, colta, estrosa e brillante, Esther Judith Singer, detta Chichita, diventerà nel 1964 la moglie di Calvino. Il carteggio ha inizio subito, quando i due sono ancora praticamente estranei l'uno all'altra. Le lettere sono quindi per Calvino il modo di presentarsi, elaborando nei mesi un autoritratto intimo per la sua interlocutrice ideale. Ritrovate dalla figlia Giovanna, quelle missive del 1962-1963 sono qui pubblicate per la prima volta assieme a un testo inedito coevo, Sulla natura degli angeli, e a una delle risposte di Chichita. Se ne ricava l'affresco di una quotidianità ricca e sfaccettata: oltre alle immancabili incomprensioni della comunicazione a distanza, l'attesa degli incontri con la donna amata, le complicazioni logistiche degli spostamenti (Sanremo-Torino-Roma-Parigi), le luci e le ombre del lavoro editoriale, l'irresistibile richiamo della vocazione letteraria.
«I temi che tocco con La giornata d'uno scrutatore, quello della infelicità di natura, del dolore, la responsabilità della procreazione, non avevo mai osato sfiorarli prima d'ora. Non dico ora d'aver fatto più che sfiorarli; ma già l'ammettere la loro esistenza, il sapere che si deve tenerne conto, cambia molte cose... È un racconto non molto lungo, e in cui non succedono molte cose; è tenuto su più che altro dalle riflessioni del protagonista: un cittadino cui durante le elezioni (siamo nel 1953) è toccato il compito di fare lo "scrutatore" in una sezione elettorale che si trova all'interno del "Cottolengo" di Torino... No, per poco che cominci a spiegare e a commentare quello che ho scritto, dico delle banalità... Insomma, tutto quel che mi sentivo di dire è nel racconto, ogni parola in più già comincia a tradirlo. Dirò soltanto che lo scrutatore arriva alla fine della sua giornata in qualche modo diverso da com'era al mattino; e anch'io, per riuscire a scrivere questo racconto, ho dovuto in qualche modo cambiare.»
«Chi è il signor Palomar che questo libro insegue lungo gli itinerari delle sue giornate? Il nome richiama alla mente un potente telescopio, ma l'attenzione di questo personaggio pare si posi solo sulle cose che gli capitano sotto gli occhi nella vita quotidiana, scrutate nei minimi dettagli con un ossessivo scrupolo di precisione. ... Uomo taciturno, forse perché ha vissuto troppo a lungo in un'atmosfera inquinata dal cattivo uso della parola, Palomar intercetta segnali fuori d'ogni codice, intreccia dialoghi muti, tenta di costruirsi una morale che gli consenta di restare zitto il più a lungo possibile. Ma potrà mai sfuggire all'universo del linguaggio che pervade tutto il dentro e tutto il fuori di se stesso? Forse è per rintracciare il filo del discorso che scorre là dove le parole tacciono, che egli tende l'orecchio al silenzio degli spazi infiniti o al fischio degli uccelli, e cerca di decifrare l'alfabeto delle onde marine o delle erbe d'un prato.»
Le tesi di anabattisti, nicodemiti e libertini e le risposte di Calvino
Una difesa dell'integrità della Parola di Dio e dell'ortodossia cristiana
Il linguaggio vigoroso, ironico e polemico di Calvino
I testi di Calvino qui proposti rappresentano una tappa significativa nel suo impegno in difesa dell'ortodossia cristiana e dell'integrità della Parola di Dio.
Con un linguaggio vigoroso e ironico, talora assai colorito, Calvino discute e smonta le tesi degli oppositori, contrapponendovi la semplicità potente della Sacra Scrittura.
Il volume contiene i documenti di una controversia teologica di enorme rilievo tra la chiesa di Roma e quella Riformata, riportando le definizioni ufficiali della dottrina cattolica e l'approfondita, nonché a tratti veemente, risposta di Calvino sulla base della Bibbia e degli scritti dei Padri della chiesa. I lettori vengono così introdotti ai nodi fondamentali della sua teologia: il primato della grazia divina e la giustificazione per fede. Completa il volume l'articolata critica del teologo di Ginevra al metodo del compromesso dottrinale tra le confessioni cattolica e protestante in Germania, noto come "Interim" di Augusta, promosso dall'imperatore Carlo V nel 1548.
Città reali scomposte e trasformate in chiave onirica, e città simboliche e surreali che diventano archetipi moderni in un testo narrativo che raggiunge i vertici della poeticità.
Il volume è uno strumento di sicura utilità per la preparazione alla prova scritta del concorso straordinario per docenti di scuola secondaria di primo e secondo grado.
È aggiornato alla normativa scolastica di recente approvazione:
› Legge n. 159/2019 di conversione del D.L. n. 126/2019 (Misure di straordinaria necessità ed urgenza in materia di reclutamento del personale scolastico e degli enti di ricerca e di abilitazione dei docenti);
› decreti legislativi in attuazione della legge n. 107/2015;
› riforma degli istituti professionali del d.lgs. n. 61/2017;
› riforma sull’esame di Stato e sulla valutazione del d.lgs. n. 62/2017;
› decreti ministeriali n. 741 e n. 742 del 2017;
› integrazioni e modifiche all’alternanza scuola-lavoro, alla riforma del sostegno e al reclutamento docenti apportate dalla Legge di Bilancio 2019;
› raccomandazione del Consiglio UE del 22 maggio 2018 sulle competenze chiave per l’apprendimento permanente.
Il testo si divide in 2 parti.
La prima sezione è di carattere teorico e affronta in forma sintetica, semplice e scorrevole tutte le principali tematiche richieste nelle Avvertenze generali di cui all’allegato A del decreto ministeriale n. 95/2016:
› legislazione scolastica e riforme ordinamentali (sistema scolastico italiano, autonomia scolastica e organizzazione del sistema, stato giuridico del docente, governance delle istituzioni scolastiche);
› teorie e metodologie della didattica (ambienti di apprendimento e metodologie, organizzazione e gestione di una lezione efficace, uso delle tecnologie dell’informazione, LIM e sussidi multimediali, CLIL);
› sistema di valutazione scolastico (INVALSI, valutazione degli apprendimenti);
› scuola dell’inclusione (didattica speciale, disabilità certificata, DSA, BES);
› dimensione europea della scuola.
La seconda parte presenta numerose batterie di quiz con risposta commentata sulle tematiche principali delle Avvertenze generali, secondo la suddivisione della sezione teorica.
Contiene inoltre una sezione dedicata ai quiz di lingua inglese e francese.
Disponibile nella sezione online collegata al volume (su www.maggiolieditore.it, raggiungibile tramite il codice riportato in fondo al volume), un simulatore di quiz di lingua straniera (inglese, francese, tedesco e spagnolo) ed eventuali aggiornamenti normativi.
VIVERE LA DIFFERENZA
Se L' evangelo è buona notizia, com'è possibile che riflettere sulla santità provochi in molti di noi un senTimento di inadeguatezza e fallimento? Nella cultura di oggi la santità è associata a stereotipi negativi o ritenuta semplicemente irraggiungibile. Come possiamo essere santi se siamo tutti peccatori? L'autore sostiene che la santità è possibile e ne propone la via: conformarsi all'immagine di Cristo che possiamo scoprire attraverso le pagine evangeliche. Perché "tutti siamo chiamati a essere santi vivendo con amore e offrendo ciascuno la propria testimonianza nelle occupazioni di ogni giorno"
(papa Francesco).